Giornata della Terra, il cardinale Grech: insieme per salvare il Pianeta
Vatican News
Il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ha fatto visita al Villaggio per la Terra allestito a Villa Borghese, a Roma, in occasione della 53.ma Giornata mondiale dedicata al pianeta sofferente. Il porporato ha celebrato la Messa alla presenza dei tanti visitatori. Poi ha raggiunto la postazione della Radio Vaticana, dove ha commentato in un’intervista l’iniziativa del Villaggio per la Terra.
Operare con sinodalità
"È vero che ci sono tante sfide nella società di oggi, e tra queste c’è il rapporto con la Terra, con la natura", ha esordito il cardinale Grech. Tuttavia, ha sottolineato, c’è anche tanta speranza, perché se si riesce ad abbracciare una dimensione non individualistica, ma comunitaria, passando “dall’io al noi” nell’affrontare le difficoltà, allora la Terra diventa più bella di quella che è. "Questo insegnamento – ha ricordato Grech – ci viene dalla prime comunità cristiane che passarono dalla logica del 'pochi' a quella del 'tutti', con l’intento di aiutare le categorie più bisognose. Anche oggi possiamo seguire questo paradigma". E questa è la proposta di Papa Francesco che sta offrendo a tutti il tema della sinodalità, un tema che il Pontefice propone "non soltanto alla Chiesa, ma anche all’umanità intera".
Camminare insieme
"Sinodalità vuol dire camminare insieme, ascoltare tutti, ascoltando lo Spirito. La Chiesa, proprio per volere del Papa, sta percorrendo il cammino del Sinodo universale, ascoltando il grido di tutto il popolo di Dio", ha detto ancora il porporato. Su tutti gli aspetti raccolti verrà stilato un documento che sarà al centro del Sinodo dei Vescovi.
Ascoltare lo Spirito di Dio
Sinodalità, tuttavia, ha ricordato Grech, non è solo "un ascoltare puro e semplice, ma è ascoltare lo Spirito di Dio", che parla anche attraverso tutti gli uomini, in modo particolare i battezzati. Il concetto di sinodalità, ha rimarcato, va declinato assieme a quello di fraternità. "Sono termini non solo evangelici, ma realtà che appartengono a tutta la natura umana, in quanto esigenze irrinunciabili di ogni essere umano: essere accompagnati e accompagnare il nostro prossimo". Non è un cammino semplice, ha concluso il porporato, perché "per ascoltare l’altro bisogna liberarsi dei propri punti di vista proprio per comprendere appieno la realtà altrui che ci appare". Infine un'ultima raccomandazione: "Nessuno è solo, nessuno può salvarsi da solo e tutti abbiamo qualcosa di buono e di bello che possiamo condividere con l’altro".
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