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La statua di Pietro davanti al sagrato della Basilica Vaticana La statua di Pietro davanti al sagrato della Basilica Vaticana 

Il Cammino di Pietro: terza tappa dedicata all'incontro con Simon Mago

Si svolgerà domani pomeriggio alla basilica di Santa Francesca Romana a Roma il terzo appuntamento degli incontri organizzati dalla diocesi di Roma e dal vicariato per la Città del Vaticano dedicati a riscoprire le tracce dell'apostolo nella città eterna. il rapporto tra lui e il mago,padre di tutte le eresie, spiega fra Agnello Stoia, parroco della Basilica Vaticana, è quello tra la verità e la menzogna

Vatican News

Il “Cammino di Pietro”, l’iniziativa promossa dalla Diocesi di Roma e dal Vicariato per la Città del Vaticano per riscoprire le tracce dell’Apostolo a Roma, fa tappa domani, 28 febbraio alle 19.30 nella basilica di Santa Francesca Romana, dove è custodita la memoria del confronto tra Pietro e Simon Mago. Il luogo dove sorge la chiesa, che si trova tra il Foro Romano e il tempio di Venere e Roma ed è nota anche come Santa Maria Nova per distinguerla dalla vicina Santa Maria Antiqua, è infatti quello dove morì Simon Mago. Una pietra ricorda l’accaduto: su questa si vedrebbero ancora i segni delle ginocchia di Pietro, che si inginocchiò in preghiera.

Gli incontri dell'apostolo con Simon Mago

"Simon Mago è noto per due episodi", spiega monsignor Andrea Lonardo, direttore dell'Ufficio per la cultura e per l'università della diocesi di Roma e che domani terrà una lezione sul tema.: Il primo è un fatto storico, ed è raccontato anche negli Atti degli Apostoli. Simon Mago era un illusionista che cerò di corrompere Pietro, offrendogli del denaro affinché anche lui potesse donare lo Spirito Santo. Da qui il termine “simonia”. A questo evento, se ne aggiunge un altro con meno fondamento. Simon Mago e Pietro si sarebbero poi incontrati nuovamente a Roma, ai Fori, dinanzi a Nerone. Simon Mago chiese all’imperatore di riconoscerlo come divinità, dicendo che era capace di volare. Avrebbe iniziato a volare sotto gli occhi di san Pietro e di Nerone. A quel punto Pietro si sarebbe inginocchiato e pregando avrebbe posto fine alla levitazione di Simon Mago, che sarebbe caduto a terra e morto".

La falsità della magia

"Questa figura", prosegue monsignor Lonardo, "ci pone le questioni del denaro e soprattutto se la magia ha valore per la fede cristiana. La magia è innanzitutto falsa. Si pensi agli oroscopi, ad esempio. Ma oltre che falsa è pericolosa, perché esistono gli angeli decaduti, cioè i demoni… appellarsi a spiriti che non sono gli angeli di Dio vuol dire entrare in contatto con il mondo del Maligno, ed è ciò che fa Simon Mago, che infatti poi precipita e muore, perché il Maligno vuole la nostra caduta".

Il padre di tutte le eresie

"Nell’antica tradizione patristica - spiega poi fra Agnello Stoia, parroco di San Pietro, tra gli organizzatori dell’iniziativa - Simon Mago è il padre di tutte le eresie. Pietro e Simon Mago rappresentano i poli opposti della verità e della menzogna. Spesso la menzogna è ben più strutturata e costruita ma, tolta la sua apparenza, dentro è vuota. La verità, invece, pare nuda in confronto a tali impalcature. Questo capita spesso anche oggi nel tempo delle fake news, ricche di particolari totalmente verosimili mentre la verità, nella sua semplicità, sembra perdere la sua forza, se non sostenuta da una serie di elementi circostanziali che ci aiutino a comprenderla. Anche in questo la vita dell’apostolo Pietro ci aiuta a orientarci e a entrare nella verità delle cose.  La verità non è un atto solo intellettivo né solo morale: la verità è relazione con una luce più alta e profonda che fa crescere nella capacità di guardare, di capire e di amare. Occorre umiltà, quella che ha Pietro che si inginocchia per pregare".

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27 febbraio 2023, 17:14