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Il neo cardinale Chow di Hong Kong con il cardinale Marengo, prefetto apostolico di Ulaanbaatar in Mongolia Il neo cardinale Chow di Hong Kong con il cardinale Marengo, prefetto apostolico di Ulaanbaatar in Mongolia

Foto, abbracci e benedizioni: l’omaggio dei fedeli in Vaticano per i nuovi cardinali

Nel Palazzo Apostolico le visite di cortesia ai ventuno porporati creati oggi da Francesco nel Concistoro. Nell'Aula delle Benedizioni e nella Galleria Lapidaria, centinaia di persone tra parenti, amici, ministri vescovi, porporati

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

Da Tabora (Tanzania) e Juba (Sud Sudan), fino a Penang (Malaysia), Cumaná (Venezuela), Cordoba (Argentina), passando per Ajaccio (Corsica) e Lodz (Polonia), toccando Italia, Spagna e Terra Santa. Tra colore, calore e un pizzico di folklore, centinaia di amici, parenti, fedeli, ministri, vescovi e cardinali si sono riuniti nel Palazzo apostolico per rendere omaggio ai 21 nuovi porporati creati questa mattina da Papa Francesco nel nono Concistoro del suo pontificato.

Selfie, bandiere, regali, foto di gruppo, pianti di bambini in braccio ai genitori e grida di esultanza delle donne africane, inchini a mani giunte tipicamente orientali e fedeli in ginocchio per ricevere la benedizione: l’atmosfera era, come sempre, leggera alle “visite di cortesia” che seguono la cerimonia papale. Un appuntamento tradizionale che con Francesco e la configurazione sempre più universale delle scelte dei neo porporati è diventato anche vetrina di riti e tradizioni di Paesi di ogni parte del mondo.

Il cardinale Brislin benedice una donna
Il cardinale Brislin benedice una donna

Lunghe code per Gugerotti e Fernández

Quest’anno tutto si è svolto nel Palazzo apostolico, spazio solitamente riservato ai cardinali “curiali”, mentre gli altri si disponevano in Aula Paolo VI. I preparativi dell’imminente Sinodo hanno cambiato la logistica e quindi la folla variopinta di persone venute a rendere omaggio ai cardinali si è divisa tra la Galleria Lapidaria e l’Aula delle Benedizioni, dove in molti hanno tirato fuori i loro smartphone per fotografare i suggestivi affreschi prima ancora che i nuovi cardinali.

Ascolta le parole del neo cardinale Fernández

Lunghissima la coda per salutare Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, che subito incontra l’arcivescovo greco-cattolico Sviatoslav Shevchuk, sua conoscenza dai tempi della nunziatura in Ucraina. Altrettanto nutrita la fila per Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, omaggiato dai fedeli argentini che gli chiedono continuamente foto e anche un autografo. “Di là, di là, c’è Tucho Fernández!”. Lui ricambia con un ricordino con l’immagine del buon Pastore e la scritta: “En tu luz vemos la luz”. “Sono felice non per gli onori ma perché Papa Francesco adesso mi chiede di dare la vita per il bene della Chiesa e l’amore a Gesù Cristo. Questo è il senso più profondo di quanto accaduto oggi”, commenta con i media vaticani.

I saluti al cardinale Gugerotti
I saluti al cardinale Gugerotti

Chow: "Hong Kong, Chiesa ponte"

“È un giorno di abbracci e di incontri che è un po’ quello che riassume l’esperienza di questa celebrazione”, afferma il giovane arcivescovo di Madrid, José Cobo Cano. Scherza invece il cardinale Stephen Chow Sau-yan: “Come si sente in questa giornata?”. “Beh, anzitutto un po’ stanco…”. Saluta tutti i 40 fedeli che lo hanno accompagnato da Hong Kong con gesti timidi: “Sono felice, onorato e grato nel vedere tante persone che mi sostengono, e vengono da me - e non solo da me - con un augurio per la nostra missione per Hong Kong e per la Cina. Per favore, pregate per noi”, è il suo appello tramite i media vaticani.

A fianco c’è il cardinale Giorgio Marengo, il prefetto apostolico di Ulaanbaator, cardinale nel Concistoro del 2022. Si sono incontrati a inizio settembre per il viaggio di Francesco in Mongolia. Oggi si scattano una foto insieme: “We are neighbours… Siamo vicini di casa”, dice Marengo e gli stringe la mano, proprio come aveva fatto il Papa al termine della Messa a Ulaanbaator, quando lo aveva chiamato vicino a sé insieme all’emerito di Hong Kong John Tong Hon per inviare un messaggio al “nobile” popolo cinese. “Dobbiamo essere una bridging Church… una Chiesa ponte”, dice Chow.

