Le tre fedi abramitiche per un'etica dell’intelligenza artificiale: firmata la Call Rome
Maria Milvia Morciano - Città del Vaticano
"Avete di fronte dei sognatori. In un mondo senza visioni e quindi egocentrismi disastrosi noi abbiamo una visione comune. Una visione che guarda il futuro del nostro pianeta con l’intelligenza e con il cuore. Non siamo dei romantici e neanche dei freddi ragionatori economici: quello che stamattina abbiamo fatto è un passo, a mio avviso, pieno di grandi promesse. È una strana alleanza quella di tre religioni con tre istituzioni internazionali. Una strana famiglia”. Queste le parole dell'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, a commento dell'evento AI Ethics: An Abrahamic commitment to the Rome Call alla Casina Pio IV, dove è stato firmato da tre rappresentanti delle religioni abramitiche un documento per lo sviluppo etico dell'intelligenza artificiale. Paglia ha annunciato quello che sarà il secondo "step", la firma delle religioni orientali in Giappone, il prossimo luglio.
L'evento di oggi è stato promosso dalla Fondazione vaticana RenAIssance, dal Forum per la Pace di Abu Dhabi (Emirati Arabi) e dalla Commissione per il dialogo interreligioso del Gran Rabbinato di Israele. La giornata è cominciata con i saluti istituzionali dei tre leader religiosi presenti: lo stesso Paglia, il rabbino capo Eliezer Simha Weisz (membro del Consiglio del Gran Rabbinato di Israele) e lo sceicco Al Mahfoudh Bin Bayyah (Segretario Generale del Forum per la Pace di Abu Dhabi), in rappresentanza dello sceicco Abdallah bin Bayyah, (presidente del Forum per la Pace di Abu Dhabi e presidente del Consiglio emiratino per la Shariah Fatwa).
L'intelligenza artificiale manifestazione dell'immagine e somiglianza di Dio
“L'ebraismo esalta la saggezza dell'umanità, creata a immagine e somiglianza di Dio, che si manifesta in generale nell'innovazione umana e in particolare nell'intelligenza artificiale”, ha dichiarato il rabbino Weisz. “Ci è stato chiesto di benedire questi sforzi con la formula: Benedetto sei tu, Signore Dio nostro, che doni la Tua gloria alla carne e al sangue. Tuttavia, allo stesso tempo, deve esserci una tensione creativa tra la creatività umana e la guida morale che scaturisce dal nostro legame con il Creatore dell'Universo, la Fonte di ogni saggezza; perché senza di essa, c'è un pericolo per l'unicità e la vocazione della persona umana creata a immagine e somiglianza divina, e si pone un pericolo esistenziale per l'umanità in generale".
Quadri etici per preservare la dignità e la nobiltà dell'uomo
"Le religioni, nella loro essenza, cercano di assicurare la felicità dell'uomo sia in questo mondo che nell'aldilà. Pertanto, ci spingono a cercare i mezzi per realizzarla. A questo proposito, la religione islamica incoraggia l'acquisizione della conoscenza, la ricerca della comprensione dell'universo e il continuo aumento dell'apprendimento. Il Sacro Corano afferma: Di': Mio Signore, accrescimi nella conoscenza. La conoscenza che cerchiamo di accrescere comprende sia la conoscenza religiosa che quella mondana, che è il fondamento di una società di successo, sia dal punto di vista spirituale che materiale. Le religioni e le leggi, nel loro sforzo di promuovere il benessere e l’accompagnamento, si preoccupano di assicurare che le innovazioni e le conquiste scientifiche e tecnologiche tengano conto di quadri etici che preservino la dignità e la nobiltà dell'uomo, e di fatto ne proteggano la vita".
Prima l'uomo
La cerimonia è stata preceduta da una riflessione sull'urgenza dell'algoretica, presentata da padre Paolo Benanti, professore straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAissance, che ha affermato: "Dobbiamo chiarire in che senso stiamo parlando di valori. Infatti, gli algoritmi lavorano su valori numerici. L'etica, invece, parla di valori morali. Dobbiamo stabilire un linguaggio che possa tradurre i valori morali in qualcosa di computabile per la macchina. Ma nel rapporto tra uomo e macchina, il vero conoscitore e portatore di valori è l'uomo. La dignità umana e i diritti umani ci dicono che nel rapporto uomo-macchina è l'uomo a dover essere protetto".
I primi firmatari confermano l'impegno
Dopo la cerimonia ufficiale e l'udienza del Papa nella Sala Clementina, hanno preso la parola anche i primi firmatari della Rome Call for AI Ethics (febbraio 2020), che hanno rinnovato il proprio impegno per l’ideazione e la realizzazione di un’intelligenza artificiale che segua i principi di tale appello. “Dobbiamo garantire che l’AI rimanga uno strumento creato dall'umanità per l'umanità”, ha dichiarato Brad Smith, vice chair e presidente di Microsoft. “L'IA progredirà ancora più rapidamente nel 2023 ed è indispensabile guidare questo lavoro con un forte impegno verso elevati standard etici e un ampio senso di responsabilità sociale”, mentre Darío Gil, senior vice president e direttore della Ricerca di IBM, ha detto: "Il fatto che le grandi religioni monoteiste abramitiche si siano riunite per riflettere e agire sulle implicazioni della rapida avanzata delle frontiere della scienza e della tecnologia, come esemplificato dall'intelligenza artificiale, è di importanza storica. IBM è un'istituzione che da oltre un secolo promuove responsabilmente tali frontiere e crediamo che sarà compito di tutta la società e di tutte le nostre istituzioni, comprese quelle religiose, ragionare sulle implicazioni morali ed etiche dei grandi progressi scientifici e tecnologici. Siamo orgogliosi di riaffermare il nostro impegno nell'Appello di Roma per l'etica dell'IA e non vediamo l'ora di realizzare la sua visione in collaborazione con tutti i suoi firmatari e alleati". Infine Maximo Torero Cullen, chief economist della FAO, ha affermato che l'organismo è onorato di "essere tra i primi firmatari e sostenitori dell'Appello di Roma per l'Etica e desidera congratularsi per l'impegno e il sostegno multireligioso a questa importante causa comune”.
Un confronto tra studiosi
Nella seconda parte della giornata, sul tema dell’etica delle tecnologie e in particolare dell’intelligenza artificiale si sono confrontati relatori di spicco, analizzando l’argomento sia in prospettiva religiosa che secolare: la professoressa Ana Palacio, già ministro degli esteri spagnolo; il professor Mario Rasetti, emerito di fisica teorica al Politecnico di Torino e presidente del comitato scientifico di CENTAI; il dottor Hamza Yusuf, presidente dello Zaytuna College di Berkeley, CA; il professor Aviad Hacohen, presidente dell’Academic Center for Law and Science di Hod HaSharon, in Israele, già decano della facoltà di legge; il prof. Sebastiano Maffettone, direttore di Ethos, presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.
Dopo gli interventi degli esperti, è stata letta ufficialmente la dichiarazione congiunta scritta dai rappresentanti delle tre religioni abramitiche. Questa dichiarazione è consultabile e scaricabile sul sito www.romecall.org
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