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Hebdomada Papae, il Gr in latino del 31 agosto

Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano in onda ogni domenica alle ore 12.30. In sommario, il Papa all’Angelus: “Non è facile seguire il Signore” ma è “in Lui la risposta alla sete di vita”. Nell'udienza generale le sofferenze dei migranti: ampliare le vie di accesso sicure e regolari. Il 28 agosto Francesco ha incontrato i vescovi della Conferenza episcopale latina nelle Regioni Arabe (Celra): “Possiate tenere accesa la speranza!”

                                                            “HEBDÓMADA PAPAE
                                             NOTÍTIAE VATICÁNAE LATÍNE RÉDDITAE
                     Die tricésimo primo mensis Augústi anno bismillésimo vicésimo quarto

(TÍTULI)
Die domínico praetérito in Angélica salutatióne Póntifex ait: “Haud fácile est Dóminum sequi”, sed “in Eo vitam sitiéntes repériunt responsiónem”.
In Generáli Audiéntia, sancti Augustíni die, diláta est catechésis ut migrántes incómmoda patiéntes consideraréntur: ingrediéndi sémitae secúrae legitimǽque amplificéntur.
Die duodetricésimo mensis Augústi epíscopos Conferéntiae Episcopális Latínae in Arábicis locis (páucis lítteris Celra appellátae) convénit Francíscus: “Spem accénsam tenetóte!”

Salútem plúrimam ómnibus vobis audiéntibus núntios Latínos dicit Eugénius Murrali.

Ascolta il nostro radiogiornale in lingua latina

(NOTÍTIAE)
“Dómine quo íbimus?”. Die domínico, ante Angélicam Salutatiónem, litúrgiae Evangélium explicávit Papa Francíscus (Io 6, 60-69), difficultátem pulchritudinémque éfferens Christum sequéndi. Refert Rosárius Tronnolone.

“Intérdum quod Magíster dicit et agit non intéllegunt discípuli; nonnúmquam eius amóris mirabília difficúlter récipiunt”, áutumat Pontifex Ioánnis éxplicans scriptum. Apóstoli nobis osténdunt viam, quandóquidem eórum fides ipsis dedit cópiam incérta superándi atque in Iesu responsiónem invenérunt, vitam, laetítiam, amórem sitiéntes. In Petriáno Foro fidéles est cohortátus Francíscus ut prope Iesum manérent, eius Evangélio adhaeréntes, ad sacramentórum grátiam recipiéndam, usque dum intellégerent Eum unum “Verba vitae aetérnae” habére. Angélica Salutatióne dicta, asseverávit Póntifex prope communitátes se esse variólis simiárum corréptas, praesértim apud Rempúblicam Democráticam Congénsem. Quaedam étiam dixit de diffícili condicióne catholicórum in Nicarágua. Suam proínde aegritúdinem patefécit propter contentiónes in Ucraína et in Russa Foederatióne necnon ob bella in Palaestína, Ísrael, Myanmár et in quovis regióne, ubi dimicatiónes recenséntur.

“Mare nostrum coemetérium factum est”. Die Mercúrii, in Foro Petriáno, in Audiéntia Generáli grávia verba prótulit Póntifex, catechésis témpore, quae est “Mare et solitúdo”, cuius arguméntum ad migrántes áttinet. Refert Alexánder De Carolis.

“Sunt qui ex more omníque ope migrántes repéllant […] atque hoc, cum consciéntia fit et offício, grave est peccátum”. Haec sunt Pontíficis verba, qui a vocábulis “maris” et “solitúdinis” sumit inítium, quae in migrántium testificatiónibus eorúmque servatóribus plúries reperiúntur. Duo quidem sunt verba quae complúres difficultátes secum ferunt, quas hómines bella, violéntias, persecutiónes ac tot calamitátes patiéntes experiúntur, sed sǽpius de morte, fenéstis commeátibus ipsi loqúuntur. Hi hómines plerúmque sunt invisíbiles, contémpti, sed  - monet Papa Francíscus -: “Dóminus est cum eis, non áutem cum illis qui eos repéllunt”. Ad Pontíficis mentem opus est “mundána migratiónum moderatióne, iustítia, fraternitáte, commúni adiuménto fulta”, depúlso quoque hóminum mercátu. Salutatiónes impértiens, sanctum Augustínum mémorans, adstántibus suásit ut veram sapiéntiam sitírent et continénter Dóminum quǽrerent.

NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE
Ante Generálem Audiéntiam epíscopos Conferéntiae Episcopális Latínae in Arábicis locis (Celra) convénit Francíscus. Contentiónes in Médio Oriénte mémorans asséruit: “Spei flámmula estóte, ubi haec exstíngui vidétur!”

In litúrgica memória sanctae Mónicae, die séptimo et vicésimo mensis Augústi, Urbem Vaticánam relíquit Francíscus Papa sancti Augustíni templum invisúrus, ubi exúviae matris epíscopi Hipponénsis servántur.

Haec dicénda censúimus, próxima hebdómada nova habébitis.

                                                             “HEBDOMADA PAPAE”
                                                 Notitiae Vaticanae Latine redditae
                                                                 31 agosto 2024

(TITOLI)
Il Papa all’Angelus di domenica scorsa: “Non è facile seguire il Signore” ma è “in Lui la risposta alla sete di vita”.
Udienza generale nel giorno di Sant’Agostino, rimandata la catechesi per riflettere sulle sofferenze dei migranti: ampliare le vie di accesso sicure e regolari.
Il 28 agosto Francesco ha incontrato i vescovi della Conferenza episcopale latina nelle Regioni Arabe (Celra): “Possiate tenere accesa la speranza!”.

Un cordiale benvenuto a tutti voi da Eugenio Murrali e bentornati all’ascolto del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)
“Signore da chi andremo?”. Domenica, prima dell’Angelus, Francesco ha commentato il Vangelo della liturgia (Gv 6, 60-69), soffermandosi sulla difficoltà e sulla bellezza della sequela di Cristo. Il servizio di Rosario Tronnolone:

“Non sempre i discepoli comprendono quello che il Maestro dice e fa; a volte faticano ad accettare i paradossi del suo amore”, osserva il Pontefice commentando il brano di Giovanni. Gli apostoli ci indicano la via, perché la loro fede ha permesso loro di superare le incertezze e in Gesù hanno trovato risposta alla loro sete di vita, di gioia, di amore. Francesco, a Piazza San Pietro, ha invitato i fedeli a restare vicini a Gesù, aderenti al suo Vangelo, per ricevere la grazia dei Sacramenti fino a comprendere che solo Lui ha “parole di vita eterna”. Nel dopo Angelus il Papa ha espresso vicinanza alle comunità colpite dal vaiolo delle scimmie, specialmente nella Repubblica Democratica del Congo. Un pensiero è andato anche alla complessa situazione dei cattolici nel Nicaragua. Ha poi espresso dolore per i combattimenti in Ucraina e nella Federazione Russa e per le guerre in Palestina, in Israele, in Myanmar e in ogni altra regione colpita da conflitti.

“Il Mare Nostrum è diventato un cimitero”. Mercoledì, a Piazza San Pietro, il Papa ha usato parole decise all’udienza generale, durante la catechesi “Mare e deserto”, dedicata al tema dei migranti. Il servizio di Alessandro De Carolis:

“C’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti […] E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave”. Sono nette le parole del Pontefice, che è partito dai termini “mare” e “deserto”, vocaboli incontrati molte volte nelle testimonianze dei migranti e dei loro soccorritori. Due sostantivi che sottintendono le molte difficoltà vissute dalle persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e tante calamità, ma più spesso ci parlano di morte, di attraversamenti fatali. Queste persone sono quasi sempre invisibili, neglette, ma, ammonisce Francesco: “il Signore è con loro, non con quelli che li respingono”. La soluzione per il Pontefice è in “una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà” e nella lotta alla tratta degli esseri umani. Nel corso dei saluti, ricordando sant’Agostino, ha invitato i presenti a essere assetati della vera sapienza e a cercare incessantemente il Signore.

(NOTIZIE)
Prima dell’udienza generale, Francesco ha incontrato i vescovi della Conferenza episcopale latina nelle Regioni Arabe (Celra). Riferendosi alle tensioni in Medio Oriente ha affermato: “Siete la fiammella della speranza là dove questa sembra spegnersi!”.

Nella memoria liturgica di santa Monica, il 27 agosto, Francesco ha lasciato il Vaticano per recarsi in visita nella chiesa di Sant’Agostino dove sono custodite le spoglie della madre del vescovo d’Ippona.

È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.

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31 agosto 2024, 12:40