Sinodo America Latina, il teologo Luciani: è iniziata una nuova mentalità ecclesiale
Johan Pacheco – Inviato a Bogotà
“Una cosa che è emersa nelle prime due fasi, diocesana e continentale, è che molte persone sono rimaste sorprese dal fatto che per la prima volta venivano consultate dalla Chiesa. E questo è un aspetto che deve richiamare la nostra attenzione e la nostra conversione come Chiesa, perché sia un modo permanente di essere, di agire e di procedere: l’ascolto”. Il teologo venezuelano Rafael Luciani, membro della Commissione teologica della Segreteria generale del Sinodo, evidenzia con queste parole le novità emerse dal processo sinodale avviato nel 2021 da Papa Francesco. Luciani è a Bogotà per i lavori della tappa continentale del Sinodo dell’America Latina.
Cammino di conversione
“Uno degli elementi che è emerso con molta novità è il modo, il processo che è stato seguito durante questo mese per elaborare il documento”, spiega a Vatican News. “Il cammino di conversione verso una nuova mentalità e cultura ecclesiale è iniziato”, afferma ancora, e, sebbene possa richiedere più tempo per consolidarsi, “sarà molto difficile tornare ai modelli precedenti”.
“Quando le persone sentono che la loro parola è presa in considerazione e che sono responsabilizzate da questo modo di relazionarsi con l’istituzione, questo fa sì che le persone inizino ad agire con un po’ più di profezia o parresia, perché hanno il diritto e il dovere di parlare come battezzati. Questa è la consapevolezza che sta emergendo a poco a poco”, aggiunge.
Comunicare e relazionarsi
Rafael Luciani sottolinea inoltre che ci sono due aspetti che nel cammino sinodale devono essere vissuti, anzitutto il processo di cambiamento nei “modi in cui comunichiamo e ci relazioniamo gli uni con gli altri”. L’espressione “camminare insieme”, tema centrale del percorso sinodale, “implica pregare insieme, lavorare sul discernimento insieme, formarsi insieme, in modo che la dinamica inviti a questo cambiamento di relazioni e di modalità di comunicazione”. Unito a questo, è importante “riformare le strutture che attualmente continuano a essere piramidali e verticali e che non rispondono a questo modo di comunicare e relazionarsi in una Chiesa sinodale”.
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