Penitenzieria apostolica, al via il Corso sul Foro interno
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Comincia oggi, 20 marzo, fino al 24, il XXXIII Corso sul Foro interno, rivolto a sacerdoti e candidati prossimi agli Ordini sacri. Si svolge sia in presenza che da remoto ed è aperto dall’intervento di monsignor Krzysztof Nykiel, reggente della Penitenzieria Apostolica, sulle competenze e l’attività del “Tribunale della Misericordia”. Giovedì l’udienza con il Papa.
Il Tribunale di grazie e misericordia
La Penitenzieria non è una prigione. Sgombrando il campo da semplicistici luoghi comuni, monsignor Krzysztof Nykiel, reggente della Penitenzieria Apostolica, inaugura il XXXIII Corso sul Foro interno illustrando quello che è, di fatto, il più antico Dicastero della Curia Romana, le cui funzioni sono orientate alla missione fondamentale della Chiesa: la salvezza delle anime. Nykiel spiega che si tratta di un “Tribunale di grazia e di misericordia” il quale si occupa dell’ambito intimo dei rapporti fra Dio e il fedele, sia sacramentale sia extra-sacramentale, a seconda che si agisca nell’ambito della Confessione o durante la direzione spiritale. L’attuazione della giurisdizione ecclesiastica attraverso il Foro interno viene attivata e “fissata” dal fedele quando in maniera spontanea fa ricorso all’autorità: quali siano i modi di ricorso è anch’esso argomento della presentazione odierna. Monsignor Nykiel si sofferma poi sulle caratteristiche specifiche della Penitenzieria: l’assoluta riservatezza, l’assenza di contenzioso e la celerità.
I casi di coscienza
L’espressione “casi di coscienza” comprende una varietà difficilmente definibile di problemi, spiega il Reggente, mentre precisa che nel Foro interno, sia sacramentale che non sacramentale, la Penitenzieria concede le assoluzioni dalle censure, le dispense, le commutazioni, le sanazioni, i condoni ed altre grazie. Nikyel esplora questa vasta gamma di situazioni e in particolare descrive i cinque delitti menzionati dal Codice vigente: la profanazione delle Sacre Specie eucaristiche; la violazione diretta del sigillo sacramentale; l’assoluzione del complice da un peccato contro il sesto comandamento del Decalogo; l’aggressione fisica alla persona del Romano Pontefice; la consacrazione di un vescovo senza mandato pontificio. Aggiunge anche che recentemente nella normativa canonica è stato introdotto un ulteriore delitto: l’attentata ordinazione sacra di una donna. L’introduzione di monsignor Nykiel esorta infine ad assumere nel confessionale l’atteggiamento, indicato e più volte ribadito da Papa Francesco, che è lo stesso del Signore: “non minaccia, ma chiama con dolcezza, dando fiducia” per invitare al “cambiamento della nostra vita”.
Il programma del Corso
A chiudere la prima giornata il contributo di monsignor Giacomo Incitti, Prelato Canonista della Penitenzieria Apostolica dal titolo: “Il confessore e il penitente: diritti e doveri nel sacramento del perdono”. Prevista per domani la Lectio magistralis del cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore: “Il dono dell'indulgenza: nel cuore del mistero della Redenzione”. È Don Luca Ferrari, Missionario della Misericordia, a precisare quale approccio è indicato nel confessionale. Anche il punto di vista psicologico viene approfondito grazie a Don Paolo Morocutti, della Pontificia Università Gregoriana e a Padre Jaime Emilio González Magaña SJ, Teologo della Penitenzieria Apostolica. Saranno tre consiglieri della Penitenzieria (Don Marco Panero, SDB, Padre Paolo Benanti, TOR, monsignor Giuseppe Tonello) a intervenire nella giornata di mercoledì. Giovedì è prevista l’Udienza con Papa Francesco alle 11.30 mentre al pomeriggio è in programma una tavola rotonda con i relatori per concludere i lavori venerdì alle 16.30 con la celebrazione penitenziale presso la Chiesa romana di S. Spirito in Sassia - Santuario della Divina Misericordia.
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