Sinodo, don Bersano: “Ecco le speranze del mondo missionario”
Federico Piana - Città del Vaticano
C’è uno sguardo missionario sul Sinodo che si sta svolgendo in Vaticano. È quello di uomini e donne che vivono nelle periferie ecclesiali di Paesi dove il cristianesimo spesso è minoranza, dove il Vangelo è stato appena seminato, dove l’apostolato assume i contorni di una sfida avvincente e prolifica. Dall’Africa all’Asia, dalla Papua Nuova Guinea all’Antartide, le speranze riposte nel confronto sinodale improntato su una Chiesa accogliente, misericordiosa e attenta ai poveri e ai dimenticati, stanno crescendo sempre di più.
Giudizio positivo
“Questo sguardo è importante perché in fondo è uno sguardo universale” afferma don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio consacrati, organismo missionario della Conferenza Episcopale Italiana. Il sacerdote mette in evidenza che “il processo sinodale ha finora restituito una visione molto positiva, ad esempio sulla riflessione in merito ai ministeri all’interno della Chiesa. E questo fa molto bene soprattutto alla Chiesa in Europa che deve riscoprire la sua missione principale: l’annuncio del Vangelo”.
Realtà vissute
Le istanze e le sollecitazioni che il mondo missionario ha portato nel cuore del Sinodo con la precedente fase di ascolto e discernimento, sono stili di vita ecclesiale vissuti pienamente. “Ad esempio – sostiene Bersano - le comunità cristiane presenti in numerosi Paesi dell’Africa, dell’Asia e soprattutto dell’America Latina sono realtà nelle quali già si sviluppano quelle dinamiche che il Sinodo sta prendendo in considerazione e sta vagliando”.
Alte aspettative
A tutti quelli che sono in missione nel mondo, il Sinodo sta offrendo davvero alte aspettative. Don Valerio Bersano le sintetizza così: “Sono quelle legate al fatto che tutti, nella Chiesa, sono chiamati a portare avanti la realtà missionaria nel mondo. Sono anche le aspettative che riguardano la Chiesa europea, che deve comprendere fino in fondo il valore della partecipazione ed il coinvolgimento di tutti”. Il Sinodo, conclude, si propone “di coinvolgere maggiormente ogni battezzato affinché senta la propria missione come una grande opportunità per condividere la propria fede".
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