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papa Francesco e la principessa Khetevane Bagration de Moukhrani Ambasciatrice di Georgia ( 2019) papa Francesco e la principessa Khetevane Bagration de Moukhrani Ambasciatrice di Georgia ( 2019) 

Santa Sede e Georgia, 30 anni di relazioni centrate sulla cultura

Per celebrare e consolidare il rapporto diplomatico bilaterale, sono previsti tanti eventi culturali fondati anche sull'ispirazione del magistero pontificio. Ne abbiamo parlato con la principessa Khétévane Bagration de Moukhrani, ambasciatrice presso la Santa Sede

Mario Galgano - Città del Vaticano

Domenica prossima il Vaticano vivrà un momento musicale georgiano: infatti, il Dicastero per la promozione dell'unità dei cristiani invita a un concerto speciale in un ambiente straordinario, con il coro della cattedrale patriarcale di Tbilisi che si esibisce in Cappella Sistina. L'ambasciatrice di Georgia presso la Santa Sede a Vatican News spiega come è nato questo concerto:

"Questo coro è inviato dal Patriarca Ilia II ed è la sua risposta alla lettera del Papa di tre anni fa, nella quale il Papa lo aveva invitato a Roma – un evento davvero particolare. A causa della pandemia, questa visita è stata rimandata diverse volte e ora le attuali condizioni di salute del Patriarca non gli consentono di venire a Roma personalmente. Ilia II ne è molto dispiaciuto e per questo ha voluto mandare a Roma il suo coro, composto da 35 persone".

Il programma delle celebrazioni

Il concerto di domenica non è direttamente parte delle celebrazioni dell’anniversario, mentre lo sarà l’esibizione del coro lunedì prossimo all’Ambasciata in Italia. Questa iniziativa intende non solo rafforzare le relazioni diplomatiche tra i due Stati, ma anche a sottolineare l'importanza del dialogo tra le Chiese e l'importanza dell'arte.

Finora il programma delle celebrazioni della ricorrenza è stato molto vario: il 25 maggio a Roma c’è stata la Mostra speciale  di una pittrice georgiana che realizza i suoi quadri dipingendo con il vino, nell’ambito della quale gli ospiti, in una master class, hanno potuto provare a fare lo stesso. Nella nostra intervista,  l'ambasciatrice ricorda anche che esattamente un anno fa la presidente della Georgia, Salome Zurabishvili, aveva incontrato Papa Francesco e visitato il Vaticano. Durante quella visita, la Georgia e il Pontificio Consiglio della Cultura – oggi Dicastero per l’Educazione e la Cultura –, sotto la guida del cardinale Gianfranco Ravasi, firmarono un memorandum d'intesa volto a rafforzare una collaborazione istituzionale, che ha coinvolto in particolare il Pontificio Istituto di Musica Sacra e l'Istituto Superiore di Musica Sacra di Tbilisi:

"Con questi presupposti ora possiamo anche prevedere uno scambio di studenti, cioè di poter inviare i nostri allievi, che già hanno raggiunto un livello alto, per un corso di studio estivo nel corso del quale, per esempio, possono studiare l’organo da chiesa, uno strumento che noi usiamo poco, in raltà. I georgiani sono un popolo molto musicale".

Il magistero di Francesco in Georgia

E infatti, in quasi tutte le case georgiane c'è un pianoforte, si canta e si ascolta molta musica. Ecco perché il dialogo diplomatico con il Vaticano si incentra sulla cultura e soprattutto sulla musica. Un altro aspetto di interesse è rappresentato dall'enciclica Laudato si' di Papa Francesco, afferma ancora l’ambasciatrice:

"La Laudato si' è stata accolta con grande favore in Georgia e i georgiani l’hanno recepita bene: grazie alla traduzione in georgiano del nunzio a Tbilisi, l'enciclica del Papa è caduta su un terreno fertile. Dopo tutto, gli ortodossi sono impegnati da anni già nella difesa del Creato”.

Anche in Georgia si sono tenute conferenze della Laudato si': una di queste è stata organizzata dall'Ambasciata presso la Santa Sede, con un richiamo particolare a Massimo il Confessore, Padre della Chiesa, a dimostrazione di quanto l'enciclica del Papa sia in sintonia con la lunga tradizione cristiana. L'ambasciatrice ha auspicato che la cooperazione tra le Chiese, la Santa Sede e la Georgia porti ulteriori frutti: alla luce dell’attuale situazione bellica in Europa, è più importante che mai.

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24 giugno 2022, 15:20