Hebdomada Papae, il Gr in latino del 16 luglio
“HEBDÓMADA PAPAE”
Notítiae Vaticánae Latíne rédditae
Die décimo sexto mensis Iúlii anno bismillésimo vicésimo secúndo
(TÍTULI)
Haec Pontíficis: Caeli status discrimínibus subveníre debémus, emissiónes minuéntes.
Ex Epíscopis Graeco-Cathólicis Papa petit ut Ucraínae gentes consoléntur earúmque ánimum attóllant.
In Dicastério pro Episcopis Summus Póntifex tres mulíeres nóminat.
Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus dicit Márius Galgano et felíciter vobis audiéntibus núntios Latína lingua prolátos.
(NOTÍTIAE PRAECÍPUAE)
Quod terrárum orbis genus nobis futurísque homínibus vólumus? Haec est máxima percontátio quae in Francísci Papae inest sermóne ad partícipes Conferéntiae, quam Pontifícia Académia Scientiárum instítuit, in Civitáte Vaticána tértio décimo et quarto décimo diébus mensis Iúlii, cuius arguméntum: “Resiliéndi vis personárum et oecosystémata in condiciónibus caeli status afflícti”. Lóquitur Olga Sakun.
Hoc in documénto illud elátius éxprimit Póntifex: “Quod caelus status mutátur, hoc est factum haud leve, quod apud societátis márgines iam non manet”. Atque praecípuum obtínuit locum, cum humánam famíliam contíngeret, “páuperes in primis et eos qui in mundi oeconómicis fínibus vivunt”. Postquam quaedam bíblica praecépta memorávit, Francíscus plane argumentátur nostram commúnem Domum curándam, étiam caeli status mutáti efféctuum nulla ratióne hábita, “non esse merum utilitátis conátum, at probum offícium ómnium virórum ac feminárum, qua Dei fílii sunt”. Hae provocatiónes nos impéllunt ut plúribus ratiónibus rem aggrediámur álias ad tuéndos síngulos, álias ad nostram terram servándam.
Idem usque est exémplar, scílicet pastóris qui óvium odórem pércipit. Hoc effátum Pontíficis haeret in medúllis, quod Epíscopis Graeco-Cathólicis Ucraínis rursus óbtulit, a die séptimo mensis Iúlii praetériti usque ad diem Véneris, apud Premisliénsem Latinórum Sedem Polóniae in Sýnodo coadunátis, quam Sedem, pro cóngrua Kioviénsi Sede propter bellum impédita, elegérunt. Refert Mónia Parente.
Praestat ante ómnia Francíscus suas preces suámque propinquitátem Ucraínae patiénti pópulo. Memóriam répetens Mártyrum Ecclésiae Graeco-Cathólicae Ucraínae, praetérito die vicésimo séptimo mensis Iúlii celebrátam - qui mártyres a Ioánne Páulo secúndo, Ucraínam visénte anno bismillésimo primo in sanctórum album Leópoli sunt reláti – Francíscus palam osténdit quómodo ex hodiérni belli rebus liquídius intellegántur vices illórum sacerdótum, monachórum ac monachárum, patiéntium sub communistárum dominatióne. Ánimum Ipse confírmat Episcopórum Graeco-Catholicórum Ucraínae, ut “ob óculos hábeant Ecclésiae et cuiúsque fidélis bonum”. Quae Ecclésia porro “locus sit occúrsus mutuíque auxílii”, in primis ad fidéles comitándos.
(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)
Tres sunt mulíeres hac hebdómada inter membra Dicastérii pro Epíscopis adscítae a Francísco Papa, quae sunt Soror Raphaéla Petrini, Ivána Reungoat et María Lia Zervino. Óperam dabunt próximis eligéndis Epíscopis dioecesánis.
