Moneyval conferma i progressi vaticani nel contrasto al riciclaggio
Vatican News
Dall’ultima plenaria del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa, svoltasi nei giorni scorsi a Strasburgo dal 20 al 24 maggio, Santa Sede e Città del Vaticano confermano il percorso virtuoso intrapreso anni addietro in tema di prevenzione e contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e del finanziamento alla proliferazione delle armi di distruzione di massa. A certificarlo sono gli esperti di Moneyval del Consiglio d’Europa, che hanno adottato nel corso della riunione il Primo “Regular Follow-up Report” vaticano.
Il Report, informa una nota della Sala Stampa vaticana, contiene “una valutazione sui progressi compiuti dalla giurisdizione, a distanza di tre anni dall’ultima valutazione riconducibile al Mutual Evaluation Report dell’aprile 2021”, a suo tempo stimato in modo “ampiamente positivo”, che ha portato Santa Sede e Città del Vaticano “a un processo di controllo successivo in tempi non ridotti (“regular follow-up”)”. In particolare, si sottolinea, “è stata analizzata la vigente normativa della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano ai fini della conformità tecnica rispetto ad alcune raccomandazioni del Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (“GAFI”) sulle quali la giurisdizione aveva richiesto una revisione della valutazione attribuita nel Rapporto di Valutazione Reciproca del 2021”.
Da parte sua il Comitato Moneyval ha riconosciuto “gli ulteriori progressi” registrati sul tema e “per tutte le raccomandazioni richieste, infatti, è stata assegnata una valutazione migliorativa”. Dunque, prosegue la nota, “la prossima valutazione sulla conformità tecnica è stata prevista tra quattro anni, quando, presumibilmente, verrà inclusa nel più ampio contesto del “6° round of mutual evaluation” delle giurisdizioni aderenti al Comitato MONEYVAL. L’esito del Regular Follow-up Report, conclude il comunicato, “è stato ampiamente positivo a testimonianza del lavoro congiunto di tutte le autorità della giurisdizione e in continuità con il processo di piena trasparenza finanziaria in cui è impegnata la giurisdizione della Santa Sede (incluso lo Stato della Città del Vaticano)”.
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