Accordo sulla ricerca tra Bambino Gesù, i due poli del Gemelli e la Cattolica
Vatican News
Un quadrilatero di eccellenza sanitaria e accademica cattolico, unito per sviluppare “progetti di partnership nei settori della ricerca, della cura e della formazione in medicina”, allo scopo di “prestare alle persone colpite dalla malattia terapie scientificamente avanzate e umanamente condivise”. Su questi obiettivi l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, la Fondazione Policlinico Gemelli, l’Ospedale Gemelli Isola Tiberina e l’Università Cattolica del Sacro Cuore si sono ritrovati nella tarda mattinata di oggi, 6 settembre, in Segreteria di Stato per siglare un Accordo di collaborazione, alla presenza del cardinale Pietro Parolin.
Benefici per i malati e la formazione universitaria
Il segretario di Stato ha apprezzato particolarmente il memorandum d’intesa che, ha affermato, “si inserisce perfettamente nell’ambito delle attività della Pontificia Commissione per la sanità cattolica e bene interpreta, con un approccio concreto e pragmatico, lo spirito di collaborazione tra importanti strutture sanitarie cattoliche”. L’augurio, ha aggiunto, è che le attività cliniche e di ricerca “possano produrre risultati per assicurare le migliori cure a tutte le persone” e in parallelo “promuovere efficaci e innovativi modelli nell’ambito della formazione universitaria a beneficio delle giovani generazioni di studenti universitari”.
Sanità di ispirazione cristiana
A sottoscrivere il documento sono stati il presidente dell’Ospedale Bambino Gesù Tiziano Onesti, il presidente della Fondazione Policlinico Gemelli Carlo Fratta Pasini, il presidente dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina Paolo Nusiner e il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli. “Gli Enti firmatari”, si legge nel testo dell’Accordo, “si riconoscono nei valori caratterizzanti la sanità di ispirazione cristiana e intendono fornire risposte concrete alle sollecitazioni delle Istituzioni cattoliche e dell’attuale contesto evolutivo dell’ambito sanitario”. L’Accordo, si legge in un comunicato, risponde all’esortazione del Papa dello scorso 13 aprile, quando durante l’udienza ai membri dell’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari (ARIS), Francesco invitò a “una gestione competente e limpida, capace di coniugare ricerca, innovazione, dedizione agli ultimi e visione d’insieme” e ad avere “il coraggio di mettersi insieme e fare rete, rifuggendo ogni spirito concorrenziale, unendo competenze e risorse”.
Percorsi in sinergia
La partnership fra le quattro istituzioni, spiega ancora la nota, verrà attuata attraverso “progetti di ricerca comuni” e “sinergie sulle aree assistenziali” allo scopo di connettere competenze specialistiche del personale, tecnologie e le rispettive strutture sanitarie “con l’obiettivo di creare percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) atti a incrementare la qualità delle cure offerte ai pazienti e ottimizzare i processi di cura inter ospedalieri”, compresi corsi di formazione accademica e manageriale con l’Università Cattolica del Sacro Cuore per il personale medico, sanitario e tecnico amministrativo, così da “favorire lo sviluppo delle competenze clinico scientifiche dei giovani studenti, medici, personale sanitario e della ricerca”.
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