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La Santa Sede chiede di proteggere e promuovere i diritti e le identità delle minoranze La Santa Sede chiede di proteggere e promuovere i diritti e le identità delle minoranze 

Minoranze, la Santa Sede: no a odio e discriminazione, tutelare identità e diritti

L'intervento dell'arcivescovo Fortunatus Nwachukwu, rappresentante vaticano nella Missione permanente all'Onu di Ginevra, in occasione della 52.ma Sessione del Consiglio per i diritti umani sul tema del "Dialogo interattivo con il relatore speciale per i problemi delle minoranze"

Vatican News

Valorizzare il contributo delle minoranze etniche, religiose e linguistiche, la loro identità, i loro diritti. È l'appello che l'arcivescovo Fortunatus Nwachukwu, nunzio apostolico nella Missione permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite e altre Organizzazioni internazionali di Ginevra, ha epresso in occasione della 52.ma Sessione del Consiglio per i diritti umani sul tema del "Dialogo interattivo con il relatore speciale per i problemi delle minoranze" (Interactive Dialogue with the Special Rapporteur on Minority Issues), di ieri 23 marzo.

Promuovere e proteggere

"La delegazione della Santa Sede prende atto del Rapporto del relatore speciale sulle questioni delle minoranze che esamina gli sforzi compiuti negli ultimi trent'anni per promuovere e proteggere i diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche, dall'adozione della relativa Dichiarazione delle Nazioni Unite", ha affermato Nwachukwu. "La Santa Sede - ha detto - fa eco alle preoccupazioni espresse dal Relatore Speciale per la continua emarginazione, esclusione e discriminazione nei confronti delle minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche in molti luoghi del mondo".

75% delle minoranze preso di mira

Per il delegato vaticano, "è particolarmente sconcertante che il 75% degli apolidi di tutto il mondo sia preso di mira per la loro appartenenza a questi gruppi e che la maggior parte dei conflitti coinvolge queste minoranze con lamentele per l'esclusione e la discriminazione". "Piuttosto che essere trattate con paura, odio e discriminazione, queste persone dovrebbero essere valorizzate come fratelli e sorelle dell'unica famiglia umana", ha detto, richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in cui si afferma che "tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti umani". "Questi diritti umani fondamentali non devono mai essere visti come riservati ai potenti o ai molti, ma devono essere rispettati per tutte le persone, in ogni momento e in ogni luogo", ha rimarcato monsignor Nwachukwu.

Arricchimento per le comunità

A nome della Santa Sede ha quindi ribadito che "i diversi gruppi etnici, linguistici e religiosi arricchiscono la vita culturale e sociale delle loro comunità" e che - come ha detto Papa Francesco - "quando apriamo i nostri cuori a coloro che sono diversi, questo permette loro, pur continuando a essere se stessi, di svilupparsi in nuovi modi. Le diverse culture che sono fiorite nel corso dei secoli devono essere preservate, per evitare che il nostro mondo si impoverisca". "Allo stesso tempo - ha concluso il delegato vaticano - queste culture devono essere incoraggiate ad aprirsi a nuove esperienze attraverso l'incontro con altre realtà perché il rischio di soccombere alla sclerosi culturale è sempre presente. Per questo dobbiamo comunicare gli uni con gli altri, scoprire i doni di ogni persona, promuovere ciò che ci unisce e considerare le nostre differenze come un'opportunità per crescere nel rispetto reciproco". 

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24 marzo 2023, 12:15