Cappella Sistina, al via il processo per la gestione dei fondi del Coro
Barbara Castelli – Città del Vaticano
In poco più di un’ora si è consumata nell’aula del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano la prima udienza del protocollo 30/18, il procedimento penale a carico di monsignor Massimo Palombella, Michelangelo Nardella e Simona Rossi, consorte del secondo imputato, per la gestione dei fondi della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, quando ricoprivano gli incarichi di direttore e direttore finanziario del Coro.
Indagine nel 2018
La vicenda prese il via nel 2018, per volontà del Pontefice, che autorizzò – come riferito in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede del 12 settembre dello stesso anno – “un’indagine sugli aspetti economico-amministrativi del medesimo Coro”. Dopo cinque anni, le accuse si sono concretizzate in peculato, riciclaggio e truffa.
La difesa
Il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone, ha dato la parola anzitutto agli avvocati delle difese, per presentare le proprie eccezioni, e di seguito all’Ufficio del Promotore. L’avvocato Lauro Sgrò, tra le altre cose, ha richiamato la “nullità e inutilizzabilità delle prove illecitamente acquisite”, a seguito di una segnalazione fatta dalla Prefettura della Casa Pontificia all’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria (ASIF), che – a suo dire – era “priva di competenze sul caso”, attribuibili, invece, all’Ufficio del Revisore Generale. La difesa del sacerdote salesiano, dal canto suo, ha segnalato “un uso spregiudicato della firma di monsignor Massimo Palombella da parte di Michelangelo Nardella”, per il quale è stata anche presentata una querela. L’Ufficio del Promotore di Giustizia, argomentando contro tutte le eccezioni avanzate, ne ha richiesto il rigetto.
Prossima udienza il 12 giugno
In chiusura, il presidente del Tribunale ha messo in agenda la prossima udienza per il 12 giugno, alle ore 16:30. Potrebbe essere sentito come testimone monsignor Georg Gänswein, arcivescovo titolare di Urbisaglia, prefetto della Casa Pontificia. Prima della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio circa la Cappella Musicale Pontificia, del 17 gennaio 2019, la responsabilità del Coro era riferibile al prefetto della Casa Pontificia, per poi passare al maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.
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