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Il 60% del traffico di esseri umani ha per vittime le donne Il 60% del traffico di esseri umani ha per vittime le donne  (©artit - stock.adobe.com)

Caccia: lotta agli stereotipi che negano pari opportunità alle donne

L’intervento del rappresentante vaticano alle Nazioni Unite: le vittime femminili della tratta sono il 60% del traffico di esseri umani, l’istruzione è la leva per restituire loro dignità e futuro

L’Osservatore Romano

«Le donne e le ragazze rappresentano circa il 60% delle vittime identificate della tratta di esseri umani e costituiscono la stragrande maggioranza di coloro che sono trafficate a fini di sfruttamento sessuale». È quanto evidenziato dall’arcivescovo Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, intervenuto ieri a New York sul tema della “promozione delle donne” in un panel della 79ª sessione dell’Assemblea generale dell’Onu. La promozione delle donne e il riconoscimento della loro pari dignità «sono essenziali per una società giusta», ha sottolineato monsignor Caccia, ricordando che passi in avanti sono stati compiuti ma che persiste la necessità di combattere tutti gli «stereotipi dannosi che negano alle donne e alle ragazze pari opportunità». 

Attenzione inoltre è stata posta sulla maternità e su «un rinnovato impegno per ridurre la mortalità materna», di fronte anche a progressi rimasti in stallo nell’ultimo decennio. «Oggi, l’assistenza prenatale, le ostetriche qualificate e le cliniche adeguatamente attrezzate possono prevenire» molte morti, soprattutto se si pensa che tali possibilità sono negate alle donne che vivono in condizione di povertà. «L’istruzione è fondamentale per consentire alle donne e alle ragazze di sviluppare i propri talenti e realizzare il proprio potenziale nella società», ha aggiunto l’Osservatore permanente, in un momento in cui ancora persistono disparità e differenze di accesso. 

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10 ottobre 2024, 14:55