Parolin: la missione di Zuppi non per la mediazione ma per favorire percorsi di pace
Vatican News
Non è una missione che ha “come scopo immediato la mediazione”, quella che Papa Francesco ha affidato al cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, per “allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina”. Unico interlocutore per i presidenti ucraino Zelensky e russo Putin, obiettivo di Zuppi è “cercare soprattutto di favorire il clima, favorire un ambiente che possa portare a percorsi di pace”. Il chiarimento giunge dal cardinale segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine della presentazione del libro a cura di monsignor Dario Edoardo Viganò “Papi e media. Redazione e ricezione dei documenti di Pio XI e Pio XII su cinema, radio e tv” a Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Interpellato dai cronisti sui dettagli della missione di Zuppi, il porporato spiega che “rimane quello che è stato annunciato dalla nota della Santa Sede”. “Come ricordato dalla stampa e dalla dichiarazione di Zelensky – aggiunge - Kyiv non sarebbe disposta attualmente ad una mediazione nel senso stretto del termine. Però questa missione non ha come scopo immediato quello della mediazione quanto piuttosto di creare questo clima e aiutare ad andare verso una soluzione pacifica”.
Mosca e Kyiv interlocutori
Gli “interlocutori saranno Mosca e Kyiv per il momento, poi vedremo”, afferma ancora Parolin. Quanto alle date, spiega che si sta ancora “ragionando”: “È ancora presto per dire… Dipende anche dalla disponibilità della persona. Credo che da parte delle due capitali non ci siano problemi per le date nel momento in cui il cardinale fosse pronto ad andare, basterebbe mettersi d’accordo”.
Ancora il segretario di Stato si dice “lieto” del fatto che, come annunciato oggi dal Ministero degli Esteri russo, Mosca “valuta positivamente” l’iniziativa del Papa per la pace. “Siamo lieti che ci sia questa disponibilità da parte di Mosca anche di ricevere l’inviato del Papa ma questo non cambia nulla rispetto alla sostanza della missione”, afferma.
Alluvioni in Emilia-Romagna
Lo sguardo si sposta poi su tutt’altro scenario, l’Emilia-Romagna colpita dalle violente alluvioni che hanno provocato morti, feriti e distruzione di case e territori. Parolin esprime parole di “vicinanza” e “dolore” per quanto è successo: “Dolore per le vittime, dolore per quanto sono stati colpiti e che si trovano in situazioni molto difficili”. Dice di aver saputo da vescovi e sacerdoti “le difficoltà che si ritrovano le persone che hanno perso la casa e che sono state sfollate”. Esprime allora un suo auspicio per la ricostruzione e le settimane che verranno: “Al di là del tempo fa quello che vuole, ma qualcuno mi diceva che questa alluvione è venuta anche per la tanta incuria. Quindi una maggiore attenzione del territorio, una maggiore cura del territorio proprio per evitare che succedano tragedie come questa”.
La salute del Papa
Un cenno pure alla salute del Papa che “per via di uno stato febbrile”, come riferito dal portavoce Matteo Bruni, non ha avuto udienze questa mattina. “Il Papa era stanco – spiega Parolin -. Ieri ha avuto una giornata molto molto intensa. Ieri sera mi dicevano che ha incontrato moltissima gente nel contesto di questo incontro con la Scholas Occurrentes, ha voluto salutarli tutti e probabilmente a un certo punto la resistenza viene meno”.
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