Ucraina, Parolin visita l’ospedale distrutto e la cattedrale di Santa Sofia
Svitlana Dukhovych e Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
È un colpo al cuore fermarsi davanti alle macerie di un posto dove la vita nasce, ridotto a un angolo di morte. L’8 luglio un bombardamento missilistico russo ha centrato l'ospedale pediatrico ucraino di Okhmatdyt. Al momento dell’attacco c’erano 627 bambini nell’ospedale. Il bilancio è stato di due morti, tra cui un medico, e 50 feriti, 8 dei quali minori, mentre atri 94 bambini sono stati trasportati in altre strutture mediche di Kyiv. Il missile ha danneggiato i reparti chirurgico, oncologico e di terapia intensiva e l’unico laboratorio ucraino per le malattie ematiche e tumorali, mentre l’edificio di tossicologia e il reparto di traumatologia dell’ospedale sono stati sventrati.
Il cardinale Pietro Parolin oggi, 23 luglio, ha visitato la struttura, la più grande dell’Ucraina a livello pediatrico, che ha cercato di riattivare al più presto i suoi servizi proprio per l’unicità del suo lavoro. Ad accogliere il segretario di Stato sono stati il ministro della Sanità ucraino Viktor Liashko e il direttore generale dell'ospedale Volodymyr Zhovnir, che ha parlato delle attività del nosocomio e della distruzione causata dai bombardamenti. All’esterno il porporato si è fermato nei punti in cui dei padiglioni distrutti resistono pochi pezzi di muro, mentre all’interno ha portato un saluto e dato carezze ai bambini ricoverati, con qualcuno ha scambiato delle parole, ai genitori ha rivolto parole di incoraggiamento, ringraziando medici e personale sanitario e conversando con la direzione dell'ospedale sulla cooperazione con l'ospedale pediatrico vaticano Bambino Gesù.
Visita alla Cattedrale di Santa Sofia
Dall'ospedale il cardinale Parolin si è spostato al Complesso museale di Santa Sofia di Kyiv, accolto dal direttore generale Nelia Kukovalska. La cattedrale, costruita a partire dal 1037, con le sue cupole in oro e verde, è il simbolo millenario della capitale ucraina e dell'unità del Paese. Ha subito lungo i secoli attacchi, spoliazioni, incendi. Il complesso museale, gestito dallo Stato, ospita eventi religiosi, come la preghiera interreligiosa nelle principali feste statali. Il conflitto in corso ha indotto lo scorso settembre l’Unesco a includere tra i siti Patrimonio dell’Umanità in pericolo sia la cattedrale di Santa Sofia di Kyiv sia il centro medievale di Lviv (Leopoli.
Il segretario di Stato ha visitato la cattedrale e la mostra storica e davanti al maestoso mosaico della Madonna Orante ha suggerito di offrire una preghiera alla Vergine. Così la delegazione vaticana ha intonato in latino l'inno mariano della “Salve Regina”, quindi al termine della visita, il porporato ha lasciato una nota sul libro d'onore.
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