Il “Messiah” di Haendel, il secondo dei concerti per il Giubileo
Pierluigi Morelli - Città del Vaticano
Uno dei massimi capolavori musicali del ‘700 e forse di sempre: il Messiah di Georg Friderich Haendel, in una esecuzione “storicamente informata”, ovvero con l’uso di strumenti antichi e prassi esecutiva dell’epoca. Sarà quella che domenica 28 aprile alle 17.30, nella chiesa di S. Ignazio di Loyola a Roma, offrirà il giovanissimo (sia per nascita che per età dei componenti) ensemble fiorentino “I Musici del Gran Principe”, diretto dal suo fondatore Samuele Lastrucci, nel secondo appuntamento dei Concerti per il Giubileo promossi dalla prima sezione del Dicastero per l’Evangelizzazione in vista dell’Anno Santo.
La partitura
Il Messiah è un oratorio monumentale in lingua inglese, su libretto di Charles Jennens, membro ortodosso della Church of England e fervido ammiratore di Haendel, che lo elaborò direttamente dalla versione della Bibbia e del libro dei Salmi contenute nel Book of Common Prayer della Chiesa Anglicana, ed è suddiviso in tre grandi sezioni che riguardano la vita di Cristo: l’Avvento, la Passione, morte e Resurrezione, ed infine la seconda venuta gloriosa. L’opera venne eseguita per la prima volta a Dublino il 13 aprile 1742 ed ottenne un successo abbastanza tiepido, ma negli anni successivi la sua fama crebbe, a tal punto che diversi anni dopo, Wolfgang Amadeus Mozart ne curò una versione su testo tedesco e con una completa revisione dell’orchestrazione.
Gli altri concerti della rassegna
Gli altri appuntamenti della Stagione sono programmati per il 3 novembre alle ore 18,00 presso l’Auditorium di via della Conciliazione, dove l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia eseguirà la sinfonia n° 5 di Dmitri Shostakovich, ed infine il 22 dicembre alle ore 18,00 presso la chiesa di S. Ignazio di Loyola, la Pontificia Cappella Musicale Sistina si esibirà in un programma polifonico con musiche di Palestrina, Perosi e Bartolucci.
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