Bilancio sostenibile per il Bambino Gesù: crescono prestazioni e ricoveri
Osservatore Romano
Quasi due milioni e mezzo di prestazioni ambulatoriali e 28 mila ricoveri, il 30% dei quali da fuori regione; 500 piccoli pazienti arrivati dall’estero, 97 curati a titolo umanitario; più di 900 degenti per il Covid-19. Sono i dati più significativi della prima edizione del Bilancio di sostenibilità dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, che raccoglie in forma integrata i risultati dei progetti e delle attività del 2021.
Il bilancio sulla sostenibilità dell'ospedale pediatrico
Presentato stamattina nella sede di San Paolo fuori le Mura insieme con il Bilancio sociale della fondazione Bambino Gesù onlus - che ha sostenuto il nosocomio con iniziative di raccolta fondi per 6,7 milioni di euro -, il documento è stato illustrato dal vescovo Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa) e della Fondazione per la Sanità cattolica; dall’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato; e da Mariella Enoc, presidente dell’“Ospedale del Papa”. Per la prima volta è stata dunque riportata in un unico testo l’azione del “Bambino Gesù” sul fronte della sostenibilità nelle sue dimensioni sociale, economica, ambientale e digitale, che è stata poi correlata agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: col risultato che su 17 sono ben 12 quelli che esso contribuisce a raggiungere, specie il numero 3: "Promuovere la salute e il benessere per tutti".
L'aumento delle attività di ambulatorio e dei ricoveri
E nel secondo anno della pandemia, ciò ha significato soprattutto vaccinazioni contro il coronavirus per l’aumento dei contagi tra i minori. Nelle corsie dell’ospedale sono stati curati ben 936 pazienti (di cui 18 in terapia intensiva), ovvero più del doppio rispetto al 2020, mentre sono state somministrate 21.000 dosi di vaccino tra personale, degenti, familiari, volontari, bimbi e ragazzi dai 5 ai 17 anni. Inoltre 120 sono state le pubblicazioni dedicate all’infezione pandemica sulle 1.300 della produzione scientifica totale.
Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali (superata la soglia dei 2,4 milioni) si registra un incremento del 23%. Così come sono cresciuti (7%) i ricoveri, con un aumento del 5,2% di quelli riguardanti pazienti arrivati da oltre i confini regionali e dell’1,5% di quelli con cittadinanza straniera.
I numeri delle operazioni e dei trapianti
Allo stesso modo l’attività operatoria ha fatto registrare oltre 31.500 procedure chirurgiche e interventistiche e gli accessi al Pronto soccorso sono cresciuti del 28% (quasi 80 mila nelle due sedi del Gianicolo e di Palidoro); trecento i trasporti d’emergenza neonatale, 126 quelli tramite l’eliporto vaticano. Sul fronte dei trapianti di organi solidi, cellule e tessuti ne sono stati eseguiti 358: 208 di midollo, di cui metà da donatore esterno; 23 di fegato, di cui 4 da vivente; 31 di rene, 12 da vivente; 9 di cuore e 1 di polmone; 50 di valvole cardiache, 18 di membrana amniotica e 18 di cornea; cui vanno aggiunti 7 impianti di cuore artificiale.
In crescita i progetti di ricerca
Il 2021 è stato anche l’anno della riconferma dell’accreditamento come “Ospedale accademico” da parte del più importante ente di certificazione mondiale delle strutture ospedaliere.
In materia di attività scientifica, i progetti di ricerca hanno fatto segnare un +28%, con particolare attenzione a malattie e tumori rari, e gli studi clinici un +50%, coinvolgendo 3.517 nuovi pazienti. Oltre 1.600 le persone impegnate nella ricerca. I pazienti “rari” presi in carico sono 25.000, il laboratorio di Genetica medica ha eseguito 35.000 analisi e i finanziamenti per la ricerca e la sperimentazione acquisiti ammontano a 26 milioni di euro. Le famiglie ospitate in accoglienza alloggiativa gratuita sono state 2.306, per un totale di 80.000 notti/persona. I degenti e i congiunti seguiti dai servizi sociali dell’ospedale sono stati 1.722 (il 41% di origine straniera).
Cooperazione internazionale e attenzione alla persona
Proseguono, infine, le iniziative di solidarietà internazionale con progetti di cooperazione in 10 Paesi, consistenti in corsi formativi e consulenze a distanza. Il tutto assicurato da una comunità di lavoro di tremila persone tra dipendenti (2.765), collaboratori e altre tipologie professionali. Per il 71% si tratta di donne (63% tra i dirigenti). Dal punto di vista meramente economico e contabile l’ospedale del Papa ha conseguito un attivo netto di 2,2 milioni di euro. Il che si traduce, spiega Enoc ai media vaticani, in "una medicina personalizzata che significa non curare le malattie ma le persone. Oggi anche sulla medicina dal punto di vista scientifico si va verso la personalizzazione, quindi qualche cosa di più di 'una persona al centro'. Da noi ci sono effettivamente un’accoglienza e un tempo dedicato alla relazione che sono un po’ inusuali, perché in termini economici è un costo; però qui quando dei genitori escono dall’incontro col medico sanno davvero cosa succede al loro bambino, e ciò viene proseguito durante tutto il tempo del ricovero o della cura".
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