Il cardinale Tolentino de Mendonça: I maratoneti, cercatori di speranza
Giampaolo Mattei - Città del Vaticano
“I maratoneti sono cercatori di speranza che scelgono di non rassegnarsi al possibile per la loro vita e sognano l’impossibile”. E’ la definizione dell’esperienza della Maratona suggerita dal cardinale José Tolentino de Mendonça, il "ministro dello sport" vaticano, nella Messa del Maratoneta celebrata alla vigilia della Run Rome The Marathon in un'affollatissima Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo su iniziativa di Athletica Vaticana.
Sport al servizio della pace
Al termine, la Preghiera del Maratoneta e la benedizione degli atleti – professionisti e amatori, accompagnati da allenatori, dirigenti e familiari - che hanno pregato anche perché lo sport sia strumento e linguaggio di pace.
Maratona, esperienza spirituale
"La Maratona è democratica, tutti possono partecipare insieme” ha detto il cardinale prefetto del Dicastero per la cultura e l'educazione che mercoledì scorso in Vaticano aveva dato vita a un dialogo con Filippo Tortu. “La Maratona è un'esperienza anche spirituale: non si corre soltanto con il corpo ma anche con il cuore: con storie, lacrime, desideri, tanta energia di trasformazione, voglia di cambiamento".
Correre e sognare l'impossibile
"Perché tante persone, anche non più giovani, scelgono di correre? Perché hanno un desiderio nel cuore, non si rassegnano al "possibile" e sognano "l'impossibile" per la loro vita” ha affermato il cardinale. “I maratoneti sono cercatori di speranza. Cercano nuove strade e le condividono, accettano sfide e sacrifici: tutto questo è al centro della spiritualità".
La crisi e il traguardo
"Anche la crisi che arriva durante la Maratona, come anche nella nostra vita, è un momento fondamentale” ha rilanciato. Tanto che “quando arrivi al traguardo, con le tue debolezze ma portato avanti dal tuo cuore, conosci molte più cose importanti di te stesso, della tua anima. E’ un momento di costruzione di se stessi".
Tutti vincono
Ed è proprio per queste ragioni, ha concluso ricordando la Coppa degli Ultimi proposta da Athletica Vaticana e dall'Osservatore di Strada, che “ tutti vincono nella Maratona - è un sogno, una gioia, una bellezza, un pellegrinaggio - che ha che vedere con la dimensione profonda della vita. Anche chi arriva ultimo è un vero primo".
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