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Hebdomada Papae, il GR in latino dell'8 ottobre

Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, in onda ogni domenica alle ore 17.30. In sommario l'appello alla pace in Ucraina all'udienza generale di mercoledì scorso. Domenica scorsa all'Angelus l'invito a Putin a fermare la guerra e a Zelensky ad aprire a serie proposte di pace. Il Vaticano firma gli accordi sul clima

“HEBDÓMADA PAPAE”

Notítiae Vaticánae Latíne rédditae

Die octavo mensis Octobris anno bismillésimo vicésimo secúndo

(TÍTULI)

In Audiéntia Generáli suádet Póntifex: seípsos cognóscere opórtet ad diáboli mendácia arcénda. Idem adhortátur: pax in sauciáta Ucráina conciliétur. Deus corda immutáre valet.

In Salutatióne Angélica Francíscus: Putin bellum compónat, Zelensky paci sério propósitae se pandat.

De caeli statu: Cívitas Vaticána natiónum Unitárum ac Lutétiae Parisiórum pactiónes récipit.

Felícem exóptat diem Catharína Agorelius ómnibus haec verba, língua Latína proláta, audiéntibus.

Ascolta il nostro radiogiornale in lingua latina

(NOTÍTIAE PRAECÍPUAE)

In Audiéntia Generáli diéi quinti mensis Octóbris, Francíscus Papa catechésium sériem de discretióne perréxit ac sub finem dénuo obtestátus est, ut in Ucráina ad pacem tandem pervenirétur. Lóquitur Olga Sakun.

In quarta catechési de discretióne, in Audiéntia Generáli die quinto mensis Octóbris hábita, Francíscus adhortátus est ad ánimae medúllas intímius perspiciéndas, ut «nos ipsos cognoscámus», vidélicet id quod gaudére, id quod pati, id quod decédere nos facit. Póntifex monet diábolum probe novísse «verba secréta nostra tuéntia» tangeréque sensibília nostra ac prolectáre nos «per illécebram» cursus honórum, títuli studiórum, necessitúdinum. Deus dein adest, qui unus dignitátem nostram «confirmáre»  valet: «pro nobis mórtuus est, demónstrans quam pretiósos nos esse coram óculis suis». Sub Audiéntiae finem rursus hortátus est ad precándum pro excruciáta Ucráina, pacis donum quærens a Dómino, «qui corda immutáre potest».

Francíscus, qui de atómicis minis deque augescénti bello in Ucráina sollicitátur, totam Salutatiónem Angélicam diéi secúndi mensis Octóbris ad indútias in Ucráina requiréndas útique addíxit. Lóquitur Alexánder De Carolis.

«In nómine Dei et humanitátis sensus, qui omne cor íncolit, renovámus adhortatiónem ad arma statim deponénda»: bellum in Ucráina mundum univérsum minátur et Francíscus Papa, qui de mortuórum augménto et atómico perículo sollicitátur, tempus, plerúmque ad Evangélium diéi explicándum destinátum, belli arguménto dicávit. Póntifex ipsum Vladimírum Putin, Russiae prǽsidem, adhortátus est, ut sériem violéntiae ac mortis ad finem addúceret, et Ucráinae prǽsidem Volodimírum Zelensky, ut «sériis propósitis pacis» pánderet se. Novíssima quoque acta coárguit Francíscus, scílicet quáttuor Ucráinae orientális regiónum – Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia et Kherson - Russiae adiectiónem, quae partim retinéntur post diéi vicésimi quarti mensis Februárii incúrsum. Quaesívit Póntifex, ut libertátis ius et soli intégritas cuiúsque Natiónis, aeque ac minórum pártium iura servaréntur.

(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)

Die festo Sancti Francísci Assisiénsis, quarto mensis Octóbris, qui, praeter nomen, stúdium commúnis Domus coléndae Pontífici iniécit, Cardinális Secretárius Status Petrus Parolin enuntiávit Sanctam Sedem, nómine ac loco Status Civitátis Vaticánae, adhaesísse Conventióni Natiónum Unitárum de caeli status mutatiónibus et Lutétiae Parisiórum Pactióni.

Satis dictum est. Nova, próxima hebdómada.

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

8 ottobre 2022

 

(TITOLI)

All'Udienza generale il Pontefice: conoscere sé stessi per difendersi dalle manipolazioni del diavolo. L’appello: pace per la martoriata Ucraina, Dio sa cambiare i cuori

Francesco all’Angelus: Putin fermi la guerra. Zelensky sia aperto a serie proposte di pace

Clima, il Vaticano aderisce ad accordi Onu e Parigi

Un cordiale benvenuto a tutti voi da Katarina Agorelius e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

All’udienza generale del 5 ottobre, Papa Francesco ha proseguito il ciclo di catechesi sul discernimento e alla fine ha mandato un ulteriore appello per la pace in Ucraina. Ce ne parla Olga Sakun.

Nella quarta catechesi sul discernimento, presentata all’udienza generale il 5 ottobre, Francesco ha invitato a scavare nelle profondità dell’anima per “conoscere sé stessi”: ciò che ci fa gioire, che ci fa soffrire, che ci fa capitolare. Il Papa avverte che il diavolo conosce bene le nostre “parole-chiave” e tocca i nervi scoperti, tentandoci “con l’attrattiva” di carriera, titoli di studio, relazioni. Poi c’è Dio, che è l’unico a poterci dare “la conferma” del nostro valore: “è morto per noi, per mostrarci quanto siamo preziosi ai suoi occhi”. Alla fine dell'udienza, un nuovo appello per pregare per la martoriata Ucraina, sempre chiedendo al Signore, “che può cambiare i cuori”, il dono della pace.

Francesco, preoccupato per la minaccia nucleare e l'escalation militare del conflitto in Ucraina, dedica l'intero Angelus del 2 ottobre a un forte appello per chiedere il cessate il fuoco. Ce ne parla Alessandro De Carolis.

“In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate il fuoco” - la guerra in Ucraina è diventata una minaccia per il mondo intero e Papa Francesco, preoccupato per l’aumentare delle vittime, per l’escalation e il rischio nucleare, ha dedicato il tempo normalmente usato per commentare il Vangelo del giorno al tema del conflitto. Il Papa ha rivolto un appello diretto al presidente russo Vladimir Putin affinché fermi questa spirale di violenza e morte, e al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, perché sia aperto a "serie proposte di pace". Francesco ha anche deplorato gli ultimi sviluppi, vale a dire l’annessione alla Russia delle quattro regioni ucraine – Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson - parzialmente occupate dopo l’invasione del 24 febbraio. Il Papa ha chiesto il rispetto della sovranità e integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze.

(NOTIZIE)

Nel giorno della festa di San Francesco d’Assisi, il 4 ottobre, che, oltre al nome, ha ispirato il Papa per l’impegno nella cura della Casa comune, il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha annunciato che la Santa Sede, in nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, ha aderito alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e all’Accordo di Parigi.

È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.

 

 

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08 ottobre 2022, 12:40