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Briefing di aggiornamento di Paolo Ruffini sulla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo Briefing di aggiornamento di Paolo Ruffini sulla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo

Sinodo, Ruffini: donne, poveri, migranti al centro. Applauso all’Ucraina che soffre

Nel secondo briefing sui lavori dell’Assemblea, il presidente della Commissione per l’Informazione ha illustrato i temi affrontati tra ieri e oggi nei Circoli minori e negli interventi in Aula. Tra questi: la revisione delle strutture della Chiesa, gli abusi, il dialogo interreligioso, l’“opzione” per i poveri. “Sottolineata l’importanza di spogliarci da tutto ciò che non è conforme al Vangelo"

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

La formazione “di tutti”, a partire dai seminari, poi dei sacerdoti, dei laici, dei catechisti; il ruolo delle donne, dei ministeri ordinati e non ordinati; la centralità dell’Eucarestia; l’importanza dei poveri “come opzione per la Chiesa”. E ancora, i drammi delle migrazioni, degli abusi, dei cristiani che vivono in condizioni di persecuzione e sofferenza. A cominciare dagli ucraini ai quali è stato dedicato anche un applauso in Aula Paolo VI. Sono questi i temi sui quali sono concentrati i lavori - tra ieri pomeriggio e questa mattina – dei 351 membri dell’Assemblea generale del Sinodo sulla sinodalità, divisi in 35 Circoli Minori.

Ad illustrarli, nel briefing di oggi, 6 ottobre, in Sala Stampa vaticana, il presidente della Commissione per l’Informazione, Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, che ha aperto il quotidiano appuntamento con i giornalisti assicurando: “Faremo ogni giorno il nostro meglio per darvi tutto quello che abbiamo”.

18 rapporti dei relatori e 22 interventi singoli

Nel pomeriggio di ieri, ha spiegato Ruffini, è proseguita la riunione nei Circoli Minori che in serata “hanno concluso la prima parte della loro discussione”. La sessione di questa mattina, alla quale era presente Papa Francesco, si è divisa invece in due momenti: il primo con 18 rapporti dei relatori (i cosiddetti “rapporteur”) dei diversi gruppi all’assemblea; un secondo momento con 22 interventi singoli. Tre minuti ciascuno il tempo a disposizione di ognuno in questa fase “un po’ più compressa dei moduli successivi dove il tempo di durata di ogni intervento sarà di 4 minuti”. Oggi, poi, ogni quattro interventi c’è stata una pausa di silenzio e di preghiera.

Un libro sugli interventi del Papa ai membri

Nel pomeriggio i lavori proseguono con la terza Congregazione generale. E sempre oggi pomeriggio ad ognuno dei membri, ha annunciato Ruffini, sarà consegnato un libro edito dalla LEV (in italiano ma con traduzioni in inglese e spagnolo) che raccoglie due interventi: uno del Papa e uno dell’allora cardinale Bergoglio sui temi della santità e della corruzione, con anche un inedito (l'introduzione).

Sheila Pires: c'è diversità e desiderio di camminare insieme

I diversi Circoli poi torneranno a riunirsi in un’atmosfera – come ha affermato al briefing Sheila Pires, segretario della Commissione per l’Informazione – “molto sinodale”: “La gente incomincia a conoscersi… Stiamo davvero camminando insieme”. Una atmosfera, soprattutto, di “gioia” anche se, naturalmente, “non mancano anche tensioni”. L’aspetto più interessante, ha evidenziato la giovane sudafricana, è il fatto che in ogni gruppo si ritrovino persone di diversi continenti: "Per esempio, nel mio gruppo ci sono persone che vengono dall’Asia, dall’Africa, dall’America del Nord e dall’Europa. C’è la diversità, c’è lo spirito fraterno, c’è il desiderio di camminare insieme”.

Inclusività e legami di amicizia

Anche Pires, come Ruffini, ha elencato ai cronisti alcuni dei temi emersi in queste ultime due sessioni, sottolineando in particolare la riflessione sulla “Chiesa, come famiglia che accoglie tutti”. “Questo – ha detto - è stato uno dei temi ricorrenti”. Poi, anche l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, come pure il riconoscimento dei giovani e l’importanza della partecipazione delle donne. A tal proposito, questa mattina la Congregazione è stata aperta da una religiosa: “Cerchiamo di essere inclusivi il più possibile”, ha sottolineato. Tutto si inserisce in questo “processo” in cui la “priorità è l’ascolto”, come ha detto il Papa in apertura dei lavori. Ascoltare ma anche “imparare ad ascoltare”, sono le direttrici di questi giorni iniziali del Sinodo sulla sinodalità, intervallati da diversi momenti di preghiera: pause – ha detto Sheila – che aiutano alla riflessione e al discernimento.

