Una fase di un'udienza del processo sull'utilizzo dei fondi della Segreteria di Stato, in corso in Vaticano. A sinistra, il presidente Giuseppe Pignatone Una fase di un'udienza del processo sull'utilizzo dei fondi della Segreteria di Stato, in corso in Vaticano. A sinistra, il presidente Giuseppe Pignatone 

Processo vaticano, non utilizzabili le parole del broker Torzi contro altri imputati

Lo ha stabilito con un’ordinanza il Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone, al termine della 61.ma udienza del processo sull’utilizzo dei fondi della Segreteria di Stato. Si chiude così la fase dibattimentale. Dal 18 luglio cinque o sei udienze per la requisitoria e le richieste dell’accusa, poi dal 5 ottobre le repliche delle difese degli imputati

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Le dichiarazioni del broker Gianluigi Torzi, uno degli imputati nel processo sull’utilizzo dei fondi della Segreteria di Stato, rese al promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi durante l'interrogatorio in Vaticano del giugno 2020, non potranno essere utilizzate come prova contro altri imputati. Lo stesso vale per il memoriale difensivo, nelle parti in cui il broker chiama in causa altre persone. Perché Torzi non si è mai presentato in aula e le difese non hanno potuto effettuare un controesame. È il cuore della seconda ordinanza emessa oggi dal Tribunale vaticano, e letta dal presidente Giuseppe Pignatone, nella sessantunesima udienza, l’ultima della fase dibattimentale, nell’aula polifunzionale dei Musei Vaticani, del procedimento aperto a fine luglio del 2021.

Il contenuto delle due ordinanze del Tribunale

Il tribunale, dopo quasi due ore di camera di consiglio, ha così accolto l’eccezione presentata dalle difese degli imputati Fabrizio Tirabassi (all’epoca dei fatti funzionario dell’Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato), Enrico Crasso (già consulente finanziario della stessa Segreteria) e del finanziere Raffaele Mincione. Rigettate invece le istanze per l’acquisizione agli atti degli accordi e contratti stipulati dalla Segretaria di Stato con Credit Suisse e altre tre società finanziarie svizzere per la gestione dei fondi, mai rinvenuti negli archivi dell’organismo vaticano e da richiedere tramite rogatoria. E la richiesta della difesa del cardinale Angelo Becciu del deposito di tutti i bilanci e i movimenti bancari di 16 istituzioni vaticane dal 2004.

Confermato al 18 luglio l’avvio della requisitoria dell’accusa

In una prima ordinanza, letta dopo un’ora di udienza, il Tribunale aveva rigettato anche l’istanza di alcune difese di audizione dei rispettivi consulenti tecnici. Al termine dell’udienza, poco più di tre ore e mezza, il presidente Pignatone ha confermato che il 18 luglio, alle 15, inizierà la requisitoria del promotore Diddi, con le richieste dell’accusa, che proseguirà anche il 19 e il 20 luglio. Si riprenderà il 24 alle 15, il 25 e se necessario anche il 26 luglio. Le parti civili potranno presentare le proprie conclusioni dal 27 settembre, mentre dal 5 ottobre sarà la volta delle dichiarazioni delle difese degli imputati.

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13 giugno 2023, 16:35