Guardia Svizzera pontificia, il 6 maggio giurano 23 nuove reclute
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Giureranno di proteggere e difendere il Papa, anche a rischio della propria vita, nel giorno in cui, più di cinque secoli fa, 147 guardie svizzere morirono per difendere Papa Clemente VII contro l'esercito di Carlo V. Era il 6 maggio del 1527 quando Roma venne attaccata dai lanzichenecchi e solo 42 delle 189 guardie svizzere pontificie allora in servizio sopravvissero al massacro e riuscirono a portare il Pontefice al sicuro a Castel Sant’Angelo, attraversando un passaggio segreto, il cosiddetto “Passetto”. E quest’anno 23 nuove reclute entreranno ufficialmente nel corpo della Guardia Svizzera Pontificia il 6 maggio, a ricordo dell’anniversario del sacco di Roma e del sacrificio dei loro predecessori.
La cerimonia
La solenne cerimonia del giuramento si svolgerà alle 17 nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico, in Vaticano, alla presenza di monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, in rappresentanza di Papa Francesco, e sarà possibile seguirla in streaming sul sito ufficiale della Guardia Svizzera Pontificia. Il 5 maggio, invece, nella chiesa Santa Maria della Pietà in Campo Santo Teutonico, alle 17, saranno celebrati i vespri, cui seguiranno la deposizione della corona in onore dei caduti del 6 maggio 1527 e il conferimento delle onorificenze nella Piazza dei Protomartiri Romani da parte monsignor Peña Parra.
Il programma del 6 maggio
La giornata del 6 maggio avrà inizio alle 7.30 con la Messa nella Basilica di San Pietro, celebrata dal cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Nel pomeriggio, poi, la festa del giuramento, che in caso di tempo inclemente si svolgerà nell’Aula Paolo VI. Per l’occasione le guardie indosseranno la “Gran Gala”, l’uniforme di gala con l’armatura, che viene tradizionalmente utilizzata in occasione della benedizione papale “Urbi et Orbi” a Natale e a Pasqua. All’evento prenderà parte una delegazione della Confederazione svizzera, guidata dalla vicepresidente della Confederazione Viola Amherd con il presidente del Consiglio nazionale Martin Candinas e la presidente del Consiglio degli Stati Brigitte Häberli-Koller. Tra le personalità presenti anche il comandante dell'Esercito svizzero, Thomas Süssli, e il presidente della Conferenza episcopale svizzera, monsignor Felix Gmür, vescovo di Basilea. La delegazione del Cantone ospitante di quest'anno, Argovia, sarà presieduta dal Consiglio di Stato e guidata dal Landammann Jean-Pierre Gallati.
La formula del giuramento
Le reclute del piccolo esercito del Papa giurano, con la mano sinistra sulla bandiera del Corpo delle Guardie Svizzere Pontificie e la mano destra alzata con tre dita aperte a simboleggiare la Trinità, “di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Pontefice regnante e i suoi legittimi successori” e di dedicarsi a loro con tutte le forze, sacrificando, se necessario, anche la vita in loro difesa. “Assumo gli stessi doveri nei confronti del Collegio Cardinalizio durante la vacanza della Sede Apostolica. Prometto anche al comandante e agli altri superiori rispetto, fedeltà e obbedienza. Così giuro, che Dio e nostri Santi Patroni mi assistano”, recita ancora la formula del giuramento che viene letta dal cappellano e alla quale segue la risposta di ogni alabardiere che a sua volta giura “di osservare fedelmente, lealmente e onorevolmente” tutto ciò che gli è stato letto, invocando la protezione di Dio e dei santi patroni della Guardia Svizzera Martino di Tours, Sebastiano e Nicola di Flüe.
Il piccolo esercito a servizio del Papa
La Guardia Svizzera Pontificia è l’esercito più vecchio del mondo. Fondata da Papa Giulio II il 22 gennaio 1506, è responsabile della protezione del Papa e della sua residenza ed è formata da cittadini svizzeri. Guidata oggi dal colonnello Christoph Graf, ha il compito di controllare gli accessi al Vaticano e al Palazzo Apostolico, di garantire l'ordine e la rappresentanza durante le cerimonie papali e i ricevimenti di Stato e di proteggere il Collegio cardinalizio durante la sede vacante. Il Corpo comprende guardie provenienti da tutte le regioni linguistiche della Svizzera. La maggior parte dei membri del Corpo proviene dal Cantone di Friburgo (14), seguito dai Cantoni di Lucerna (14) e San Gallo (13).
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