Pizzaballa: voce dei cristiani di Gerusalemme nel mondo

Nell’altra sala, circondato da suore, malati in sedia a rotelle, famiglie numerose e gruppi di sacerdoti, c’è il neo cardinale polacco Grzegorz Ryz che riesce anche a condividere un piccolo brindisi con il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski. Mentre di fronte il patriarca di Gerusalemme dei latini, Pierbattista Pizzaballa, distribuisce pacche sulle spalle ai tanti preti che gli rammentano un aneddoto o un evento condiviso nel passato: “Si ricorda…?”. Lui dedica diversi minuti a ognuno e trova il tempo pure per rispondere alle domande delle telecamere: “Il cardinalato è principalmente la responsabilità di essere a Gerusalemme la voce della comunità cristiana e, allo stesso tempo, di essere nel mondo la voce della comunità cristiana di Gerusalemme”.

Pizzaballa saluta un sacerdote
Pizzaballa saluta un sacerdote

La famiglia intorno al cardinale malese Francis

Le finestre sono aperte ma, tra la temperatura esterna ancora quasi estiva e l’affollamento, si sente forte il caldo. Ogni tanto qualcuno si siede per riposarsi o bere un sorso d’acqua. Poi si alza e ricomincia la sfilza di saluti. La scena più emozionante è quella intorno al cardinale Sebastian Francis, circondato da 35 persone, tutti parenti emigrati negli anni nel mondo (incluse Francia e Svizzera) che ora si sono organizzati per ritrovarsi a Roma a celebrare il parente. “Lo amiamo molto”, dice una nipote. Lui, seduto sulla poltrona, benedice chiunque passi e firma pure la scatola di un bambolotto con le sembianze di Gesù che un giovane asiatico porta in giro tra tutte le nuove porpore. “Speriamo che con la mia nomina si possa mettere una scintilla in questa Chiesa giovane, soprattutto per le nuove generazioni”, è il suo commento.

Il cardinale Francis, vescovo di Penang (Malaysia)
Il cardinale Francis, vescovo di Penang (Malaysia)

Il pensiero per i giovani del rettor maggiore Artime

Un pensiero a ragazzi e ragazze lo esprime pure Angel Fernandez Artime, rettor maggiore dei Salesiani, anch’egli ‘assediato’ dalla gente. “La mia intenzione è servire umilmente la Chiesa, il mio desiderio è essere accanto al Santo Padre, come ci ha insegnato don Bosco. Non dobbiamo dimenticare mai i giovani, gli sfruttati, i poveri”.

Ascolta le dichiarazioni del neo cardinale Artime

Dagli angoli si sente intanto qualche nota musicale, sono i sud sudanesi venuti con un flauto in legno e le bandiere a celebrare il primo cardinale della loro terra, Stephen Ameyu Martin Mulla. “Piano, piano”, esclama il porporato ridendo mentre viene travolto dagli abbracci di tre uomini che gli fanno perdere quasi l’equilibrio. Stretto tra gli abbracci è anche Amerigo Aguiar, ex ausiliare di Lisbona, ora vescovo di Setúbal, tra gli organizzatori della recente Giornata mondiale della gioventù. Per lui, pure, un folto gruppo di fedeli della diocesi con foulard rosso-verdi, i colori della bandiera portoghese. Il neo cardinale gioca con alcuni bambini, si scatta come minimo un centinaio di foto. Con i media vaticani si dice colpito dalle parole del Papa nell’omelia: “Il Papa ci ha invitato a far parte di un’orchestra, filarmonica e sinodale. E lo Spirito Santo è il direttore d’orchestra, perché faremo musica. Musica celestiale”. Tra Gmg e Concistoro per Aguiar è certamente un anno speciale. “Sono cose buone che Dio ci offre, sono sogni di Dio che si realizzano”.

Ascolta la voce del neo cardinale Bustillo

Bustillo: servono persone che danno la vita

Una chiosa stringata, come quella di François-Xavier Bustillo, vescovo di Ajaccio, in Corsica, che svetta con la sua statura tra la folla di 350 persone venute a rendergli omaggio. Oggi il Concistoro, nel pomeriggio la Veglia ecumenica, poi il ritiro spirituale e a ottobre il Sinodo: “Vivo tutto come un momento di semplicità, perché ho ricevuto una missione e questa missione è di amare la Chiesa fino al sangue”, afferma. “Penso che la società di oggi ha bisogno di persone solide che danno tutto. Non che prendano, ma che danno. Danno la vita”.

 

Il cardinale Aguiar in posa per una foto con una famiglia
Il cardinale Aguiar in posa per una foto con una famiglia

 

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30 settembre 2023, 15:30