Il Culto Divino indica le Letture per la Messa “ad postulandam continentiam"
Vatican News
Il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha emanato un Decreto che indica le Letture bibliche per la Messa “ad postulandam continentiam”, che nel Messale Romano si trova tra i formulari delle celebrazioni eucaristiche per le varie necessità. Il Decreto è firmato dal prefetto del Culto Divino, il cardinale Arthur Roche, e dal segretario, monsignor Vittorio Francesco Viola.
In questi giorni le Conferenze episcopali di tutto il mondo stanno ricevendo una apposita nota con l’elenco delle Letture.
Un comunicato del Dicastero sottolinea che “il termine continentia nel Messale Romano è usato per indicare in modo generale tutto ciò che ogni battezzato è chiamato a fare per rivestirsi di Cristo (cf. Gal 3, 27), lottando contro ogni forma di male, consapevole che il proprio corpo è tempio dello Spirito Santo, mezzo per glorificare Dio (cf. 1 Cor 6, 19), percorrendo il cammino della vita, sotto la guida dello Spirito Santo (cf. Gal 5, 25)”.
Non si tratta solo di opera umana - si afferma - perché per essere e vivere di Cristo “occorre domandare e ottenere la grazia di vivere dello Spirito Santo (cf. Gal 5, 25), di accogliere il cuore nuovo e lo spirito nuovo (cf. Ez 36, 26)”.
“Con le letture bibliche - rileva il comunicato - si vuole offrire un momento celebrativo completo per chiedere la grazia di un cuore casto, libero dal desiderio di dominare, di possedere, di conquistare, di realizzare sfrenatamente le proprie ambizioni e di accontentare i propri desideri, spesso a scapito dei più deboli”. È dunque una Messa che può essere celebrata per le intenzioni di ogni battezzato, qualsiasi sia la sua condizione o il suo stato.
Letture bibliche
Tra le Letture indicate ci sono un brano evangelico di Matteo (“Voi siete il sale della terra”, Mt 5, 13-16) e uno di Giovanni (“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati”, Gv 15, 12-17).
Quelle del Vecchio Testamento sono tratte dal Libro del profeta Ezechiele (“Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne”, Ez 36, 24-29a) e dal Siracide (“Coloro che temono il Signore tengono pronti i loro cuori”, 2,18-23).
Le Letture del Nuovo Testamento sono tratte dalle Lettere di San Paolo ai Romani (“La carità non abbia finzioni”, Rom 12, 1-2. 9-18), ai Corinzi (“«Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova”, 1Cor 6, 12-15a. 17-20) e ai Galati (“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge”, Gal 5,16-25).
Il salmo responsoriale è tratto dai Salmi 86 e 112.
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