Il cardinale Czerny in Benin, visita al Centro sanitario Saint Jean
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Il prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, cardinale Michael Czerny, visiterà il Benin dal 17 al 20 gennaio. Lo scorso giugno si era recato in Congo Brazzaville come rappresentante pontificio in occasione della celebrazione del 140.mo anniversario dell'evangelizzazione di questo Paese africano.
L'ospedale Saint Jean, cure di qualità a costi sostenibili
L'Africa al centro dei prossimi impegni del porporato, che nei prossimi giorni, sarà in particolare nella città di Cotonou dove visiterà il Centro sanitario no-profit Saint Jean. Si tratta di una struttura che assiste la popolazione con vari servizi medici. Creato nel 1963 dalle religiose della Congregazione Saint Joseph di Lione, dopo la loro partenza nel 1986, è passato prima sotto la gestione di laici, attualmente è diretto da sacerdoti nominati dall'arcivescovo di Cotonou. Oggi è un ospedale di zona accreditato, è anche riuscito ad acquistare un terreno di 43 ettari a Sèhouè. Lo scopo di questo presidio è favorire l'accesso a cure di qualità a costi accettabili per persone meno abbienti o che vivono lontano dalla città. Diversi sono i reparti, quello di maternità di recente costruzione, due le sale operatorie, solo una funzionante, due quelle di rianimazione.
Incontro con vescovi e religiosi e tavola rotonda sull'ecologia
Nell'ambito del viaggio pastorale del cardinale, anche due incontri di lavoro per affrontare le sfide dei vescovi della Conferenza episcopale del Togo e dei vescovi del Benin. Inoltre, il prefetto parteciperà a un incontro con le Commissioni sociali episcopali e le congregazioni religiose che operano localmente in campo sociale. Il 19 gennaio Czerny presiederà una Messa nella chiesa di San Michele a Cotonou, alla quale è prevista la partecipazione di oltre 5 mila persone. Una tavola rotonda sull'ecologia chiuderà la visita nel Paese, appuntamento di rilievo considerando che il Benin è tra i più esposti alla deforestazione e alla siccità, che provocano scontri tra allevatori e agricoltori.
Gli aiuti europei allo sviluppo umanitario e alla sicurezza
Dal punto di vista di sicurezza interna al Paese, il Benin è alle prese con operazioni per fronteggiare la presenza delle milizie jihadiste in Africa occidentale. Come riportato da Africa-express, il Corpo del Genio di US Army in Europa ha curato la costruzione di una facility rinforzata per l’uso delle imbarcazioni e alcuni progetti di assistenza umanitaria in alcune regioni remote al nord dove operano le organizzazioni violente estremiste, in particolare la ristrutturazione di scuole e presidi sanitari. Complessivamente nell’ultimo quinquennio Bruxelles ha destinato a Cotonou aiuti economici alla “stabilità macroeconomica” per 255 milioni di euro, prevalentemente in tre assi considerati strategici: sviluppo umano, crescita digitale verde, società prospera e sicura.
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