Hebdomada Papae, il Gr in latino del 6 luglio
HEBDÓMADA PAPÆ
NOTÍTIÆ VATICÁNÆ LATÍNE RÉDDITÆ
Die sexto mensis Iúlii anno bismillésimo vicésimo quarto
TÍTULI
In sollemnitáte Sanctórum Petri et Páuli Póntifex ait: “Ecclésia ac socíetas sunt aedificándae, iánuis paténtibus”.
In Angélica Salutatióne die praetérita domínica Francíscus ásserit: “Non pudet Deum nostri, nos non iúdicat”.
De precatióne mense Iúlio dicénda et apud mundiále rete diffúsa sic enuntiátur: “Pastorális ópera infirmórum”.
Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latínos dicit Eugénius Murrali.
NOTÍTIAE
Sollémnis Missa celebrátur aeque ac Salutátio Angélica recitátur, festivitáte interveniénte sanctórum Petri et Páuli, Romae patronórum, qui praeclárum evangelizatiónis praebuérunt exémplum. Refert Mónia Parente.
“Duos apóstolos respiciámus Petrum et Paulum, Galilǽae piscatórem, quem Iesus hóminum piscatórem réddidit; et pharisǽum Ecclésiae persecutórem, qui per Grátiam géntium evangelizátor est factus”. Sic Pontíficis íncipit homília in Sollemnitáte sanctórum apostolórum Petri et Páuli, in basílica papáli Sancti Petri celebráta. Ínibi quadragínta duóbus archiepíscopis metropólitis, infra postrémum annum nominátis, Póntifex pállium trádidit, quos hortátus est Francíscus, ut “sollíciti essent pastóres, qui […] óperam darent Ecclésiae aedificándae ac societáti, paténtibus iánuis”. Missam est consecúta Angélica Salutátio in Petriáno Foro, ubi sensum explicávit Francíscus Papa clávium Regni, Petro demandatárum: “Auctóritas est servítium, quae si non servit in dictatúram evádit”, quóniam apóstoli missio est “cunctos adiuváre ut ingrediéndi viam repériant”. Post Angélicam Salutátionem Romános salutávit Papa eísque pro magna florum exornatióne grátias egit.
In Angélica Salutátione die domínica evangélicam narratiónem collustrávit Francíscus de haemorrhoíssa sanáta et Iáiri fília a mórtuis excitáta. Refert Alexánder de Carolis.
“Ecclésia opus est ac societáte, quae néminem seiúngant, quae néminem “impúrum” arbitréntur, ut unusquísque sua cum história, recipiátur et amétur sine notis nec praeiudíciis, ómnibus detráctis adiectívis, amétur”. Férvidis his verbis Francíscus Papa Evangélium collustrávit secúndum Marcum (Mc 5,21-43) atque est argumentátus per utrámque sanatiónem, per tactum factam, sensum quo quis et tangit et tángitur, Deum éxprimens hóminum dolórem attingéntem sine personárum acceptióne. Post Angélicam Salutatiónem íterum est locútus Póntifex de pace conciliánda in Ucraína, Palaestína et Myanmár ceterísque passiónis locis: “Sacrum Iesu Cor implorémus ut illórum móveat corda qui bellum cúpiunt, et ipsi ad diálogi pacísque propósita convertántur”.
NOTÍTIÆ BREVÍSSIMÆ
“Infirmórum Únctio et ‘sanatiónis, curatiónis sacraméntum’, quod spíritum sanat” atque non modo “pro moritúris”. Id enodávit Francíscus per núntium televisíficum quem mundiále Rete precatiónis Pontíficis mense Iúlio evulgávit.
Die áltero mensis Iúlii quosdam migrántes recépit Papa, comitátos inter céteros, a reveréndo Matthía Ferrari. Primas partes egérunt duo iúvenes, scílicet Abrámus Lo ex Senegáli oriúndus, qui per Líbyam tránsiit, et Ebrima Kuyateh, ex Gámbia oriúndus, qui libros de suis tristis vícibus edidérunt.
