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L'evento Pro-sit ospitato nella sala Etchegaray del Palazzo San Callisto L'evento Pro-sit ospitato nella sala Etchegaray del Palazzo San Callisto 

Giornata migranti, Baggio a Pro-sit: senza inclusione non c'è futuro

All'evento organizzato dall'Ente Friuli nel Mondo e ospitato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il sottosegretario responsabile della sezione migranti e rifugiati, rimarca alcuni passaggi del messaggio del Papa per la Giornata mondiale del 25 settembre evidenziando come serva pensare "insieme" il futuro. Le testimonianze di alcuni Fogolars Furlans e le prospettive per un'economia inclusiva

Gabriella Ceraso e Adriana Masotti - Città del Vaticano

Oggi come nel passato il contributo dei migranti e dei rifugiati è fondamentale per la crescita sociale, economica, culturale e religiosa delle nostre società. Ruota intorno a questo concetto l'intervento di padre Fabio Baggio, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale con responsabilità della Sezione Migranti e Rifugiati, a Palazzo San Callisto in occasione dell'iniziativa che porta il nome di una tradizionale formula augurale: PRO-SIT.  Si tratta di uno degli appuntamenti  nel cammino di avvicinamento alla 108ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022 in programma il 25 settembre, sul tema offerto da Francesco : "Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati".

Il "meticciato" come nuovo paradigma dell'umanità

L’evento, voluto e promosso dal presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Loris Basso, e ospitato dal Dicastero, si è svolto in presenza, ma ha visto collegati on line i rappresentanti d alcuni Fogolars Furlans sparsi nel mondo che hanno dato testimonianza di come il migrante può e deve essere vettore di sviluppo sia nelle comunità di origine che in quelle ospitanti. Il “meticciato di civiltà”, si legge in un comunicato diffuso dai promotori, non è una scelta, è un processo ed è un fenomeno che interroga il dinamismo della società civile, un processo che richiede i tempi fisiologici della modalità culturale e non quelli immediati della digitalizzazione e che interroga i corpi intermedi, le famiglie, le associazioni, la Chiesa, chiamati a favorire l'integrazione. Il "meticciato" disegna una nuova fisionomia dell’umanità dove si vivono nuove relazioni e dove Il fenomeno migratorio è visto anche come opportunità per rilanciare lo sviluppo economico valorizzandone i diversi settori a partire da quello primario, l'agricoltura.

L'avvocato Moscianese, il presidente Basso e padre Baggio tra i relatori
L'avvocato Moscianese, il presidente Basso e padre Baggio tra i relatori

Nuovi strumenti per l'integrazione e il bene comune

Di questa prospettiva che esprime un nuovo paradigma a partire dal ruolo assunto nello sviluppo economico dagli intermediari bancari, ha parlato il responsabile Direzione Istitutional Affairs del Gruppo Intesa Sanpaolo, Jacques Moscianese, con un intervento dal titolo: “Modello di banca d’impatto e progetto sull’inclusione finanziaria a sostegno dello sviluppo integrale”. Sul tema dello sviluppo sostenibile che trasforma e ridefinisce l’operare in tutti i settori dell’economia, compreso quello agricolo alla ricerca di un nuovo modello per adeguarsi all’evoluzione green e digitale e nell’ottica del bene comune, ha proposto spunti di riflessione Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness del Gruppo Intesa Sanpaolo, uno dei soggetti più coinvolti in questo processo.

L'inclusione nella prospettiva del Regno di Dio

Le testimonianze concrete aderiscono al messaggio di Papa Francesco dove sostiene che “costruire un futuro con i migranti e rifugiati” non solo è necessario ma è anche conveniente: “In un mondo profondamente segnato dalla crisi pandemica e da emergenze umanitarie vecchie e nuove - ha detto nel suo intervento padre Fabio Baggio - Papa Francesco ribadisce con vigore l’impegno comune a costruire un futuro che risponda sempre di più al progetto di Dio, un futuro di pace e prosperità, il Regno di Dio”. Ciò significa, ha sottolineato padre Baggio, che "l'inclusione è conditio sine qua non" perché senza i migranti come senza tutto il popolo che la società emargina, "non sarebbe il Regno che Dio vuole”; ma significa anche "riconoscere e promuovere il contributo dei migranti e dei rifugiati" all'opera di costruzione di un mondo che garantisca "le condizioni per lo sviluppo umano integrale di tutti e tutte".

Alcuni relatori al convegno. Al centro Loris Basso e, alla sua sinistra, padre Baggio
Alcuni relatori al convegno. Al centro Loris Basso e, alla sua sinistra, padre Baggio

Il contributo dei migranti alle società che li accolgono

Così sta scritto nel Messaggio di Francesco per la Giornata del 25 settembre, così dimostra la storia delle grandi civiltà del passato e così può rilevarsi - ha affermato ancora padre Baggio - citando l'esperienza che lui stesso ha compiuto come missionario in Paesi come l'Argentina, l'Australia e il Cile dove l'apporto degli emigrati, nella fattispecie italiani e tra loro molti friulani, ha portato allo sviluppo delle società che li hanno accolti. "I più hanno faticato molto all’inizio e hanno dovuto anche superare pregiudizi ed ostilità  - ha osservato - ma con tenacia e spirito di sacrificio hanno saputo costruire 'cose grandi', collaborando allo sviluppo di città e campagne oltreoceano. Hanno arato per la prima volta migliaia di ettari; hanno dato vita a nuove industrie; hanno contribuito all'innovazione e ai progressi tecnologici in tanti settori. Essi hanno anche portato arte e cultura, assieme alle loro tradizioni religiose, intrise di pietà popolare. Hanno eretto templi e scuole cattoliche; hanno arricchito le Chiese locali con confraternite e associazioni laicali; hanno dato tante vocazioni al clero locale".

L'incontro ci fa crescere

Come nel passato anche oggi, il contributo di chi arriva da una terra diversa e porta con sè "la bellezza della diversità", resta fondamentale anche se spesso rimane nascosto, ha aggiunto padre Baggio. "L’incontro e la conoscenza reciproca ci fanno crescere nella nostra umanità e aprono la nostra mente a visioni e prospettive nuove". Il sottosegretario con delega ai Migranti ha ricordato, infine, la vera " benedizione" che rappresentano i migranti e i rifugiati cattolici  per le Chiese locali, "in quanto permettono di vivere più pienamente la cattolicità", apportando "dinamiche rivitalizzanti" che rendono ancora più bella "l'esperienza comunitaria".

L'Italia, ancora terra di emigrazione

L'iniziativa ha visto ancora il contributo della sociologa Delfina Licata, curatrice del rapporto “Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes. Il brindisi che è seguito con uno speciale vino prodotto in Friuli e chiamato “Isaia”, in onore del profeta citato nel Messaggio di Papa Francesco per la prossima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, ha avuto anche il significato di riconoscere e valorizzare quanto ciascuno può apportare al processo di costruzione con le proprie competenze. Un breve concerto offerto dall’Orchestra d’Archi del Conservatorio di Musica Santa Cecilia diretta dal maestro Michelangelo Galeati, con la partecipazione speciale del noto tenore Francesco Grollo, ha chiuso la serata a cui non poteva mancare un momento di convivialità con il prosciutto di San Daniele e il formaggio Montasio, i prodotti tipici friulani più apprezzati nel mondo.

Ultimo aggiornamento 1 luglio 2022

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28 giugno 2022, 18:30