E anche a rafforzare i “legami di amicizia”, ha fatto eco Ruffini: “Ci sono amicizie nate ai circoli, ci siamo conosciuti e ci siamo dedicati a cercare di capire che cosa serve alla Chiesa”. “Si è detto che certamente ci sono state e ci sono sempre delle difficoltà ma che molte barriere cadranno perché il punto di riferimento sarà la carne di Cristo sofferente”, ha aggiunto.

Temi discussi

Ancor più nel dettaglio, il prefetto della Comunicazione ha spiegato che in un Circolo ci si è soffermati sul tema di “una revisione delle strutture della Chiesa come il Codice di Diritto canonico, la dimensione della Curia e, di nuovo, la formazione”. Focus anche sul tema del rapporto Oriente-Occidente, citando Giovanni Paolo II e della sua storica frase sulla Chiesa che deve respirare con “due polmoni”. Quanto al fenomeno della migrazione, è stata ribadita la necessità dell’accompagnamento dei migranti e del servizio del vescovo come pastore, “fondamentale in questo accompagnamento”. Mentre sul ruolo della donna si è tornati a rilanciare l’importanza di promuovere la figura femminile nella Chiesa e della sua partecipazione attiva ai diversi processi. La stessa premura rivolta anche a giovani e a poveri, per i quali è stato esortato a superare certe “lentezze”.

"Riparare la Chiesa"

Tra i vari interventi, anche una citazione del Crocifisso di San Damiano, una copia del quale è collocata nell’Atrio dell’Aula Paolo VI. “È emerso il tema di riparare la Chiesa. Ciò che ripara è dire: eccomi, sono al servizio. Chi si mette a servizio ripara la Chiesa, serve la diagnosi e la prognosi e leggere i segni dei tempi con cuore puro”, ha spiegato Ruffini.

È stata sottolineata inoltre “l’importanza di spogliarci da tutto ciò che non assomiglia a Cristo, come Chiesa e come credenti” e di tutto ciò che “non è conforme al Vangelo”. Quindi è stata evidenziato “tra i punti di criticità” il rischio di “un accaparramento del potere invece della necessità di vivere il servizio”. I membri del Sinodo si sono ritrovati d’accordo nell’affermare che “la sinodalità fa parte del Dna della Chiesa” e tutta l’assemblea ha rivolto un pensiero “a chi non ha potuto partecipare al Sinodo, perché perseguitato o per ragioni gravi di crisi nel mondo”.

Il pensiero all'Ucraina

Soprattutto il pensiero è andato alla “Chiesa che soffre” in Ucraina: “È stato fatto un cenno che ha suscitato un applauso”, ha detto Ruffini, spiegando che è stato questo un modo per “sentirsi in comunione” con “il popolo in guerra e con i cristiani ucraini” che subiscono continue sofferenze.  

Un altro applauso – ma per diverse motivazioni – è stato dedicato a suor Letizia Salazar che festeggia oggi il suo compleanno, e all’arcivescovo Charles Scicluna, per l’anniversario della sua ordinazione episcopale. Gesti, anche questi, che restituiscono il clima di “familiarità” che va creandosi nell’assemblea.

L'intervista del cardinale Müller

Diverse le domande rivolte al prefetto durante il briefing, più di una sulla partecipazione del cardinale Gherard Ludwig Müller, prefetto emerito del Dicastero per la Dottrina della Fede, ad un programma televisivo statunitense ieri per parlare dei lavori sinodali. A detta di alcuni giornalisti, l’intervista striderebbe con l’indicazione del Papa ai membri del Sinodo di osservare in queste settimane un “digiuno della parola pubblica”. Qualcuno ha anche domandato se sono previste addirittura “punizioni”. Ruffini ha replicato con una battuta: “Da chi, da me?”, poi ha spiegato che c’è “un discernimento nel silenzio. Non c’è un gendarme che ti punisce… È una assemblea di fratelli e sorelle che si è data un tempo di sospensione. C’è un discernimento personale chiesto dal Papa ai membri e anche a voi nello spiegare di cosa stiamo parlando”. E questo “discernimento è lasciato a ogni persona”.

Il briefing sui lavori del Sinodo (06 ottobre 2023)

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06 ottobre 2023, 16:15