Legatiónem recípiens Patriarchátus Oecuménici Constantinopolitáni, in festivitáte sanctórum Petri et Páuli, Primi Concílii Oecuménici anniversárium memorávit Póntifex, próximo anno recenséndum, atque Bartholomǽo grátias réttulit de invitatióne eiúsdem una celebrándi in locis, ubi actum est.
Nihil opus est plura; eventúra, próxima hebdómada.
“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
6 luglio 2024
TITOLI
Solennità dei Santi Pietro e Paolo, il Pontefice: “Costruire una Chiesa e una società dalle porte aperte”.
Francesco all’Angelus di domenica scorsa: “Dio non si vergogna di noi, non ci giudica”.
“Per la pastorale degli infermi” è l’intenzione diffusa dalla Rete mondiale di preghiera del Papa per luglio.
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Eugenio Murrali e bentornati all’ascolto del notiziario in lingua latina.
SERVIZI
Messa solenne e Angelus in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma ed esempio di zelo per l’evangelizzazione. Il servizio di Monia Parente
“Guardiamo ai due Apostoli Pietro e Paolo: il pescatore di Galilea che Gesù fece pescatore di uomini; il fariseo persecutore della Chiesa trasformato dalla Grazia in evangelizzatore delle genti”. Così si apre l’omelia del Pontefice per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, celebrata nella Basilica vaticana. Qui il Papa ha anche imposto il pallio a 42 arcivescovi metropoliti nominati nell’ultimo anno, “chiamati a essere pastori zelanti, che […] contribuiscono a costruire una Chiesa e una società dalle porte aperte”.
Alla messa è seguito l’Angelus in Piazza San Pietro, dove Francesco ha spiegato il significato delle chiavi del Regno affidate a Pietro: “l’autorità è un servizio, e un’autorità che non è servizio è dittatura”, perché missione dell’apostolo è “aiutare tutti a trovare la via per entrare”. Nel dopo Angelus il saluto ai romani e i ringraziamenti per la grande infiorata.
All'Angelus di domenica Francesco si è soffermato sul racconto evangelico della guarigione dell'emorroissa e della resurrezione della figlia di Giairo. Il servizio di Alessandro De Carolis:
“Abbiamo bisogno di una Chiesa e di una società che non escludono nessuno, che non trattano nessuno da “impuro”, perché ciascuno, con la propria storia, sia accolto e amato senza etichette e pregiudizi, sia amato senza aggettivi”. Con parole intense Papa Francesco ha commentato il Vangelo (Mc 5,21-43) e ha spiegato, attraverso le due guarigioni che avvengono attraverso il tatto, il senso del toccare e del lasciarsi toccare, espressione di un Dio che entra in contatto con il dolore delle persone e non discrimina. Nel Dopo Angelus il pensiero alla pace per Ucraina, Palestina, Israele, Myanmar e per gli atri luoghi di sofferenza: “Imploriamo il Sacro Cuore di Gesù di toccare i cuori di quanti vogliono la guerra, perché si convertano a progetti di dialogo e di pace”.
NOTIZIE
“L’Unzione degli infermi è uno dei 'sacramenti di guarigione', di 'cura', che sana lo spirito" e non è solo “per coloro che sono in punto di morte”. Lo ha detto Francesco nel video che la Rete mondiale di preghiera del Papa ha pubblicato per il mese di luglio.
Il due luglio Francesco ha ricevuto dei migranti accompagnati, fra gli altri, da Don Mattia Ferrari. Protagonisti dell’incontro due giovani, Ibrahim Lo, proveniente dal Senegal e passato attraverso la rotta della Libia, e Ebrima Kuyateh, originario del Gambia, entrambi autori di libri sulla loro drammatica esperienza.
Nell’udienza alla delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, per la festa dei Santi Pietro e Paolo, Francesco ha ricordato l'anniversario del Primo Concilio Ecumenico il prossimo anno e ha ringraziato Bartolomeo per l’invito a celebrarlo insieme nei luoghi in cui si svolse.
È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.
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