Hebdomada Papae, il Gr in latino dell' 11 maggio
“HEBDÓMADA PAPAE”
NOTÍTIAE VATICÁNAE LATÍNE RÉDDITAE
Die undécimo mensis Máii anno bismillésimo vicésimo quarto
(TÍTULI)
In Angélica Precatióne die praetérito domínico, de amicítia cogitávit Póntifex: “Qui vultus erga me habet Dóminus?”.
Apud Generálem Audiéntiam huius hebdómadae spes príncipem óbtinet locum: Póntifex ásserit: “Illíus est virtus qui iuveníle habet cor”.
Die Lunae Custódum Helveticórum Coetum recépit Francíscus.
Vos ex corde salutat omnes núntios Latínos auscultántes Eugénius Murrali.
(NOTÍTIAE)
“Non dico vos servos sed amícos”. Ex Ioánnis Evangélio (15,9-17) movens, quod Angélicam Precatiónem comitátur, amicítiae pondus enodávit Francíscus. Refert Amadéus Lomonaco.
“Verus amícus non te déserit, ne te quidem errántem. Te eméndat, obiúrgat forsan, tibi ignóscit ac te non déserit”. In Sancti Petri plátea coram vigínti mílibus fidélium, adhortátus est Póntifex ut Dómino grátiae de amícis ageréntur, quibus vínculis vincímur non necessitáte, non ad ratiónem acceptórum et datórum, sed ex sinceritáte ac fidelitáte. Iesus nos amícos vocat atque nobíscum communicáre vult “ómnia quae a Patre accéperat”. In hac quoque occasióne multa trístia ac dolénda sunt in mundo consideránda. “Conciliétur pax ut inter eos diálogus roborétur et bonos áfferat fructus”, áddidit Francíscus, contentiónem réferens inter Ísrael et Palaestínam. “Orémus, quǽsumus, íterum pro funestáta Ucraína”, rursus postulávit Póntifex, qui in Orientáli parte manens, sua ómina orientálibus et orthodóxis Ecclésiis addíxit, Pascham celebrántibus. Sub finem loquéndi mentem suam ad Civitátem Flúminis Magni Austrális, Brasiliénsis Natiónis, vertit, ubi perniciósae procéllae eluvionésque evenérunt.
“Donum quod ab ipso Deo manat”, quod est Francísci Papae spes, qui in Generáli Audiéntia peculiárem in modum hac theologáli de virtúte est locútus. Refert Catharína Agorelius:
Spes “est nostri cordis respónsio, cum in nobis decretória interrogátio óritur ‘Écquid de me fiet? Quae est mei itíneris meta? Quae est mundi sors?’. Ánimum addens est Pontíficis cogitátio coram fidélibus in Plátea Sancti Petri patefácta. Planum facit Póntifex contra hanc virtútem saepenúmero nos peccáre: “cum de praetérito malórum desidério, de nostris tristítiis lóquimur, cum anteácti témporis felicitátem fúnditus interiísse cogitámus” et étiam cum oblivíscimur “Deum ómnibus rebus ignóscere, Deum semper ignóscere”. Póntifex ínsuper “Supplicávit” Vírgini Maríae Pompeiánae Rosárii. Omnes cohortátur idem ut Maríae subsídium petant, ut mundo univérso tríbuat pacem Dóminus, máxime diléctae et cruciátae Ucraínae, Palaestínae, Ísrael et Myanmár”.
(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)
Antíqui Coetus Custódum Helveticórum partícipes recépit Póntifex eorúmque familiáres die sexto mensis Máii. Quos hortátus est Póntifex ut communitátis vitam cólerent, neque solóvagi vitam ágerent, computátro uténtes aut telephoníolo. Enuntiávit ínsuper novas aedes exstruéndas, amplióres quidem, ut famíliae coniungeréntur. Postmeridiáno témpore trigínta tres tirónes ius iurándum nuncupavérunt.
Satis supérque est dictum. Nova, próxima hebdómada.
“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
11 maggio 2024
(TITOLI)
Al Regina Caeli di domenica scorsa, il Papa ha riflettuto sull’amicizia: “Che volto ha per me il Signore? Il volto di un amico o di un estraneo?”.
La speranza al centro dell’udienza generale di questa settimana. Il Pontefice: “È la virtù di chi ha il cuore giovane”.
Lunedì Francesco ha ricevuto il Corpo della Guardia Svizzera Pontificia.
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Eugenio Murrali e bentornati all’ascolto del notiziario in lingua latina.
(SERVIZI)
"Non vi chiamo più servi, ma amici”. A partire dal Vangelo di Giovanni (15, 9-17) che accompagnava il Regina Caeli, Francesco ha spiegato il valore dell’amicizia. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
“Un vero amico non ti abbandona, nemmeno quando sbagli: ti corregge, magari ti rimprovera, ma ti perdona e non ti abbandona”. A Piazza San Pietro, di fronte a 20 mila fedeli, il Papa ha invitato a pensare e a ringraziare il Signore per gli amici a cui ci unisce un legame basato sull'assenza di costrizioni e di calcoli, sulla spontaneità e la fedeltà. Gesù ci chiama amici e vuole condividere con noi "tutto quello che ha udito dal Padre". Anche in questa occasione molti i pensieri per le sofferenze nel mondo. “Ci sia la pace affinché il dialogo fra loro si rafforzi e porti frutti buoni” ha affermato Francesco in relazione alla questione israelo-palestinese. “Per favore, continuiamo a pregare per la martoriata Ucraina” ha inoltre chiesto il Pontefice e, restando con lo sguardo all’Est, ha rivolto gli auguri alle Chiese orientali e ortodosse per la Pasqua. Prima di concludere il Pontefice ha rivolto la mente allo Stato di Rio Grande do Sul, in Brasile, colpito da violente inondazioni.
“Un regalo che viene direttamente da Dio” è questo la speranza per Francesco, che ha incentrato la catechesi dell’udienza generale su questa virtù teologale. Il servizio di Katarina Agorelius:
La speranza “è la risposta offerta al nostro cuore, quando nasce in noi la domanda assoluta: ‘Che ne sarà di me? Qual è la meta del viaggio? Che ne è del destino del mondo?’”. Una riflessione incoraggiante quella del Pontefice di fronte ai fedeli a Piazza San Pietro. Il Papa ha osservato che spesso pecchiamo contro questa virtù: “nelle nostre cattive nostalgie, nelle nostre malinconie, quando pensiamo che le felicità del passato siano sepolte per sempre” e anche quando dimentichiamo che “Dio perdona tutto, Dio perdona sempre”. Il Papa ha inoltre elevato la preghiera della “Supplica” alla Madonna del Rosario di Pompei: “Invito tutti a invocare l’intercessione di Maria, affinché il Signore conceda pace al mondo intero, specialmente alla cara e martoriata Ucraina, alla Palestina e a Israele, al Myanmar”.
(NOTIZIE)
Papa Francesco ha ricevuto i membri dell'antico Corpo della Guardia Svizzera Pontificia e i loro familiari per la festa del 6 maggio. Il Pontefice ha invitato il Corpo ad alimentare la vita comunitaria e a non isolarsi come molti giovani con il computer o il cellulare. Ha poi annunciato il progetto della nuova caserma, più spaziosa, per favorire il ricongiungimento delle famiglie. Nel pomeriggio hanno giurato 34 nuove reclute.
È tutto per questa edizione, alla prossima settimana
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