Francia, il vescovo Colomb accusato di abusi: chiede di essere rimosso per difendersi
Adélaïde Patrignani - Città del Vaticano
Monsignor Georges Colomb, vescovo della diocesi di La Rochelle dal maggio 2016, ha chiesto alla Santa Sede di potersi ritirare dalle sue responsabilità pastorali in modo da potersi difendere dalle accuse di abusi mosse nei suoi confronti.
Alcuni articoli dei giornali Famille Chrétienne e La Vie nella serata di ieri, martedì 13 giugno, affermano che il presule è responsabile di aggressioni sessuali avvenute nel 2013, quando era superiore delle Missioni Estere a Parigi. Coinvolto anche l'attuale vescovo ausiliare di Strasburgo, Gilles Reithinger, suo successore nell'istituto, accusato di non aver denunciato i fatti.
Un'ampia indagine sul caso era già stata annunciata dallo stesso istituto di Missioni Estere di Parigi lo scorso maggio, per far luce su diversi presunti casi di violenza sessuale all'interno dell'organizzazione e sulla gestione di questi casi.
Sia Colomb che Reithingernegano categoricamente i fatti descritti negli articoli. Il vescovo di La Rochelle si dice infatti "sbalordito da queste accuse", che nega "totalmente", come ha scritto in un comunicato stampa diffuso ieri. "Naturalmente risponderò alle autorità giudiziarie non appena vorranno ascoltarmi", ha aggiunto Colomb. Da qui la richiesta alla Santa Sede di essere rimoso così da poter preparare al meglio la sua difesa.
Da parte sua, monsignor Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza Episcopale francese, in un comunicato ha chiesto il rispetto della presunzione di innocenza: "Spetta ora alle indagini stabilire tutta la verità".
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