Giubileo, nasce la Commissione per i testimoni della fede
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
In vista dell'Anno Santo del 2025 verrà istituita la Commissione per i testimoni della fede, che era già stata creata, su volere di San Giovanni Paolo II, in occasione del Giubileo 2000. Lo ha reso noto nell’ambito del convegno “La santità oggi”, il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Cosa è la Commissione per i testimoni della fede che si inserisce nel solco verso il Giubileo?
Questa iniziativa era già stata realizzata in occasione del Grande Giubileo del 2000. San Giovanni Paolo II volle che fossero messi in luce queste figure di uomini e donne che, pur non essendo canonizzate, hanno manifestato con forza la fede. E quindi era stata incaricata la Comunità di Sant’Egidio di costituire questa Commissione. Ed era stato redatto un elenco con biografie di persone che parlano a tutto il mondo cristiano, non solo cattolico. L’esperienza di questa Commissione era delimitata al grande Giubileo del 2000. Questa idea è ritornata in occasione del prossimo Anno Santo. Papa Francesco ha detto di ricostituire questa Commissione, questa volta non riferendola ad una circostanza specifica ma collegandola all’attività del Dicastero delle Cause dei Santi. Si va a costituire, quindi, una Commissione stabile. Nei prossimi giorni provvederemo a costituire questa realtà, anche come ambito di studio.
Chi sono i testimoni della fede?
Faccio un esempio: chi mi viene subito alla mente è Dietrich Bonhoeffer, un teologo e pastore della Chiesa, ucciso perché si era opposto al nazismo. La Chiesa non lo proclama martire perché non era cattolico. Tuttavia è una figura emergente come testimonianza cristiana. Come Bonhoeffer ce ne sono tanti altri. La santità non è sempre immediatamente evidente agli occhi dei fedeli. Il nostro servizio è quella di metterla in luce. Noi "non costruiamo i santi" però aiutiamo il Papa nel discernimento. Occorre mostrare che la santità non è lontana da noi ma è una chiamata che riguarda tutti. Non è necessario essere canonizzati, ma dobbiamo rispondere alla chiamata alla santità.
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