Catacombe aperte per svelare tesori di arte e fede sotto il segno della pace
Maria Milvia Morciano - Città del Vaticano
Torna l’atteso appuntamento a cadenza semestrale, la Giornata delle catacombe, giunta alla sesta edizione. Il tema sarà ancora, come nell’edizione primaverile scorsa, quello imprescindibile della pace: "Percorsi di pace". La Giornata è una manifestazione volta a diffondere l’importanza, per la storia del cristianesimo, di questo monumento e che celebra le origini delle prime comunità cristiane, in particolare dei santi martiri. Per l’occasione, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra promuove l’apertura e le visite gratuite sia ad alcuni siti romani, sia alle altre catacombe dislocate in Italia (Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Sicilia, Sardegna).
Monsignor Pasquale Iacobone, da pochi mesi nominato presidente della Pontificia Comissione, ha illustrato a Vatican News il programma delle iniziative, dedicate ad adulti e bambini, e gli obiettivi sottesi a queste giornate, che sono di favorire la conoscenza, promuovere la didattica, ma anche a rinvigorire, nell'esempio dei martiri cristiani, la propria fede.
Sabato 7 ottobre avrà luogo l'edizione autunnale della VI Giornata delle Catacombe. Monsignor Iacobone, qual è il tema di questa edizione?
Il tema è, come anche per l'edizione primaverile, "Percorsi di pace". Quest'anno, proprio in coincidenza con la tragica situazione bellica, abbiamo voluto sottolineare uno dei temi più presenti nelle nostre catacombe, attraverso immagini, iscrizioni, simboli che è proprio quello della pace. Ci è sembrato più che opportuno proporre ai nostri visitatori questo tema.
Nello specifico, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra che lei presiede e che appunto promuove questa manifestazione che cosa prevede in questa Giornata?
Prevede un'ampia gamma di iniziative: innanzitutto l'apertura sempre gratuita a Roma di catacombe normalmente non visitabili e non accessibili. Poi l'apertura di tutte le altre catacombe d'Italia che si sono associate a quelle di Roma in questa occasione e anche loro hanno l'apertura gratuita, sempre su prenotazione con una serie di manifestazioni collaterali interessantissime, a cominciare dai laboratori per i bambini che sono sempre un successo perché i bambini sono curiosissimi e interessati alle nostre tematiche.
I bambini cercheranno addirittura di riprodurre una lucerna…
Questa VI Giornata delle catacombe sarà conclusa, come da tradizione, da una solenne celebrazione eucaristica. E sarà celebrata da lei...
Sì, perché il cardinale Gianfranco Ravasi, che ci ha accompagnato per tanti anni, è andato in pensione e quindi tocca a me, quest'anno, concludere con una celebrazione. L'anno scorso c'era stata una Messa solenne presieduta appunto dal cardinale Ravasi nell'Abbazia greca di Grottaferrata. Quest'anno, invece, ci siamo spostati di poco, ad Albano, nella bellissima chiesa di Santa Maria della Stella, sovrastante le belle catacombe di San Salvatore, sempre ad Albano.
È stato detto tante volte che il significato profondo delle catacombe, oltre che della pace, tema giustamente ribadito anche in questa edizione, è la gioia…
Perché nelle catacombe non si trova mai, se non piccolissime eccezioni, di ambienti funerari privati, segni di lutto, di tristezza, di morte, di angoscia. La decorazione delle catacombe, dai graffiti agli affreschi o alle sculture dei sarcofagi, parlano sempre di momenti di gioia successivi alla liberazione, alla liberazione operata da Dio nei confronti di chi si affida a Lui. Per cui abbiamo sempre scene paradisiache, scene di vita felice, serena, banchetti festosi. È un clima che ci fa guardare al futuro, con un po’ più di fiducia e di serenità.
La Giornata delle catacombe non è soltanto romana. Sembra che si stia allargando sempre di più in Italia, anche alle altre regioni...
Quest'anno c'è qualche novità rispetto al passato, ma ci sono tante altre catacombe. Abbiamo progettato questa Giornata un po' a macchia d'olio. dapprima abbiamo cominciato in maniera sperimentale a Roma e poi abbiamo man mano allargato questa iniziativa a tutte le altre catacombe, proprio perché riscuote tanta attenzione, tanto successo. Abbiamo le tante catacombe piccole ma significative, importantissime del Lazio, e poi tutte le altre, dalla Toscana con Chiusi, da Massa Martana in Umbria a San Vittore e Castelvecchio in Abruzzo e poi scendiamo in Sicilia con Siracusa, a Palermo, Carini fino ad arrivare in Sardegna con Sant'Antioco.
Ecco, abbiamo voluto coinvolgere tutti perché crediamo che questa esperienza debba essere quanto più ampia possibile ed essere offerta anche ai nostri amici delle altre regioni dove insistono delle catacombe.
Lei ci sta parlando in collegamento da Canosa in provincia di Barletta-Andria-Trani…
Sì, sono proprio sul sito delle catacombe dette di Santa Sofia, le uniche di Puglia, dove è in corso un cantiere scuola con un gruppo di bravissimi giovani archeologi che stanno riscoprendo un patrimonio eccezionale che rimanda proprio all'esperienza comunitaria della comunità cristiana più antica di Puglia. Abbiamo ritrovato delle iscrizioni di inizio IV secolo. Ci troviamo appena dopo la pace costantiniana, quando la comunità cristiana comincia a consolidarsi e quindi costruisce il cimitero della sua comunità.
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