Ruffini: il Papa ci spiega che l’Intelligenza Artificiale non è sconnessa dall’avere un cuore
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
Il Papa aggiunge un tassello rispetto a cosa significhi comunicare con il cuore applicandolo al tema dell’intelligenza artificiale. Il prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, prende le mosse da questa considerazione per illustrare le peculiarità del messaggio di Francesco per la 58.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. “Il testo – afferma a Telepace - ci spiega che l’intelligenza artificiale non è sconnessa dall’essere uomini e donne che hanno un cuore”. Alla base di tutto c’è sempre la relazione tra le persone che le nuove tecnologie non potranno mai sostituire e ridimensionare. “Una visione che ha a che fare con il nostro essere umani – sottolinea – evitando di crederci così grandi da sostituire Dio e l’uomo con le macchine”.
Amore e sentimento, non solo calcolo
Attraverso questa esortazione ai comunicatori, il Papa invita a guardare all’essenza della questione senza alcun timore per l’innovazione tecnologica. “La nostra intelligenza non è fatta soltanto di calcolo, ma di amore e di sentimento”, avverte Ruffini, che si sofferma sui temi concreti evidenziati nel documento. “Sono una serie di interrogativi sulla negoziazione e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale come l’interoperabilità delle piattaforme, la responsabilità editoriale di chi scrive e la tracciabilità delle fonti”.
Incontri e relazione per raccontare i fatti
Il messaggio di Francesco ricorda inoltre l’impossibilità di fare informazione senza i cronisti sul campo che incontrano le persone e che stabiliscono relazioni. “Abbiamo l’obbligo e il dovere di ascoltare prima di raccontare i fatti”, dice il presidente dell’ordine dei giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo. “Solo attraverso la nostra professionalità – spiega - saremo capaci di governare la sfida dell’intelligenza artificiale continuando ad aiutare le persone a distinguere fra la verità e le fake news”.
“Siamo sempre molto attenti ai richiami che il Papa rivolge alla nostra categoria”, afferma ancora D’Ubaldo, richiamando la messa per i Giornalisti organizzata per il terzo anno consecutivo assieme all’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Roma in occasione della ricorrenza di san Francesco di Sales. La celebrazione, presieduta da monsignor Baldo Reina, vicegerente del Vicariato, si è svolta questa mattina nella Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami presso il Clivo Argentario sopra al Carcere Mamertino ed è culminata con una visita guidata al sito legato alla detenzione dei santi Apostoli Pietro e Paolo.
Dar voce a chi non ha voce
“Un'occasione per pregare e invocare l’intercessione del nostro santo protettore”, dichiara a proposito della celebrazione padre Giulio Abanese responsabile della struttura comunicativa della Diocesi del Papa. Inoltre – prosegue - abbiamo affermato una decisa assunzione di responsabilità nel dar voce e chi non ha voce e nello stare dalla parte di coloro che spesso sono vittime di ingiustizie e sopraffazioni un po’ in tutte le latitudini. È evidente che non stiamo parlando di una semplice professione. “Come ha ricordato Papa Francesco recentemente – conclude il religioso - la nostra è una vocazione protesta all’affermazione della verità per l’edificazione del bene comune”.
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