Nei Giardini Vaticani l’immagine della Vergine dei Trentatrè
Sebastián Sansón Ferrari - Città del Vaticano
La Chiesa uruguaiana è ancora in festa dopo aver celebrato domenica scorso la canonizzazione della sua prima santa, Madre Francesca Rubatto. Ieri gli uruguaiani si sono riuniti nei Giardini Vaticani per svelare un'immagine della Patrona del Paese. È la “Virgen de los Treinta y Tres”, Vergine dei Trentatrè, venerata con affetto dal popolo di Charrúa nel santuario della città di Florida.
Nel Bastione del Maestro, da ieri dunque è esposta l’immagine di 140 centimetri di altezza e 110 di lunghezza, realizzata da un laboratorio italiano che ci ha lavorato due mesi, è composta da intarsi in marmo e dall’oro che adorna la corona di Maria. Allo svelamento hanno partecipato rappresentanti dell’ambasciata dell'Uruguay presso la Santa Sede, i sei vescovi del Paese che venuti a Roma, oltre a diplomatici, sacerdoti e laici.
Maria, guida dell’Uruguay
Suor Raffaella Petrini, segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha sottolineato la dimensione materna della Beata Vergine, ricordando le parole del Papa su Maria che “accompagna nella preghiera tutta la vita di Gesù, fino alla morte e alla risurrezione” accompagnando anche la Chiesa nascente. Il cardinale Daniel Sturla, arcivescovo di Montevideo, ha ricordato la devozione dei vescovi dell'Uruguay che ogni volta che si riuniscono in Assemblea Plenaria si recano come pellegrini al santuario di Florida.
Il dottor Guzmán Carriquiry, ambasciatore dell'Uruguay presso la Santa Sede, ha sottolineato le eccellenti relazioni diplomatiche tra le parti. Monsignor Arturo Fajardo, vescovo di Salto e presidente della Conferenza episcopale dell'Uruguay, ha aggiunto che l’immagine nei Giardini significa "portare qui le sofferenze, le gioie, le ricerche di tutta la Chiesa in pellegrinaggio in Uruguay, in attesa di un nuovo impulso evangelizzatore, per rendere presente la vita di Gesù nella vita del nostro popolo, un compito – ha concluso - che implica l’essere sale e luce in mezzo alla nostra società".
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