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Alcuni ministranti al pellegrinaggio internazionale a Roma del 2018 Alcuni ministranti al pellegrinaggio internazionale a Roma del 2018  (Vatican Media)

Hollerich: il chierichetto deve sempre essere accanto ai più poveri e deboli

Il cardinale arcivescovo di Lussemburgo e presidente dell’Associazione internazionale dei ministranti accompagna da oggi, 29 luglio, e fino al 3 agosto, il XIII pellegrinaggio a Roma dell’Associazione internazionale dei ministranti il cui motto quest’anno è “Con te”. Non si può servire la Messa senza vivere la missione della Chiesa, dice ai media vaticani il porporato, i chierichetti devono essere consapevoli che quando servono le liturgie rappresentano il popolo di Dio

Tiziana Campisi e Marie Duhamel – Città del Vaticano

 

Inizia oggi, 29 luglio, il XIII pellegrinaggio a Roma dell’Associazione internazionale dei ministranti (Coetus internationalis ministrantium – Cim). Circa 50mila i chierichetti e le chierichette da Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Svizzera, Ucraina e Ungheria che fino a sabato 3 agosto vivranno giornate di preghiera, gioia e amicizia. Il motto dell’evento è “Con te”.

In pellegrinaggio "sulla tomba di Pietro", scrive il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, presidente del Cim, in un messaggio di invito all’incontro, "vogliamo sperimentare che siamo Chiesa insieme, una Chiesa giovane e dinamica nella quale voi, in qualità di ministranti, avete un ruolo centrale perché siete speciali testimoni di Gesù Cristo e della Buona Novella nelle vostre parrocchie e diocesi". Ai media vaticani il porporato spiega che i chierichetti devono essere consapevoli dell’importanza del loro servizio e della loro testimonianza.

Ascolta l'intervista al cardinale Jean-Claude Hollerich

Qual è il significato dell'incontro del Papa con i chierichetti?

Penso che sia un incontro molto importante, perché i chierichetti hanno un impegno meraviglioso. Ogni domenica sono in chiesa per la Messa, per servire la Messa. E poi il tema è “Con te”, vuol dire prima con Dio, con Gesù Cristo, ma anche con gli amici, con le amiche. Quando abbiamo una relazione con Gesù, sappiamo che “con te” è anche con il nostro fratello, con la nostra sorella, che è più debole, che è al margine della società. Non si può servire la Messa senza vivere, senza sentire questa solidarietà e questa missione con i più poveri della società. Un chierichetto, una accolita deve sempre essere accanto alla persona più debole, anche tra gli amici, le amiche. Il Papa è il grande predicatore del Vangelo, è il grande testimone del Vangelo, lui è Pietro, allora è importante vederlo, sentire la sua voce, avere il suo insegnamento, per fare meglio questo servizio all'altare che è anche servizio al fratello e alla sorella.

Il servizio nella liturgia svolto dai chierichetti in che modo contribuisce all'edificazione della Chiesa?

I ministranti devono sapere che quando servono la Messa, quando servono nelle liturgie, sono i rappresentanti del popolo di Dio, sono i rappresentanti dei battezzati. Questo è un grande onore. Il battesimo è una grazia e si può vivere la grazia del battesimo qualitativamente, tramite questo servizio all'altare. Penso che il pellegrinaggio sia un evento molto festoso, gioioso, che offrirà la possibilità di fare nuove amicizie. Tutto questo vuol dire vivere come Chiesa, “Con te”, con Gesù e anche con Papa Francesco.

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29 luglio 2024, 14:27