Ucraina, Parolin: triste non ci siano altre prospettive di negoziato
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Tutti sono chiamati ad essere “ragionevoli”. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, intervenuto oggi, 26 febbraio, all'inaugurazione del nuovo Centro diagnostica per immagini dell'ospedale IDI a Roma. Le manifestazioni di Pisa e Firenze hanno visto lo scontro tra polizia e studenti; parlando in generale, il cardinale ha detto che i manganelli un fallimento "certamente lo sono" comunque “si può manifestare nei modi giusti. Bisogna sempre trovare la maniera giusta anche per esprimere le proprie necessità, anche le proprie proteste e nello stesso tempo essere disponibili ad accoglierli".
Papa Francesco sta bene
Il porporato si è espresso anche sulla salute di Papa Francesco e ha confermato che il Pontefice sta "bene". "Ha avuto - ha detto - questo episodio influenzale ma si è rimesso, io dovevo andare da lui questa sera ma sono qui, l'udienza non era stata sospesa. Quindi significa che si è ripreso e ha ripreso la sua attività normale".
Triste che non ci siano prospettive di pace per l'Ucraina
Sul piano più internazionale, il segretario di Stato si è soffermato sulla morte del dissidente russo Alexei Navalny, mettendo in luce che "sarebbe importante chiarire che cosa è veramente successo. Questo servirebbe a assicurare anche chi evidentemente dà una certa interpretazione alla morte". Ma anche la situazione in Ucraina, la possibilità di un negoziato è al centro dell'attenzione del porporato che, riferendosi alla missione del cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ha affemato che si cerca "di lavorare per agevolare un po' questo meccanismo che è stato costituito in occasione della sua visita a Kyiv e a Mosca per il ritorno dei bambini e dei ragazzi in Ucraina". "Lui - ha aggiunto Parolin - disse a suo tempo che questo poteva promuovere dei percorsi di pace. Per il momento mi sembra che ci sia solo questo, che non ci siano altre prospettive di negoziato e questo è molto triste”. Sulle proteste degli agricoltori, tornati a Bruxelles per chiedere misure più favorevoli da parte della UE, Parolin ha rimarcato che solo col dialogo "serio" e con "l'ascolto di quello che sono le esigenze espresse da parte degli agricoltori" si può arrivare a un risultato, venendosi "incontro".
Deplorevoli gli attacchi ai cristiani in Burkina Faso
Infine la "precaria situazione" in Burkina Faso, dove quindici cristiani sono stati uccisi durante una funzione religiosa della domenica: per il cardinale è preoccupante "tutto questo terrorismo che ha preso il controllo di numerosi territori. Sembrava che l'esercito stesse lavorando per riportare il controllo dello Stato ma purtroppo - ha osservato il segretario di Stato - non è così e continuano questi episodi che sono veramente deplorevoli".
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