Hebdomada Papae: il Gr in latino del 21 maggio
“HEBDÓMADA PAPAE”
Notítiae Vaticánae Latíne rédditae
Die vicésimo primo mensis Máii anno bis millésimo vicésimo secúndo
(TÍTULI)
In Audiéntia Generáli, grátior est Deo iráta precátio – ait Póntifex - quam agéndi simulátus frigidúsque rigor.
Decem beátis sanctórum honóres a Francísco decernúntur. Sánctitas non est mirábilis virtus personárum, sed amor aliorúmque famulátus.
Excellentíssimus Gallagher Pontíficis nómine Ucraínam visit, pacem delatúrus.
Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus dicit Catharína Agorelius et bene felicitérque sit vobis audiéntibus núntios Latína lingua prolátos.
(NOTÍTIAE PRAECÍPUAE)
In décima Audiéntia Generáli, die duodevicésimo mensis Máii, senectúti dicáta, Iob imáginem exhíbuit Francíscus, exémplar osténdens hodiérnis tempóribus terrárum orbis, vulneráti propter pestiléntiam ac bellum. Lóquitur Alexánder de Carolis.
Iob “indignatiónem ob res amíssas in perseverántiam convértit Dei speratárum repromissiónum”, cuius intellégit lenitátem. Haec prótulit Póntifex in décima catechési de senectúte, in Foro Petriáno, Audiéntiae Generális témpore, innúmeros excípiens fidéles totíus terrárum orbis. Iob librum “in summo litterárum fastígio” collocávit Francíscus atque ipsúmque Iob “fídei testem descrípsit, qui ’depravátam fáciem’ Dei non récipit, sed coram malo suum clamórem edit, usque dum respóndeat Deus revelétque suum vultum, repúlsis amicórum simulatiónibus. “Eius doctrína nos iuvábit”, inquit Póntifex, qui dein adiécit, Iob quamdam esse similitúdinem, quae effert quod in vita re áccidit, scílicet rerum inópia, pestiléntia, quam virus coronárium indúxit, Ucraínae bellum.
Die quinto décimo mensis Máii in Petriáno Foro mirábilis fuit festívitas, quod círciter quinquagínta mília hóminum occupárunt, cum decem novi sancti renuntiaréntur. Refert Olga Sakun.
In homilía Missae sanctórum proclamandórum, memorávit Póntifex quómodo sánctitas cum “quadam própria ipsíus virtúte” haud vinciátur.
Intérdum, est Ipse argumentátus, bona ex nostra virtúte patráre conántes, sanctitátis exémplar effécimus, nimis sisténtis in nobis”, quamque “a cotidiána vita seiúnximus, pótius quam eándem cotídie conquirerémus et eam item amplecterémur”. At contra, vita christiána sanctitátem quae fert, est “simplex”, áddidit Francíscus, quippe quae Dei sit amor recéptus et in fratres translátus. Missae finem impónens íterum “eos gravióra offícia geréntes” implorávit Francíscus Papa, ut “pacis non belli essent artífices”.
(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)
Die duodevicésimo mensis Máii archiepíscopus Richárdus Páulus Gallagher, Secretárius ab Éxteris negotiis Secretáriae Status, Ucraínam invísere incohávit, ubi tres menses bellum géritur. Leopólim invísit ac deínde Kióviam. Quod iter genti illi propinquitátem significáre vult, bello conféctae, ex consideratióne trigínta annórum diplomaticárum necessitúdinum Kióviae cum Sancta Sede.
“Nímiae sunt párvulae manus dignitáte exútae”: haec verba scrípsit Póntifex in núntio quodam ad Institutiónem mundiálem pro ópere (Ilo), quinta universáli interveniénte Conferéntia, quae Durbániae acta est in África Austráli, quaeque óperam dat ut púeri et adolescéntes ab ópere quaestus liberéntur. Francíscus postulávit ut studiósius hic mos delerétur ac párvulis vita restituerétur, qua frui debent.
Háctenus satis est, nova, próxima hebdómada.
“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
21 maggio 2022
Titoli
Il Papa all’udienza generale: Dio preferisce una preghiera arrabbiata al moralismo ipocrita e freddo
Canonizzati da Francesco 10 beati: la santità non è eroismo personale ma amare e servire gli altri
Monsignor Gallagher in Ucraina a nome del Papa in missione di pace
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Katarina Agorelius e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.
(SERVIZI)
Nella decima udienza generale dedicata alla vecchiaia dello scorso 18 maggio, Papa Francesco ha presentato la figura di Giobbe, un esempio per l’oggi del mondo ferito dalla pandemia e dalla guerra. Ce ne parla Alessandro de Carolis.
Giobbe “converte il risentimento per le sue perdite nella tenacia per l’attesa della promessa di Dio”, di cui comprende la tenerezza. Lo ha affermato il Pontefice nella decima catechesi sulla vecchiaia, durante una udienza generale in piazza San Pietro affollata di fedeli da tutto il mondo Francesco ha definito il Libro di Giobbe “un vertice della letteratura universale” e il patriarca come un “testimone della fede che non accetta una ‘caricatura’ di Dio, ma grida la sua protesta di fronte al male, finché Dio risponda e riveli il suo volto”, senza cedere all’ipocrisia dei suoi amici. “Ci farà bene metterci alla sua scuola”, ha sottolineato il Pontefice aggiungendo che quella di Giobbe è una parabola che rappresenta quello accade realmente nella vita, come situazioni attuali aggravate dalla scarsità di risorse economiche, dalla pandemia di Covid-19 e dalla guerra in Ucraina.
Clima di grande festa, domenica 15 maggio, in una Piazza San Pietro gremita da circa 50 mila persone, per la proclamazione di dieci nuovi santi. Il servizio di Olga Sakun.
Nell’omelia della Messa di canonizzazione, il Papa ha ricordato come la santità non sia legata a una forma di “eroismo personale”. A volte, ha detto, “insistendo troppo sul nostro sforzo di compiere opere buone, abbiamo generato un ideale di santità troppo fondato su di noi,”, finendo per separarlo “dalla vita di tutti i giorni invece che cercarla e abbracciarla nella quotidianità”. Invece la vita cristiana che porta alla santità è “semplice”, ha ribadito Francesco, perché è amore di Dio accolto e riversato sui fratelli. Al termine della Messa il Pontefice ha lanciato un nuovo appello a coloro che ricoprono "incarichi di grande responsabilità" a essere "protagonisti di pace e non di guerra".
(NOTIZIE)
Il 18 maggio è iniziata la visita dell’arcivescovo Richard Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, in Ucraina, Paese teatro di guerra da quasi tre mesi. Il presule ha visitato Leopoli e si spingerà fino a Kiev. Un viaggio per esprimere vicinanza alla popolazione provata dal conflitto, sullo sfondo del 30 anni di relazioni diplomatiche di Kiev con la Santa Sede.
Ci sono al mondo “troppe piccole mani private della dignità”, ha scritto il Papa in un messaggio all’Organizzazione mondiale per il lavoro (Ilo) per la quinta Conferenza globale che si è svolta a Durban, in Sudafrica, impegnata sull'eliminazione dello sfruttamento lavorativo di bambini e adolescenti. Francesco ha chiesto un maggiore impegno per combattere il fenomeno e restituire ai più piccoli la vita cui hanno diritto.
È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.
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