Parolin: la morte di Navalny ci stupisce e ci riempie di dolore
Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano
“Stupisce” e “riempie di dolore” la notizia della morte di Alexey Navalny, il dissidente russo, tra i principali oppositori del presidente Vladimir Putin, deceduto oggi a 47 anni nella Colonia carceraria artica IK-3, dove era detenuto dal 2021 e scontava una pena di 19 anni. È il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ad esprimere i sentimenti della Santa Sede, a margine della Messa da lui presieduta alla Chiesa del Gesù a Roma per la commemorazione del 106° anniversario della Restaurazione dello Stato della Lituania.
Le dichiarazioni del cardinale
“Ho visto al telegiornale, cosa posso dire? Mi dispiace molto, pensavo che la cosa si sarebbe potuta risolvere in maniera diversa. Invece questa notizia ci stupisce e ci riempie di dolore”, ha affermato il cardinale ai cronisti fuori dalla Chiesa del Santissimo Nome di Gesù.
Alla domanda se questo avvenimento cambi la posizione della Santa Sede nei confronti della Russia, Parolin ha ribattuto: “È prematuro dire queste cose… Abbiamo appena saputo”.
Il bisogno di pace
Successivamente, celebrando la Messa alla presenza anche di alcuni ambasciatori, il cardinale durante l’omelia ha esortato a pregare “per la causa della pace”: “Quanto bisogno di pace abbiamo: in Europa, in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo!”, ha esclamato. “Ne sentono la necessità vitale anche i popoli baltici che, prima di noi occidentali, hanno percepito il soffio minaccioso dei venti di una guerra che si sarebbe abbattuta contro il popolo ucraino”. “Come credenti che invocano il Nome di Gesù, non dobbiamo smettere di credere che il miracolo della pace è possibile”, ha aggiunto il porporato, citando le parole continuamente ripetute da Papa Francesco: “La guerra è sempre una sconfitta per l’umanità”.
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