8 marzo, l’arte dei Musei Vaticani celebra il genio femminile
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Maria Maddalena, Scolastica, Elena, Caterina da Siena e naturalmente la Vergine Maria, perfezione della femminilità. Sono tante le donne nella Chiesa di ogni tempo che ancora oggi attraverso la loro santità sono un modello a cui ispirarsi. A loro i pittori nel corso dei secoli hanno dedicato alcune tra le pagine più significative della storia dell’arte.
Donna, colei che fa bello il mondo
Partendo dalle parole di Papa Francesco secondo il quale “la donna è colei che fa il mondo bello” i Musei Vaticani propongono per la prima volta un percorso dedicato alla Giornata internazionale della donna: una visita guidata per scoprire le tante donne straordinarie che hanno contribuito in modo significativo alla vita della Chiesa.
Si parte dal Museo Pio Cristiano, passando per le tante rappresentazioni iconografiche femminili che popolano la Pinacoteca Vaticana fino a giungere all’apice teologico e artistico della Cappella Sistina. Tre gli appuntamenti in calendario aperti a tutti: il primo si è svolto con successo sabato scorso, mentre le prossime due date sono previste per l’8 e l’11 marzo. E' possibile prenotare la visita all'indirizzo email education.musei@scv.va.
Bellezza che attira occhi e cuore
“La donna fa il mondo bello. Questa meravigliosa frase di Papa Francesco è vera”, spiega a Vatican News suor Emanuela Edwards, responsabile dell’Ufficio Attività Didattiche dei Musei Vaticani: “La bellezza sensibile come quella nell'arte, attira gli occhi e il cuore. Vedere le vite delle sante raffigurate nei capolavori artistici può diventare un mezzo per ispirarci a imitarle. La giornata internazionale delle donne è un'opportunità per ispirarsi alle donne della Chiesa nel tempo”.
Elena e la vera Croce
L’olio su tela con la “Visione di Sant’Elena”, dipinto intorno al 1580, quindi in età matura, dal Veronese è una delle tappe dell’itinerario. La rappresentazione della madre di Costantino, primo imperatore cristiano, si discosta dalla tradizionale iconografia veneta che la vorrebbe in piedi vicino alla Croce. È raffigurata addormentata, seduta, con la testa reclinata su una mano: sta sognando.
“L'artista – prosegue suor Emanuela - dipinge una Croce sorretta da un angelo in modo da rendere visibile il sogno della sovrana. A 78 anni Elena andò in Terra Santa sul Calvario e, dopo gli scavi lì effettuati, ritrovò la vera Croce del Signore. Possiamo quindi pensare a questa donna potente come la prima archeologa della Chiesa”.
Caterina, prima influencer della Chiesa
Ci porta indietro di circa 150 anni invece la tempera di Scuola Fiorentina rappresentante “Santa Caterina che libera dal demonio la giovane Lorenza”, databile tra il 1440 e il 1450. L’opera esalta una figura particolarmente significativa per comprendere il ruolo delle donne nella Chiesa. “Caterina infatti”, ricorda la responsabile dell’ufficio attività didattiche dei Musei Vaticani, “esercitò la sua influenza per incoraggiare papa Gregorio XI e la corte papale a tornare a Roma da Avignone. Donna di grandi virtù viveva animata da un’intensa vita di preghiera la quale le ha permesso di diventare madre spirituale per tante persone che si sono rivolte a lei”.
Una donna coraggiosa dunque che “non si scoraggiò neppure di dinanzi ai suoi limiti”. Il fatto di non saper scrivere ad esempio, nota suor Emanuela, non le impedì di “far scrivere sotto sua dettatura 380 lettere alle persone più influenti del suo tempo. Santa Caterina è un grande esempio per le donne di oggi: cambiò la società in cui è vissuta con il suo esempio e, pertanto, appartiene a quel lato carismatico della Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo, lavora per realizzare la volontà di Dio nella società. Possiamo definirla come la prima influencer della Chiesa”.
Maria, modello per ogni donna
Il tour si conclude al cospetto dei meravigliosi affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina: “Partiamo dalla Creazione: il racconto di come Dio fece l'uomo e la donna perché avessero pari dignità. Concludiamo con il Giudizio Universale dove incontriamo la Madonna, raffigurata come la nuova Eva, a fianco di suo Figlio. La Vergine – aggiunge la religiosa - è la perfezione della femminilità a cui le donne si possano ispirare”.
La santità nel quotidiano
Le visite guidate, in italiano o in inglese, sono aperte a tutte le tipologie di visitatori, dalle famiglie con bambini alle persone con disabilità sensoriali, motorie e intellettive. Al termine del percorso si prende maggiormente coscienza di come la storia della Chiesa sia ricca del contributo di tante donne. “Sono tanti gli ingredienti che compongono il genio femminile. Nel Giudizio Universale – conclude suor Emanuela Edwards - ci sono molte donne sconosciute che però sono sante. La verità è che molte donne si guadagnano la santità contribuendo con il meglio di sé al servizio della famiglia, della società e della Chiesa. Oggi ricordiamo tutte le donne e rendiamo grazie per ogni singola donna che contribuisce alla vita del mondo”.
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