Una collana sul Concilio per il Giubileo, Fisichella: occasione per riscoprire il Vaticano II
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
Una collana di 34 volumetti pubblicata da Shalom che s’intitola Giubileo 2025 - Quaderni del Concilio. L’iniziativa è del Dicastero per l’Evangelizzazione in preparazione dell’apertura dell’Anno giubilare sulla base della richiesta del Papa di dedicare il 2023 alla riscoperta delle quattro sessioni conciliari. “L’obiettivo è di suscitare l’interesse affinché il Concilio Vaticano II diventi attuale nella vita delle persone”, afferma a Telepace il pro-prefetto del Dicastero vaticano, monsignor Rino Fisichella. Annunciando l’uscita della versione della collana in altre lingue oltre all’italiano, il presule si sofferma sul pensiero di Francesco nell’introduzione al primo volume che è dedicato alla storia e al significato del Concilio per la Chiesa. “L’ha voluta scrivere lui – spiega – proprio per dire quanto sia importante la riscoperta del Concilio e del suo significato per la vita della Chiesa in tutti questi sessant’anni”. Monsignor Fisichella ricorda come il Concilio abbia richiamato a Roma per tre anni intensi di lavoro oltre tre mila vescovi provenienti da tutto il mondo, i quali hanno definito il nuovo volto della Chiesa alla luce dei cambiamenti sociali in atto. “A sessant’anni di distanza – sottolinea – sentiamo ancora di più questa esigenza: il cambiamento culturale e la presenza del digitale e di Internet ci obbligano ad annunciare il Vangelo anche con un linguaggio diverso soprattutto alle nuove generazioni”.
Le caratteristiche dei volumi
I volumetti puntano sull’agilità, a cominciare dalle piccole dimensioni. “Sono proprio dei quaderni - precisa il pro-prefetto - che si possono mettere in tasca, si possono leggere dappertutto e sono stati scritti in maniera molto semplice analizzando le quattro Costituzioni nei temi principali”. Gli autori sono teologi, biblisti, ma anche giornalisti. “Sono persone che hanno studiato il Concilio e che hanno saputo utilizzare un linguaggio accattivante per parlarne”. Ciascuno tocca un argomento diverso lungo i quattro assi portanti: Dei Verbum; Sacrosanctum Concilium; Lumen Gentium; Gaudium et Spes. Si parla di Tradizione; di Sacra Scrittura; di liturgia; di sacramenti; di musica. Spazio anche alla santità, alla famiglia, ai laici, ai consacrati.
In cammino sinodale verso il Giubileo
Una fonte di ispirazione anche per le omelie e le catechesi dei sacerdoti, visto che si tratta di questioni basilari per la Chiesa oggi. Questioni che assumono ancora più importanza alla luce del cammino sinodale e in vista del Giubileo 2025. Un appuntamento che – ricorda Fisichella – si basa su una doppia richiesta: essere di pellegrini, e dunque di metterci in cammino scegliendo l’essenziale da portare nello zaino, e di essere dispensatori di speranza. “La speranza ci obbliga di guardare al futuro e a dare significato al nostro presente”, precisa ancora il presule aggiungendo che ormai l’organizzazione è entrata nel vivo. “Il Giubileo – spiega – sta prendendo piede nella sensibilità delle diocesi e delle nostre comunità; quindi, è ovvio che il lavoro aumenta, ma ce la faremo”. Adesso le attenzioni si concentrano anche sull’inno. “A marzo terminerà il concorso internazionale”, ricorda Fisichella. “Abbiamo ricevuto decine di spartiti da diverse parti del mondo e la scelta spetterà alla commissione internazionale di musicisti”. Tra le altre tappe c’è il varo del sito internet ufficiale e della relativa App che saranno fondamentali per la presenza sul web e sul digitale. “Poi - conclude - ci dedicheremo a quanto dovremo organizzare più concretamente a livello di infrastrutture”.
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