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Italvolley a cena con i poveri di Palazzo Migliori

Giornata intensa ieri per la Federazione Italiana Pallavolo ricevuta in mattinata dal Papa e poi, in serata, a cena con gli ospiti della struttura aperta nel 2019 nelle vicinanze di Piazza San Pietro

Benedetta Capelli e Gianmarco Murroni – Città del Vaticano

“Non si è mai soli, c’è sempre qualcuno da servire. Non esiste solo la dimensione individuale, ma si è parte di un gruppo: ognuno è chiamato a dare il proprio contributo perché si possa vincere insieme”. Le parole del Papa, pronunciate ieri mattina nell’udienza alla Federazione Italiana Pallavolo, sono diventate mani che tendono verso l’altro, braccia per servire pasti caldi, sorrisi che sono ponti per instaurare una relazione sincera. Ieri sera, infatti, atleti e dirigenti si sono recati a Palazzo Migliori per cenare con i poveri accolti dall'Elemosineria Apostolica e dalla Comunità di Sant'Egidio.

Accanto ai più fragili

“Un’iniziativa – afferma Carlo Santoro, responsabile della struttura – che intende proseguire accogliendo altri personaggi del mondo dello sport. È un modo per sensibilizzare le persone sulle problematiche dei più fragili soprattutto in questo momento in cui il freddo si fa sentire. Nell’occasione – aggiunge – abbiamo rilanciato la campagna di Sant’Egidio per la raccolta di coperte che, oggi più che mai, servono ai poveri”. All’iniziativa era presente anche il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa. Ieri il presidente della Federazione Italiana di Pallavolo, Giuseppe Manfredi, aveva donato a Francesco la maglia azzurra insieme alla medaglia d'oro conquistata dalla nazionale italiana maschile agli ultimi Mondiali, ma anche del materiale d'abbigliamento e dei palloni da destinare ai bambini del Dispensario Pediatrico Santa Marta. Al Centro Astalli in regalo attrezzature e vestiario sportivo per i migranti che la struttura assiste.

Il cardinale Konrad Krajewski insieme a Carlo Santoro (foto Matteo Pernaselci)
Il cardinale Konrad Krajewski insieme a Carlo Santoro (foto Matteo Pernaselci)

Francesco, un ottimo palleggiatore

Fare ‘muro’ non è un un atto di chiusura: saltare verso l'alto è un distacco dalla materialità e dunque dagli interessi che intaccano lo spirito sportivo. Papa Francesco prende spunto dalle fasi di gioco del volley per accogliere i dirigenti e gli atleti della Federazione Italiana Pallavolo, ricevuti in udienza durante la mattinata del 30 gennaio. A margine dell’incontro con il Pontefice, i Commissari tecnici delle nazionali maschile e femminile, Ferdinando De Giorgi e Davide Mazzanti, sono stati ospitati negli studi della Radio Vaticana e hanno raccontato le emozioni vissute durante la visita in Vaticano. “Papa Francesco ha fatto un discorso bellissimo che riprenderemo sicuramente noi allenatori - ha commentato ‘Fefè De Giorgi - Ha usato alcuni fondamentali della pallavolo per dare una lettura non solo spirituale ma anche sociale. Chiaramente molti discorsi sono rivolti ai giovani che rappresentano il futuro. È stato un incontro molto emozionante, queste sono opportunità veramente uniche”. Sulla stessa linea anche Mazzanti: “La cosa bella di Papa Francesco, che mi affascina sempre, è la sua capacità di emozionare e di caricarti, perché nelle sue parole c’è sempre un messaggio che invita a essere tosti e in grado di mettersi in gioco. Oggi ha infuso dentro di noi non solo la responsabilità del fatto di essere un veicolo di valori, ma anche la gioia di avere questa possibilità e questo dono”. I due allenatori hanno sottolineato come nello sport, così come nella vita, siano frequenti i momenti difficili, ma bisogna imparare ad affrontarli e superarli.

“La mia esperienza è partita con un gruppo di giovanissimi, dopo un cambio generazionale importante - ha raccontato De Giorgi - questo è un aspetto molto importante: come ha detto anche Papa Francesco, noi siamo un modello e le difficoltà si affrontano cercando di accompagnare i giovani in questo percorso. Il fatto di essere una squadra è un vantaggio, condividere le difficoltà è un valore in più”. “Io credo che la grande capacità che deve avere una squadra è quella di accettare la realtà - ha proseguito Mazzanti - In questo modo è possibile creare i presupposti per avere energia e idee per affrontare le circostanze sfavorevoli. Le situazioni che sembrano più difficili sono quelle che ti mettono nella condizione di tirare fuori la migliore versione di te. Per questo le vittorie, più che meritarsele, si conquistano”. Il focus si è poi spostato sul campo e sugli impegni sportivi: “Il prossimo anno ci saranno Olimpiade e Mondiale di volley - ha spiegato De Giorgi - Dal mio punto di vista il secondo è più complicato a livello tecnico: alle Olimpiadi partecipano 12 squadre che devono rappresentare 5 continenti, ai Mondiali partecipano le 24 squadre più forti di questo sport. Ma in realtà quest’anno c’è un altro torneo importante da giocare: l’Europeo”. Tanti i consigli anche ai più giovani. Per Ferdinando De Giorgi la cosa fondamentale è provare: “Provate a giocare e a fare sport, per poi trovare la vostra passione. Non per raggiungere per forza dei risultati di un certo livello, ma per condividere questa passione”. Anche secondo Davide Mazzanti la parola giusta è passione: “Solo attraverso di essa noi riusciamo a scoprire i nostri talenti”. Infine, i due allenatori hanno provato a immaginare in quale ruolo potrebbe giocare Papa Francesco nella loro formazione ideale: “Come giocatore il Papa sarebbe potrebbe essere un ottimo palleggiatore, un ruolo in cui si gestisce la squadra non solo tecnicamente - ha svelato De Giorgi - Ma lo vedrei bene anche come allenatore: mi sembra uno in grado di accompagnare le persone verso i risultati”.

I due commissari tecnici della Nazionale Italiana negli studi di Radio Vaticana
I due commissari tecnici della Nazionale Italiana negli studi di Radio Vaticana

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31 gennaio 2023, 13:21