“7”, una riflessione in musica sul mistero della Passione di Cristo
Tommaso Chieco - Città del Vaticano
Un’opera con la quale far riflettere l’uomo di oggi sul mistero della morte e della resurrezione di Cristo. Con queste parole, il Maestro Marcello Filotei, proprio nei giorni che precedono la Pasqua, ha presentato “7”, un lavoro di rilettura e riadattamento su Septem verba Christi in cruce del compositore austriaco Franz Joseph Haydn, risalente al 1787. Il concerto - che sarà trasmesso dai media vaticani in prima mondiale radiofonica il 2 aprile alle 00.01 ora di Roma, si potrà ascoltare sulle 30 webradio accedendo al sito di Vatican News o sul podcast. Successivamente, domenica 2 aprile, in occasione della domenica delle Palme, il circuito Euroradio lo diffonderà nell’ambito della Stagione dei concerti e in occasione del progetto Holy Week.
“La comunicazione è tante cose, noi come Radio Vaticana - Vatican News vogliamo continuare a darne testimonianza”, ha affermato Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, durante la conferenza stampa di presentazione dell’opera. In questa stessa ottica, l’intervento di Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana - Vatican News che ha spiegato come il titolo dell’opera "7", scritto a numeri, sia stato scelto appositamente dal M° Marcello Filotei per facilitare la lettura del numero in tutte le lingue. Questo aspetto pone ancor di più l’accento sul fatto che la specificità della Radio Vaticana è quella di una realtà multiculturale che racchiude più di trentaquattro redazioni che parlano fino a cinquantuno lingue.
La genesi della composizione
L’idea di commissionare il brano al M° Marcello Filotei è stata di Marco Di Battista, giornalista della redazione “Musicali” di Radio Vaticana - Vatican News: “Pensando a cosa proporre alla Holy Week, manifestazione promossa da Euroradio per celebrare musicalmente la Settimana Santa - mi sono imbattuto nella partitura di Haydn, tuttavia avevo il desiderio di proporre qualcosa di diverso e ho pensato al Maestro Filotei che ha accettato la sfida di rileggere l’opera di del compositore austriaco e riadattarla con un linguaggio contemporaneo”.
Filotei: una sfida rileggere Haydn in chiave contemporanea
La partitura, che è stata completata in circa 5 mesi, prevede l’impiego dell’elettronica, un baritono, il Maestro Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina, e sei percussionisti, membri dell’ensemble Ars Ludi, che suonano un’ampia gamma di strumenti, spesso utilizzati in modo non convenzionale. Il Maestro Marcello Filotei, pur mantenendo, grazie alla voce e agli strumenti intonati come Glockenspiel, Marimba e Vibrafono, molte delle linee melodiche di Haydn, conduce il discorso con originalità e fluidità. In alcuni momenti dell’opera, che sostanzialmente rispetta la struttura della composizione di Haydn, l’elettronica, la voce e le percussioni si intrecciano piacevolmente, creando delle sonorità molto particolari che permettono all’ascoltatore di seguire con facilità e interesse tutta l’esecuzione.
Interessante è l’utilizzo che viene fatto, in alcuni momenti di alcuni espedienti compositivi, come l’archetto sfregato sul vibrafono o sui piatti che produce un suono molto simile agli armonici prodotti dagli strumenti ad arco, oppure l’utilizzo delle mani sui tamburi. Le scelte compositive non derivano da esigenze solamente musicali, ma da molto altro, come spiega Filotei stesso: “E’ stato necessario da parte mia uno studio teologico sul significato delle sette parole di Cristo sulla Croce, prima che musicale sull’opera di Haydn. Questo ha fatto sì che molte mie scelte compositive siano state dettate da questo studio. Ad esempio nel movimento chiamato “Sitio”, cioè “Ho sete”, è una richiesta del corpo, un qualcosa che ha a che fare con la carne, in quel momento ho deciso, ad esempio, di utilizzare dei colpi dati a mani nude sulla pelle di un tamburo”.
La partecipazione della Cappella Sistina
“La scelta di Patrizio la Placa come baritono è stata dettata dalla sua duttilità, giacché in sin dagli anni in cui era un puero cantore ha avuto modo di sviluppare una musicalità e un senso del fraseggio tale da poter affrontare anche una partitura contemporanea”, ha sottolineato monsignor Marcos Pavan, direttore della Cappella musicale Pontificia Sistina, sottolineando come questa secolare istituzione, sia storicamente aperta ad esecuzioni di musica non solamente legata alla tradizione ecclesiale.
Ars Ludi, artigiani delle percussioni
Nell’esecuzione di un brano contemporaneo come “7” è molto importante la collaborazione tra esecutori e compositore, non solo perché alcune parti sono lasciate volutamente all’improvvisazione, ma anche perché molte sonorità derivano da una conoscenza approfondita degli strumenti e dal loro utilizzo pratico. Il Maestro Gianluca Ruggeri, cofondatore di Ars Ludi - gruppo di percussionisti di fama internazionale, vincitore del Leone d'argento alla Biennale Musica di Venezia 2022 - conferma che nell’esecuzione dell’opera “la difficoltà è stata gestire l’equilibrio dinamico” data la presenza di una grande quantità di strumenti a percussione intonati e non.
Sarà possibile ascoltare integralmente l’opera di Filotei il 2 aprile alle ore 22 .00 sul canale italiano della Radio Vaticana che proporrà uno speciale dedicato. DaI 3 aprile poi, l’esecuzione sarà disponibile in versione podcast sulla piattaforma Radio Vaticana - Vatican News. Il brano, in versione video, realizzato in Aula Paolo VI per la particolare consonanza con la struttura architettonica, impreziosita dalla scultura di Pericle Fazzini “Resurrezione”, sarà disponibile da metà aprile.
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