Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato: i deserti avanzano
L'Osservatore Romano
Una lotta epica tra l’uomo e il deserto è in corso nel Sahel, la lunga fascia di territorio a sud del Sahara che corre dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso. È così in questo piccolo villaggio nella regione sudanese del Darfur, non lontano dalla città di al Fashir: le capanne circondate da recinti cercano di proteggere case e bestiame dalla sabbia portata dal vento. Ma la lotta, qui come altrove, appare impari. Da quasi vent’anni i governi della regione del Sahel e del Sahara provano a correre ai riparti: nel 2005 hanno lanciato in Burkina Faso il progetto della “Grande muraglia verde”, un’iniziativa che comprende una molteplicità di azioni nei diversi Paesi con l’obiettivo di costituire una barriera naturale fatta di alberi e coltivazioni estesa su una superficie di oltre 8 mila chilometri, da est a ovest, per limitare la desertificazione e arginare l’avanzata della sabbia.
Il progetto, sostenuto dall’Unione Africana e dalle Nazioni Unite, a distanza di anni prosegue con risultati altalenanti. Nel frattempo siccità e desertificazione sono diventate una delle principali cause delle migrazioni. E non solo in Africa. Il 17 giugno scorso in occasione della Giornata Internazionale dedicata al tema, Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo dell’UNCCD (la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta contro la desertificazione) ha dichiarato come la siccità interessi ogni anno circa 55 milioni di persone nel mondo e potrà interessare fino a tre quarti della popolazione mondiale entro il 2050. “Nessun Paese, povero o ricco è immune dalla siccità”, ha dichiarato Thiaw.
Testi di Michele Luppi, immagini di Federico Monica - Placemarks
Copyright Immagini: Google Earth / Maxar Technologies
Placemarks è un progetto che osserva e racconta le trasformazioni sociali, ambientali e territoriali in corso attraverso l’analisi delle immagini satellitari.
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