A San Pietro il camper per la lotta al tumore: cure e visite gratis per le donne povere
Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano
Sta proprio lì da questa mattina, sotto la finestra dove ogni domenica Papa Francesco si affaccia per recitare l’Angelus con migliaia di fedeli. È un camper di Komen Italia - “Race for the Cure”, bianco con i disegni di palloncini e fiocchetti rosa, simbolo della prevenzione e della lotta al tumore a cui l’associazione dedica la sua attività ormai da anni. È parcheggiato all’ombra delle antiche mura della Città del Vaticano e per tutta la giornata di oggi, come una volta ogni mese, garantisce mammografie e radiografie mammarie alle donne povere e le clochard che gravitano intorno alla zona San Pietro o accolte nel Dispensario Santa Marta. Si effettuano visite, screening, diagnosi e “se sono riscontrate delle patologie queste donne vengono prese in carico al Gemelli per ulteriori accertamenti e tutte le altre cure necessarie. C’è tutto un percorso per loro”, spiega il dottor Massimiliano Ralli.
Un altro dono del Papa
L’ambulatorio itinerante è una iniziativa promossa dalla Elemosineria Apostolica e si aggiunge ai tanti servizi per i poveri offerti dal Papa: dalle docce sotto il colonnato, al barbiere fino al dormitorio “Dono di Misericordia”, a pochi passi da Piazza San Pietro. “Il Santo Padre non lascia mai i suoi poveri”, esclama il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski.
Un gesto salva vita
La Carovana della prevenzione tornerà tra un mese in zona Vaticano. La prima volta è apparsa il 18 aprile scorso e finora hanno effettuato visite e controlli quasi un centinaio di donne di diversa età e nazionalità. Insieme a Komen Italia, collaborano al servizio la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Gemelli Isola. Come spiega Ralli, si tratta di un servizio fondamentale perché solo con lo screening si può diagnosticare il tumore in una fase precoce e quindi intervenire. E per donne, a volte anche giovani, che non sanno neppure dove lavarsi, figuriamoci dove fare una visita medica, è certamente un gesto che salva la vita.
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