Si forte a pontificátu se abdicáre debéret, quod hoc témpore mínime vellet, Francíscus vocári nollet “Papa eméritus”, neque album vestiméntum indúeret, non víveret in Civitáte Vaticána neque redíret in pátriam Argentínam, sed esset tantum “Epíscopus eméritus Romae”, reconciliatiónis sacraméntum impertíret atque aegros invíseret. Hoc televisíficae emissióni, quae est Televisa Univision, dixit.
Finis fit húius editiónis, conveniémus íterum próxima hebdómada, eádem hora.
“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
16 luglio 2022
TITOLI
Il Papa: si affrontino i rischi climatici riducendo le emissioni
Il Pontefice chiede ai vescovi greco-cattolici del Ucraina di “consolare e incoraggiare”
Francesco nomina tre donne al Dicastero per i Vescovi
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Mario Galgano e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.
SERVIZI
Che tipo di mondo vogliamo per noi stessi e per coloro che verranno dopo di noi? È questa la cruciale domanda che accompagna il messaggio di Papa Francesco rivolto ai partecipanti alla Conferenza organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze, in programma in Vaticano il 13 e il 14 luglio e incentrata sul tema: “Resilienza di persone ed ecosistemi in condizioni di stress climatico”. Ce ne parla Olga Sakun.
Nel documento il Pontefice sottolinea che “il fenomeno del cambiamento climatico è diventato un'emergenza che non rimane più ai margini della società”. Ed ha assunto un ruolo centrale colpendo la famiglia umana, “specialmente i poveri e coloro che vivono nelle periferie economiche del mondo”. Dopo aver ricordato alcuni insegnamenti biblici, Francesco sottolinea che la cura della nostra Casa comune, anche a prescindere dalle considerazioni sugli effetti del cambiamento climatico, “non è semplicemente uno sforzo utilitaristico, ma un obbligo morale per tutti gli uomini e le donne in quanto figli di Dio”. Queste sfide ci impongono di pensare a un approccio multidimensionale per proteggere sia gli individui sia il nostro pianeta.
Il modello è sempre lo stesso, quello del pastore che ha l’odore delle pecore. Un pensiero caro al Papa, riproposto anche ai vescovi greco-cattolici ucraini che dal 7 luglio scorso, fino a venerdì, sono riuniti in Sinodo a Przemysl, in Polonia, sede scelta in alternativa a quella naturale di Kiev diventata impraticabile per la guerra. Il servizio di Monia Parente.
Francesco assicura innanzitutto le sue preghiere e la sua vicinanza alle sofferenze del popolo ucraino. Ricordando la commemorazione dei Martiri della Chiesa greco-cattolica ucraina, celebrata lo scorso 27 giugno - martiri elevati agli altari nel 2001 da Giovanni Paolo II a Leopoli durante il suo viaggio in Ucraina - Francesco sottolinea come le attuali circostanze del conflitto rendano meglio comprensibili le circostanze di quei sacerdoti, monaci e monache vittime del regime comunista. E incoraggia i vescovi greco-cattolici ucraini ad “avere come obiettivo il bene della Chiesa e di ciascun fedele”. Una Chiesa, dunque, che sia “luogo d’incontro e di aiuto reciproco” specie nell’accompagnare i fedeli.
NOTIZIE
Sono tre le donne nominate questa settimana da Papa Francesco tra i Membri del Dicastero per i Vescovi. Suor Raffaella Petrini, Yvonne Reungoat e Maria Lia Zervino sono tra i nuovi membri designati da Francesco. Saranno coinvolte nella elezione dei pastori diocesani.
Semmai dovesse rinunciare al pontificato, cosa che al momento non ha alcuna intenzione di fare, Francesco non si farebbe chiamare "Papa emerito" né vestirebbe la talare bianca, non vivrebbe in Vaticano né tornerebbe nella natia Argentina: sarebbe un semplice "vescovo emerito di Roma" e vorrebbe trovare una chiesa nella capitale dove poter continuare a confessare i fedeli e visitare i malati. Lo ha detto il Pontefice alla Televisa Univision.
È tutto per questa edizione, a risentirci sabato prossimo alla stessa ora..
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