Incontro delle famiglie, Gambino: chiamate ad essere missionarie nel mondo
Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
Un' esperienza straordinaria la cui formula multicentrica e diffusa ha reso possibile coinvolgere veramente tutto il territorio, diocesi, parrocchie, comunità che hanno vissuto ogni giorno in comunione con il Papa e con Roma. Così il sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, Gabriella Gambino ai microfoni di Vatican News, tracciando un primo bilancio dell'intensa esperienza rappresentata dal X Incontro Mondiale delle famiglie svoltosi, dal 22 al 26 giugno scorso, in Vaticano. Nell'intervista il sottosegretario sottolinea come tutto questo abbia messo ancora di più in evidenza il messaggio di una Chiesa unita, in cui le famiglie sono protagoniste: a loro - come rimarca il video diffuso oggi dal Dicastero - l'invito del Papa a farsi missionarie nel mondo.
Si è concluso il X Incontro mondiale delle famiglie – un incontro che ha visto Roma colorarsi di tante presenze. Molti i temi, molto concreti, molto sentiti, testimonianze forti … Facciamo una riflessione conclusiva con lei: che bilancio possiamo trarne?
Anzitutto, davvero l’Incontro è stato un’esperienza unica, inedita, perché per la prima volta si è svolto non solo a Roma, ma in tantissime diocesi del mondo in tutti e cinque i continenti. Quindi, davvero un’esperienza di comunione ecclesiale direi straordinaria, che per la prima volta per quasi una settimana, ha reso possibile il coinvolgimento di quanti hanno saputo dell’evento e hanno voluto partecipare, pur non potendo viaggiare. E questo nelle edizioni precedenti non era mai accaduto. Quindi, la formula multicentrica e diffusa è riuscita a coinvolgere davvero diocesi, parrocchie, comunità che hanno vissuto in comunione con Roma – questa è la cosa, secondo me, più bella e più significativa – la gioia dell’essere famiglia, cioè la bellezza del sacramento del matrimonio che tutti abbiamo respirato, la forza prorompente della grazia in tutte le situazioni della vita: nella sofferenza, nella vita che nasce, nel perdono, nell’accoglienza della croce, nella fraternità, nella condivisione, tutti temi che hanno attraversato come un filo rosso il Congresso pastorale e anche il Festival. Quindi, mi viene da dire: una Chiesa unita, fatta veramente di famiglie e pastori insieme, in cui abbiamo visto corresponsabilità e comunione in azione. E questo credo che sia un aspetto molto importante da mettere in evidenza.
Ricordiamo anche che questo Incontro ha suggellato tutto l' Anno “Famiglia Amoris Laetitia”:un anno ispirato al testo dell'Esortazione apostolica di Francesco intessuta delle esperienze di vita della famiglia in tutte le sue sfaccettature. Dunque, si chiude un percorso?
Senz’altro è stato un percorso che ha aperto dei processi e anche questo direi che sta dando dei risultati sorprendenti un pò in tutto il mondo. Abbiamo dei feedback straordinari sia dalle diocesi che da molte conferenze episcopali, che hanno avviato questo processo di rinnovamento forte e intenso della pastorale familiare coinvolgendo, nella maggioranza dei casi, le famiglie e gli sposi – per esempio – anche negli uffici, per cui molte diocesi si stanno proprio riorganizzando, anche a livello pratico. Quindi, davvero c’è un avvio di un cammino da portare avanti insieme anche sulla scia di tutto quello che il Santo Padre ci ha detto durante l’Incontro mondiale e in particolare dell’invio missionario che ha donato alle famiglie.
Infatti, in Piazza San Pietro, nella Messa di sabato 25 giugno, in chiusura dell’Incontro, il Papa ha invitato a vivere in famiglia la vera libertà, che si esprime nello spirito di servizio, ha chiesto ai genitori di dare fiducia ai figli e di mostrare loro la fedeltà alla propria vocazione di sposi. Poi l'affidamento del mandato: annunciare il Vangelo ovunque e camminare insieme…
Intanto, questo invio è stato accompagnato da un gesto molto importante, simbolico e bello, che è stata la consegna delle croci alle famiglie dei delegati delle conferenze episcopali e dei movimenti che erano presenti alla Messa. Le croci simboleggiano l'invio, il compito dato a tutte le famiglie del mondo. E questo invio è davvero un’esortazione del Santo Padre a non camminare mai da soli. Il riferimento infatti al camminare insieme è molto forte: restare sempre nella Chiesa per costruire la Chiesa. Le famiglie sono la Chiesa. Le ha chiamate, ad esempio, ad annunciare la bellezza del matrimonio e della famiglia ai bambini, ai giovani perché possano imparare a desiderare il matrimonio e la vita familiare. L’importanza di sapere che dobbiamo dare il massimo per evangelizzare, per annunciare al mondo la bellezza della famiglia, ma sapendo poi, alla fine, che tutto va affidato a Dio come hanno fatto i santi sposi di cui abbiamo parlato per tutto l’Incontro mondiale. Dunque, un mandato che di fatto costituisce la programmazione pastorale, l’impegno, il compito che ci è stato affidato da qui al prossimo appuntamento mondiale. Tutta la Chiesa, così, potrà lavorare a partire dalle stesse parole del Santo Padre adattate a qualunque realtà del mondo, declinate diversamente certo, ma capaci di farci sentire una Chiesa che cammina unita, davvero cattolica, sotto la guida di un unico pastore che è il Successore di Pietro. Penso che questo sia stato per noi il dono più grande. Alla fin fine, questo Incontro è stato la dimostrazione di quanto abbiamo bisogno di condividere la ricchezza e la bellezza delle famiglie, e l’Incontro ne è stato la prova.
Diamo il prossimo appuntamento alle famiglie con questo impegno di essere seme di un mondo fraterno, come dice il Papa,di avere un cuore grande, di essere famiglia accogliente, e coraggiosa …
Sicuramente avremo un appuntamento significativo durante il Giubileo delle famiglie nel 2025: non sarà un'ulteriore edizione dell’Incontro mondiale ma sarà un'opportunità nell'ambito dell'anno santo per incontrarci, per metterci in ascolto e soprattutto per pregare insieme.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui