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Facciata della Pontificia Università Gregoriana a Roma, sede del congresso internazionale di teologia Facciata della Pontificia Università Gregoriana a Roma, sede del congresso internazionale di teologia 

Gregoriana, Grech: la sinodalità banco di prova della teologia

Con una relazione del cardinale segretario generale del Sinodo, si è aperto stamattina alla Pontificia Università il congresso internazionale dal titolo: "La teologia alla prova della sinodalità". Il processo sinodale in corso, ha detto il porporato maltese, ha sollevato questioni teologiche enormi e la necessità di un confronto anche sul metodo del fare teologia che deve essere fondato sull'ascolto della vita ecclesiale

Adriana Masotti - Città del Vaticano

La sinodalità come “banco di prova della teologia”: così il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, che nel suo intervento di apertura del congresso al via questa mattina, 27 aprile, alla Pontificia Università Gregoriana evidenzia che “il processo sinodale in atto pone molte domande alla teologia” esprimendo già nel titolo del Sinodo: 'Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione', questioni enormi. Riprendendo le parole di presentazione del convegno stesso, riassume l’obiettivo di questi tre giorni di confronto tra teologi di diversa provenienza e cioè "esplorare le condizioni per una teologia che chiarisca a se stessa la propria vocazione alla sinodalità, al fine di identificare i percorsi per una teologia rinnovata, fino a porre le basi per l’attuazione di un metodo sinodale in teologia”.

Il "perfezionamento" del Sinodo dei Vescovi

Il cardinale Grech specifica che la sua riflessione intende mettere a fuoco il processo sinodale vissuto fin qui dalla Chiesa in tutto il mondo, “per sottolineare gli elementi di maggior rilievo teologico" emersi lungo il cammino. E parte da una questione che definisce “di fondo”, cioè il passaggio del Sinodo "da evento a processo", parlando di “perfezionamento” di quella istituzione ecclesiastica voluta da Papa Paolo VI nel 1965 come “Consiglio permanente di Vescovi per la Chiesa universale” con carattere consultivo, chiamato ad aiutare il Papa. Da allora in questa forma si sono tenute 15 Assemblee generali ordinarie, 3 Assemblee generali straordinarie, 11 Assemblee speciali. Ma in un discorso pronunciato il 17 ottobre 2015, per la commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, Papa Francesco introduce per la prima volta l’idea di una Chiesa sinodale che apre all'idea di un "perfezionamento" del Sinodo.

Una Chiesa dell'ascolto interpella la teologia

Grech riporta le parole che Francesco aveva usato in quell'occasione descrivendo la Chiesa come ‘una Chiesa dell’ascolto (…) in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Popolo fedele, Collegio episcopale, Vescovo di Roma: l’uno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo’. In una Chiesa così il Sinodo dei Vescovi diventa la manifestazione di una comunione dinamica che ispira tutte le decisioni ecclesiali, attraverso un processo articolato per livelli, ed è propria questa, dice il cardinale Grech, la logica in cui si sta svolgendo l’attuale Sinodo, iniziato a livello di Chiese locali e poi proseguito nelle Assemblee continentali in vista dell’Assemblea Generale dei Vescovi in Vaticano. “Tutto questo interpella la teologia”, prosegue Grech, perché ai teologi spetta dimostrare che la trasformazione del Sinodo da evento in processo garantisce che esso sia “espressione della collegialità episcopale all’interno di una Chiesa tutta sinodale” e “che la Chiesa sinodale è il frutto maturo del Concilio Vaticano II”.

Le questioni teologiche emerse dal processo sinodale

La relazione del porporato affronta quindi le questioni teologiche principali emerse dai lavori sinodali e per prima il protagonismo dello Spirito Santo nella vita della Chiesa. “Il processo sinodale è stato condotto con il metodo della ‘conversazione spirituale’ - afferma - che è un ascolto ecclesiale dello Spirito”. La seconda questione è il rapporto che intercorre tra Popolo di Dio, Collegio episcopale e Vescovo di Roma, tutti coinvolti nell’ascolto e afferma che “sviluppare un processo sinodale in cui tutti i soggetti siano garantiti nell’esercizio della propria funzione, senza pregiudicare la funzione altrui, significa sviluppare una via cattolica alla sinodalità, che rispetta i dati che emergono dalla Tradizione sul ministero petrino, sul ministero episcopale e sulla capacità del Popolo di Dio di essere soggetto attivo nella Chiesa”. Il terzo nodo è il recupero del sacerdozio comune dei fedeli, quindi la partecipazione del Popolo di Dio alla funzione profetica, sacerdotale e regale di Cristo”. La quarta domanda è il rapporto tra Chiese particolari e Chiesa universale, non privo nel tempo di tensioni, e il loro possibile superamento proprio attraverso la comprensione della Chiesa in chiave sinodale.

Un incontro sinodale in America Latina
Un incontro sinodale in America Latina

La sfida del metodo: una teologia che legga la vita

La riflessione del cardinale prosegue passando dai contenuti all’altra sfida posta agli studiosi e cioè quella del "metodo sinodale in teologia". Sempre rileggendo il vissuto delle comunità ecclesiali nel Sinodo in corso, Grech afferma che “il teologo deve partire dall’esperienza, lasciarsi interrogare dalla situazione che sta vivendo la Chiesa, offrendo risposte – o quantomeno ipotesi di risposta – che mostrino come sia possibile incarnare oggi il Vangelo”. La teologia, dice, “non è un prodotto di laboratorio”, ma anch’essa si fonda sull’ascolto, “la teologia è un atto secondo, che interpreta la vita ecclesiale”. Certo, sottolinea, un ascolto critico, capace di distinguere ciò che “nell’esperienza ecclesiale è genuino e autentico, e ciò che invece è frutto di malinteso, abuso e oscuramento”, e conclude: “se farà questo, la teologia aiuterà veramente la causa della sinodalità”.

Un percorso di riforma

In programma nella stessa mattinata di oggi l'ampia relazione di Christoph Theobald sul tema: "Immaginare una teologia sinodale", in cui il gesuita e teologo francese di nazionalità tedesca,  docente di Teologia fondamentale e dogmatica presso il Centre Sèvres a Parigi, ha confermato come "l'attuale processo sinodale stia riportando la teologia a riflettere sulla propria missione, impegnandola anch'essa in un percorso sinodale di conversione e riforma". A seguire due testimonianze per approfondire le relazioni precedenti, una proveniente dall'Africa, l'altra dall'Asia. Nel pomeriggio, il racconto e la riflessione comune su tre esperienze del processo sinodale in atto vissute in America Latina, in Germania e in Australia. I lavori proseguiranno con numerosi altri contributi e dibattiti tra i relatori e il pubblico fino a sabato 29 aprile prossimo.

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27 aprile 2023, 15:38