Il nuovo Fatebenefratelli - Gemelli Isola: assistenza per tutti nel centro di Roma
Michele Raviart – Città del Vaticano
Rilanciare l’ospedale Fatebenefratelli nel centro di Roma per farne un’eccellenza aperta a tutti. È l’obiettivo del nuovo corso della struttura sanitaria, la cui denominazione sarà ora “Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina - Gemelli Isola”. Il 20 giugno scorso era stato sancito il passaggio di proprietà dalla Casa generalizia dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio a una società facente capo al Policlinico Gemelli ed oggi è stato presentato il programma di rilancio dell’azienda ospedaliera.
Un desiderio di Papa Francesco
“Non è un recupero e non è soltanto un generico impegno della Santa Sede nella sanità”, ha spiegato monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa che, insieme alla Fondazione Leonardo Del Vecchio ha contribuito al rilancio dell’Ospedale, sottraendolo ad un modello di sanità principalmente privatistico.” Qui si tratta di un caso preciso e cioè di una realtà che era in difficoltà dal punto di vista economico-gestionale e che rischiava di diventare una realtà al servizio soltanto di alcuni, soltanto di chi poteva permetterselo”, ha sottolineato il presule, “ma la Santa Sede e soprattutto il Santo Padre non ha voluto questo. Ha voluto che le eccellenze che sono nate grazie al carisma di alcuni fondatori, grazie alla dedizione di tante case, di tanti ordini religiosi rimangano – per quanto più possibile al servizio di tutti e non di èlite che possono permetterselo economicamente”.
Curare gli ultimi
Nel piano di cinque anni presentato oggi si prevede che l’85% dei pazienti rientrerà infatti nelle competenze del Servizio Sanitario Nazionale italiano, con un’attenzione particolare anche a chi non può usufruire di quest’assistenza come rifugiati politici, richiedenti asilo, immigrati e senzatetto. “Abbiamo un progetto - con la collaborazione della Comunità di Sant'Egidio - che stiamo realizzando e definendo e che sarà presentato nelle prossime settimane”, ha spiegato Paolo Nusiner, presidente dello “Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli Isola”, “proprio per assicurare l’assistenza sanitaria anche a queste persone che sono quegli ultimi verso i quali molte volte Papa Francesco ci sollecita, persone che necessitano di un’attenzione particolare”.
Cinque settori di eccellenza in collaborazione col Gemelli
Il più antico degli ospedali di Roma, quello sull’Isola Tiberina è noto ai i romani soprattutto per il reparto di ostetricia. Obiettivo di questa fase di rilancio è quella di recuperare la tradizione già presente e creare cinque settori di eccellenza. Oltre a ostetricia anche radioterapia oncologica, ortopedia, oculistica e la gastroenterologia, in sinergia con il Policlinico Gemelli sia per quanto riguarda l’innovazione tecnologica sia per quanto riguarda i medici, alcuni dei quali eccellenze nel loro settore e provenienti da tutta Italia. Aperta la collaborazione con l’Università Cattolica per la ricerca scientifica mentre Sergio Alfieri, direttore dell’area clinica-scientifica dell’ospedale, ha sottolineato che il Gemelli Isola “sarà in prima linea anche per dare risposte tempestive ed efficaci e colmare le criticità che il settore sanitario ha dovuto affrontare durante la pandemia".
Attenzione alla persona nel centro di Roma
“Ripartire con un nuovo assetto organizzativo, una nuova governance, una nuova esperienza è un elemento utile per la cittadinanza”, ha sottolineato invece l’assessore alla sanità del Comune di Roma Alessio D’Amato, “qui abbiamo soprattutto utenti anziani e donne, è un grande centro per le nascite nel cuore di Roma, una realta' importante e ci siamo fortemente impegnati". Per la città di Roma, ha ribadito Paolo Nusiner, “credo che sia un’opportunità importante proprio perché la prossimità della Sanità ai cittadini è uno degli elementi importanti che vogliamo perseguire. Con un approccio che è tipico della sanità cattolica e che vogliamo sempre più proporre come elemento fondante della nostra attività: l’attenzione non tanto alla malattia, ma alla cura della persona. Vogliamo continuare a portare questo approccio anche sull’isola tiberina proprio al centro di Roma”.
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