Cop28, il Papa: reagiamo ora o il cambiamento climatico danneggerà milioni di persone
Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano
“In questo momento storico ci viene chiesta responsabilità per l’eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo. Se non reagiamo ora, il cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di milioni di persone”
Papa Francesco non sarà a Dubai alla Cop28, ma non fa mancare la sua attenzione al grande evento sul clima, giunto al secondo giorno di lavori dopo l'apertura ieri, 30 novembre, con un importante accordo per i Paesi poveri. Attraverso un secondo post oggi su X dall’account @Pontifex in nove lingue, Francesco dà voce alle sue preoccupazioni e alle sue speranze ed esorta ad un’azione immediata contro la crisi climatica. Già ieri Jorge Mario Bergoglio, sempre tramite la piattaforma social (ex Twitter), guardava alla Cop28 esprimendo l'auspicio che quanti vi interverranno "siano strateghi capaci di pensare al bene comune e al futuro dei loro figli piuttosto che agli interessi di circostanza di qualche Paese o azienda".
Possano così mostrare la nobiltà della politica e non la sua vergogna
Il viaggio del Papa annullato
Com'è noto, Papa Francesco ha dovuto annullare il viaggio che era in programma da oggi, 1° dicembre, fino a domenica 3, a causa della "bronchite acuta infettiva" dalla quale si sta curando attraverso una terapia antibiotica. Proprio ieri, in un'udienza ai partecipanti ad un Seminario sull'Etica della salute, il Pontefice ribadiva il suo desiderio di compiere il viaggio negli Emirati Arabi, sottolineando tuttavia di avervi dovuto rinunciare, su richiesta dei medici, perché questo avrebbe comportato dei rischi per il “molto caldo lì”, con passaggi “dal caldo all'aria condizionata”. Cosa che “in questa situazione bronchiale, non è conveniente”.
Il cardinale Parolin a Dubai
Il messaggio del Pontefice alla Cop28 non resterà tuttavia inespresso. A rilanciarlo nella città emiratina dinanzi ad oltre 190 capi di Stato e di governo sarà il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, che – ha fatto sapere in mattinata il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti - domani, sabato 2 dicembre, sarà presente ai lavori della Conferenza delle Parti per portare "il contributo che avrebbe desiderato pronunciare il Santo Padre". Parolin, già presente nelle scorse edizioni della Cop - da Parigi fino a Glasgow, lo scorso anno -, riverbererà dunque a nome del Papa e della Santa Sede il grido di Francesco emerso otto anni fa nella Laudato Si' e poi nella più recente Laudate Deum.
L'inaugurazione del Padiglione della Fede
Il segretario di Stato, domenica 3 dicembre, insieme al cardinale prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, Angél Ayuso Guixot, parteciperà pure alla programmata inaugurazione del "Faith Pavillion", il Padiglione della Fede presso l’Expo City, che ha sei obiettivi principali: ispirare il potere delle religioni e dei leader religiosi come agenti di cambiamento per l’azione per il clima; evidenziare azioni concrete da parte di istituzioni e comunità religiose per frenare il cambiamento climatico con indicatori misurabili e un meccanismo di monitoraggio; promuovere una coalizione globale di leader religiosi che lavorano insieme per l’azione per il clima; incoraggiare i leader religiosi a impegnarsi nel dialogo politico e a ispirare l’ambizione climatica tra le delegazioni politiche; raggiungere un allineamento storico dietro l'appello all’azione per il clima; unificare e massimizzare l’azione collettiva degli attori religiosi presenti alla Cop28.
Le parole del cardinale
Lo stesso Parolin aveva anticipato nei giorni scorsi la sua presenza a Dubai ad un gruppo di giornalisti, a margine di un evento alla Camera dei Deputati. Confermando che il Papa, "in via di guarigione", aveva annullato il viaggio per "evitare peggioramenti", il porporato spiegava che erano allo studio le “modalità” di partecipazione della Santa Sede all'appuntamento di Dubai: “Stiamo vedendo adesso. Di solito io ho partecipato a tutte, a partire dalla Cop di Parigi e tutte le Cop, penso quindi che andrò questa volta anche io ma naturalmente riducendo la permanenza. Poi – ricordava ancora - c’è la delegazione che si ferma per tutte e due le settimane dei lavori, io parteciperei solo alla prima parte dei lavori”.
Ultimo aggiornamento alle ore 13.30 dell'1 dicembre 2023
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