I podisti di Boves in piazza San Pietro, Francesco autografa la bandiera per la pace
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
Sensibilizzare sui temi della pace partecipando alle manifestazioni sportive. Questo l’obiettivo dei podisti della "Asd Boves Run", provenienti dalla cittadina cuneese di Boves che stamattina hanno incontrato il Papa al termine dell’udienza generale in Piazza San Pietro. Francesco non solo ha ascoltato volentieri le finalità perseguite in occasione delle gare nell’ambito della staffetta Run&Ride for peace lanciata dai volontari della comunità Giovanni XXIII di ‘Operazione Colomba’. “Ha anche autografato la bandiera che portiamo alle manifestazioni in giro per l’Italia”, racconta Marco Campagna che, assieme ai suoi nove compagni presenti stamattina in Piazza San Pietro, ha partecipato anche alla recente maratona di Roma.
Un viaggio che continua
Il drappo firmato dal Papa ha già percorso centinaia di chilometri e ora si appresta a proseguire il suo viaggio. “Noi – spiega Campagna – abbiamo subito messo a disposizione tutto quello che sappiamo fare e dunque le nostre gambe e la nostra buona volontà”. In prospettiva i podisti di Boves hanno intenzione di partecipare alla Maratona di Milano, a quella di Padova e certamente l’anno prossimo torneranno a Roma. E lo faranno con un rinnovato slancio, sempre con lo stesso animo: supportare i volontari di ‘Operazione Colomba’, che da trent’anni lavorano nei Paesi martoriati dalla guerra stando accanto alla popolazione. “Come ripete spesso Papa Francesco sono i civili a pagare il prezzo più alto della guerra”, aggiunge Marco Campagna che racconta un altro dettaglio dell’emozionante incontro di stamattina: “Da oggi Papa Francesco è diventato il nostro nuovo compagno di squadra perché gli abbiamo donato una maglietta del nostro team con impresso il suo nome”.
Percorso di riconciliazione
Un gesto simbolico che si innesta con la vocazione pacifica di Boves. La cittadina, infatti, ha intrapreso un percorso di riconciliazione sfociato in numerosi gemellaggi (e nel varo della Scuola di Pace nel 1983) in seguito al primo eccidio nazifascista avvenuto nel settembre 1943. Si tratta di un episodio costato la vita a diversi abitanti del luogo, compresi due sacerdoti beatificati nell’ottobre 2022: don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, che non hanno lasciato da soli i propri parrocchiani donando la vita per aiutare la comunità.
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