Czerny: pandemia, guerre, crisi socio-ambientali. Sette punti per uscirne migliori
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Un excursus dei messaggi di Papa Francesco sulla pandemia e sulla pace, su ciò che dobbiamo imparare ancora a proposito del grande tema del legame sociale fondato sul reciproco rispetto dei diritti e sulla fratellanza universale. È quanto condivide il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel corso dell'evento “Interreligious Service for Peace 2023” che si tiene a Ginevra, promosso dalla Missione Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.
La priorità è sempre l'attenzione al bisogno delle persone
L'incontro, ospitato presso la Chiesa St. Nicolas de Flue, nella parrocchia intitolata a San Giovanni XXII, è stato l'occasione per il porporato di tornare su alcuni punti centrali del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace 2023. Il cardinale ricorda lo stress planetario per il virus agli esordi della diffusione, le restrizioni decise dai governi sebbene il mondo avesse "bisogno di un piano internazionale ben supportato" che, osserva, "è mancato del tutto. Al contrario, hanno prevalso una massiccia disinformazione, il puntare il dito, le false affermazioni e il panico, mentre i responsabili delle decisioni hanno dato maggiore priorità alle rivendicazioni dei detentori dei brevetti che ai bisogni delle persone in tutto il mondo".
Anticorpi contro esclusione, disuglianza e devastazione ambientale
Czerny ricorda la decisione di Papa Francesco di istituire la Commissione vaticana Covid-19 (coordinata proprio dal Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale) in conformità al suo desiderio che la Chiesa fosse al servizio del mondo nella pandemia, per aiutarci tutti a rispondere 'come un'unica famiglia umana', come evidenzia la Fratelli tutti. Con il Messaggio per la Pace, la Commissione di fatto ha concluso il suo impegno che è stato portato a compimento, spiega il Prefetto, in linea con l'invito, più volte espresso dal Santo Padre, di non usare indifferenza verso i problemi degli altri. Perché, precisa ancora Czerny, "dobbiamo anche sviluppare anticorpi contro i 'virus più grandi' dell'esclusione, della disuguaglianza e della devastazione ambientale".
Pandemia, guerre, danni sociali: sette punti per uscirne migliori
"Riallineando la nostra vita economica, sociale e politica ai principi dell'insegnamento sociale cattolico", sottolinea il cardinale, si può uscire realmente rinnovati in meglio dalla pandemia. Nessuno si salva da solo: in effetti, bisogna agire insieme, scandisce Czerny. Perché, come scritto nella Laudato si', "le numerose crisi morali, sociali, politiche ed economiche che stiamo vivendo sono tutte interconnesse". Un punto, questo, il cui significato "deve essere continuamente riscoperto, soprattutto in questo momento di pandemia, di guerre in Ucraina e in tanti altri teatri di violenza, morte e distruzione, tanti danni sociali e ambientali", rimarca ancora il cardinale. Per aiutare in questo, il Dicastero da lui guidato ha preparato un'infografica con sette brevi lezioni, ciascuna abbinata a una domanda per la riflessione personale e comunitaria. Non dobbiamo tornare al "business as usual", conclude. "Se lo facciamo, perderemo l'ennesima opportunità di imparare, cambiare e migliorare".
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